Impatto psicologico quarantena

Il “dopo quarantena”: sarà facile gestire il ritorno alla normalità? Intervista allo psicologo

Sebbene molte delle restrizioni dovute alla pandemia di Coronavirus restino valide, dal 4 maggio si potrà tornare a fare sport all’aria aperta, da soli e nel rispetto delle regole di distanziamento sociale. Verranno riaperte inoltre alcune attività lavorative e commerciali: come preannunciato, infatti, il divieto di assembramenti permane, il ritorno alla socialità sarà graduale e non ci si potrà ancora riunire tra amici o in famiglia. 

Questo primo allentamento delle misure tuttavia ci porta finalmente a guardare avanti, a pensare che la fine della quarantena potrebbe essere vicina, e chiederci come sarà il “ritorno alla normalità” quando finalmente potremo tornare alla nostra vita di sempre, seppure con tutte le precauzioni del caso. 

Quali potrebbero essere le ripercussioni, a livello psicologico, del periodo che stiamo vivendo? Ne abbiamo parlato con la dottoressa Chiara Bastelli, psicologa e psicoterapeuta.

Lo stress da quarantena

stress stanchezza

MangoStar_Studio/istock.com

Un lungo periodo di isolamento è una grande fonte di stress per l’organismo. Le situazioni da affrontare, inoltre, sono molteplici: dalla solitudine degli anziani alle difficoltà familiari, dalle sfide quotidiane di gestire i figli e la casa, alla paura generata dal virus. 

Una condizione per nulla semplice, con cui, nonostante l’allentamento di alcune restrizioni, dovremo fare i conti ancora per un po’, tenendo presente alcuni accorgimenti utili a gestire psicologicamente stress, nervosismo e sconforto. In un altro articolo del nostro blog, abbiamo parlato proprio di quanto sia importante gestire lo stress da quarantena con la costruzione di routine e abitudini nuove, attraverso l’attività fisica e la pratica degli hobby, ma anche accettando il senso di smarrimento, senza lasciare che prenda il sopravvento. Altrettanto importante, inoltre, è avere pazienza ed elasticità mentale per affrontare un’imposizione dall’impatto così importante sulle nostre vite, e mantenere i contatti con le persone con le quali abitualmente ci si confronta e confida, che possono essere di aiuto.

Tornare gradualmente alla socialità

socialità e tecnologia

FilippoBacci/gettyimages.it

Come tutti sappiamo, un utile supporto, in questo periodo, ci è arrivato dalla tecnologia, che ci ha permesso di conservare rapporti e legami a distanza. Un aiuto su cui, probabilmente, faremo affidamento anche dopo il 4 maggio, poiché il nuovo decreto limita ancora gli incontri sia in luoghi pubblici che privati, con alcune eccezioni.

 “Appena finisce tutto ci vediamo: questa è forse una delle frasi che più spesso pronunciamo in questi giorni di quarantena e isolamento – commenta la dottoressa. “Il lungo periodo che stiamo trascorrendo chiusi in casa ci ha infatti privati di uno degli elementi essenziali per il nostro benessere, ovvero la socialità. Certo, le nuove tecnologie hanno portato un sollievo che, solo fino a qualche anno fa, sarebbe stato impensabile. Aperitivi in videochiamata, dirette Facebook, messaggi scherzosi su WhatsApp ci hanno permesso di rendere l’isolamento più leggero. Ma, ovviamente, non sono sufficienti. L’uomo – spiega infatti l’intervistata – è un animale sociale che definisce la propria identità attraverso il confronto con l’altro, e la mediazione di uno schermo rende più improbabile che questo confronto sia vero e, quindi, costruttivo. Le chat e i messaggi non ci permettono di guardarci negli occhi, capire il linguaggio verbale e non verbale, rispecchiarci negli stati d’animo degli altri. Condividere le emozioni, che siano felici o che scaturiscano da problemi, è già il primo passo per trovare una soluzione. Questo oggi ci è permesso in modo limitato”.

Le ripercussioni psicologiche della quarantena

Depressione sintomi

Come sottolinea la psicologa, le ripercussioni psicologiche di questo periodo sono varie e complesse, e naturalmente cambiano da persona a persona e in base al contesto in cui vivono. “Un importante articolo sulla rivista The Lancet ha delineato quale sia l’impatto emotivo della quarantena. Saremo indeboliti sotto diversi punti di vista e in molti dovranno confrontarsi a lungo con stress, ansia, depressione e incertezza. Questo è un fatto di cui bisogna essere consapevoli e per il quale bisogna prepararsi. Per tanti altri, però, il ritorno alla socialità sarà il passo fondamentale per ricostruire un’idea di normalità e provare a viverla di nuovo. Per questo, quando sarà possibile uscire di casa, una delle prime preoccupazioni di molte persone sarà quella di andare a ricongiungersi con gli affetti, nelle modalità che saranno man mano consentite”. 

Sarà dunque fondamentale recuperare l’autenticità del rapporto con gli altri, e secondo l’intervistata questo aiuterà a superare le fatiche, le angosce e le ansie della fase di isolamento. “Il ritorno alla normalità passerà dunque dal ritorno alla socialità. Da questo punto di vista, la nostra psiche non avrà difficoltà ad adattarsi. Saremo in grado di recuperare in fretta il piacere delle relazioni e dello stare insieme agli altri, anche se magari non tutti saranno consapevoli di questo processo”.

Come affronteremo il “dopo quarantena”?

Covid fase 2

“Non è facile né opportuno fare previsioni – commenta la dottoressa. – Viviamo un tempo nuovo, nel quale tutto cambia in fretta, ed è difficile immaginare come torneremo alle relazioni e alle attività quotidiane. Non possiamo ancora sapere a quali condizioni riprenderemo le nostre vite, possiamo prevedere solo una parte delle difficoltà che affronteremo”.

Per prepararci è importante essere consapevoli dell’eccezionalità di ciò che stiamo vivendo: “dovremmo cercare degli strumenti che ci permettano di adattarci alle mutate condizioni e alle novità che arriveranno. Di questo, per fortuna, abbiamo già dimostrato di essere capaci: fino a qualche mese fa in pochi avrebbero immaginato di riuscire a restare in casa per un periodo così lungo. Per ripartire sarà necessario darsi tempo, non possiamo pensare che tutto riprenderà come prima: non sappiamo ancora che forma avrà la realtà, ma sappiamo di certo che noi per primi non saremo più quelli di un tempo. Ci vorrà pazienza per riabituarsi al traffico, ai rumori e, certo, anche all’agognata socialità. Faremo fatica a rientrare nelle dinamiche del lavoro, nella routine frenetica alla quale eravamo abituati. Sarà importante tenere a bada lo stress fisico e mentale, ma ce la faremo se saremo indulgenti e comprensivi verso noi stessi”.

La metafora usata dalla dottoressa è il risveglio dopo una notte di sonno: alcuni saranno già reattivi, mentre per altri sarà necessaria un po’ più di pazienza, ma presto o tardi si ricomincerà a vivere. “Saremo anche in grado di rendere più ricche e felici le nostre vite – conclude la dottoressa Bastelli – se sapremo tenere a mente e mettere in pratica la più importante lezione che questa malaugurata disgrazia indirettamente ci ha dato: la consapevolezza del valore e del ruolo fondamentale che gli altri rivestono per la realizzazione, l’equilibrio emotivo e la soddisfazione di ciascuno di noi”.

 

Tra i contatti che possono offrire ulteriore supporto per affrontare la quarantena trovate i numeri verdi attivati dal Ministero della Salute. Altre risorse sono disponibili a questi link:

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