Esami- n gravidanza

Esami in gravidanza: quali sono quelli obbligatori e quali quelli consigliati?

L’attesa di un bambino corrisponde a un periodo della vita complesso e ricco di cambiamenti, a cominciare da quelli che interessano la futura mamma e il suo stato di salute. La società attuale pone sfide sempre nuove e gli impegni personali e professionali rendono non sempre facile gestire questo momento. Tanti infatti sono i dubbi, le domande e le preoccupazioni, soprattutto relative agli esami in gravidanza, tra quelli obbligatori e quelli consigliati

Partiamo proprio da qui, provando ad evidenziare le tappe di questo percorso e le opzioni terapeutiche su cui possiamo contare lungo i nove mesi di dolce attesa.

Esami obbligatori durante la gravidanza

Ecografia gravidanza

Quello in cui ci si accorge di essere incinta è probabilmente uno dei momenti più emozionanti nella vita di una donna, anche se non privo di qualche preoccupazione. La futura mamma, infatti, da questo momento in poi, dovrà prendere decisioni che condizioneranno in parte la sua vita, quella del nascituro e quella di chiunque condivida con lei questo percorso.

La prima riguarda la scelta del ginecologo, che provvederà non solo a monitorare costantemente la crescita del bambino, ma anche a valutare lo stato di salute della madre.

Durante i nove mesi di gravidanza, infatti, molti cambiamenti psicofisici sono pressoché consueti e considerati normali, mentre altri possono rappresentare un campanello d’allarme e sono quindi da tenere in grande considerazione.

L’iter clinico che interessa una donna in attesa si snoda lungo tutti i nove mesi della gravidanza, con esami obbligatori che devono essere effettuati a cadenza regolare. Anche nel contesto di una gestazione fisiologica, ossia priva di complicanze, è infatti importante analizzare costantemente alcuni livelli ematici e ormonali, al fine di monitorare sia la crescita del feto che lo stato di salute della gestante. Vediamoli nel dettaglio.

Ecografie

Esami obbligatori in gravidanza

Sono due quelle che il SSN offre alla futura mamma, a patto che le esegua nelle tempistiche in cui sono ritenute obbligatorie e a condizione che vengano erogate in una struttura pubblica o convenzionata.

La prima ecografia si può eseguire a partire dalla sesta e fino alla tredicesima settimana e serve a datare con precisione il concepimento, oltreché a determinare se la gravidanza è singola o multipla. La seconda ecografia, effettuabile a partire dalla diciannovesima settimana, è incentrata sulla morfologia anatomica del bambino e sui suoi livelli di crescita.

Controllo della pressione arteriosa

Controllo pressione in gravidanza

La misurazione della pressione arteriosa è una pratica semplice e tutt’altro che invasiva, ed è bene che si provveda a controllarla mensilmente, almeno nei primi sei mesi della gestazione, un accorgimento ancor più importante per le donne in gravidanza che soffrono di malattie cardiache. Poiché la pressione arteriosa è la risultante della resistenza dei vasi sanguigni alle contrazioni del nostro cuore, è comprensibile che un improvviso rialzo desti preoccupazione, mentre un ribasso dei valori rispetto al normale è generalmente considerato non preoccupante in questa condizione.

Quando aspettiamo un bambino, infatti, il nostro cuore lavora anche per condurre ossigeno al feto e al sistema placentare; è per questo motivo che i nostri battiti tendono ad aumentare di frequenza nei primi due trimestri. In seguito, grazie all’azione distensiva del progesterone, i tessuti si adattano progressivamente al maggiorato sforzo cardiaco; i battiti si normalizzano e addirittura la tendenza della pressione arteriosa è quella di abbassarsi.

In generale, si stima che valori al di sopra di 100 mmHg per la massima e 70 mmHg per la minima siano ottimali in gravidanza, fatto salvo che è importante effettuare controlli ulteriori in caso di vertigini, palpitazioni.

Esame urine

Tra gli esami obbligatori in gravidanza, quelli delle urine sono tra i più indicativi e per questo motivo si eseguono almeno due volte a trimestre. L’analisi dell’equilibrio chimico-fisico delle urine e l’urinocoltura sono le uniche indagini che consentono di scongiurare il rischio di:

  • diabete gestazionale, una forma di diabete che consiste in un’alterazione dei valori dell’insulina e del glucosio riscontrabile nel 4% delle gravidanze fisiologiche
  • preeclampsia, ossia l’ipertensione associata a edema, conseguente a una concentrazione eccessiva di proteine nelle urine
  • pielonefrite, un’infezione renale di origine batterica.

In presenza di una di queste patologie, sarà il nostro medico a prendere le decisioni farmacologiche ottimali per noi, tanto più delicate in considerazione della presenza del bambino.

Esami del sangue

Analisi sangue gravidanza

Rispetto alla produzione di ormoni in gravidanza, gli esami del sangue assumono un valore cruciale sin dal concepimento: nel corso del primo periodo servono infatti a controllare i livelli dell’ormone Beta-hCG, che deve essere presente in quantità elevate fino alla fine del terzo mese di gravidanza. Non solo: le analisi del sangue forniscono informazioni essenziali circa la compatibilità tra i gruppi sanguigni della mamma e del bambino e determinano, eventualmente, la presenza della toxoplasmosi, una malattia di origine parassitaria.

Bi-test e traslucenza nucale

Poiché i controlli clinici sono finalizzati anche a diagnosticare con anticipo eventuali malformazioni del feto, grande importanza assume la combinazione tra il bi-test (cioè il controllo del dosaggio di due ormoni placentari) e l’esame della traslucenza nucale, ovvero lo spazio compreso tra la cute e la colonna vertebrale del feto. Entrambi effettuati all’inizio del secondo trimestre, tali esami obbligatori in gravidanza sono di norma gratuiti, ma la loro erogazione potrebbe essere a pagamento a seconda delle normative regionali o della fascia di reddito della madre.

Esami opzionali quando si aspetta un bambino

Nel corso della gestazione può succedere che il ginecologo valuti necessari alcuni approfondimenti clinici. É il caso del rischio di trombofilia in gravidanza, che deve essere scongiurato attraverso esami come l’ecocolordoppler al fine di localizzare la posizione di eventuali trombi lungo il sistema cardio-circolatorio. Qualora il bitest e/o il test della translucenza nucale siano risultati fuori norma, molto probabilmente il medico inviterà la paziente a eseguire esami ulteriori. Ecco quali sono:

Amniocentesi

Amniocentesi

Si tratta un prelievo di liquido amniotico che ha principalmente lo scopo di analizzare il materiale biologico utile a una diagnosi prenatale di eventuali malformazioni del feto. Generalmente consigliata alle donne che hanno superato i 35 anni d’età, si esegue unicamente dietro prescrizione del ginecologo.

Villocentesi e cordocentesi

Al fine di valutare la normalità del corredo genetico del bambino, è possibile prelevare del materiale ematico dai villi intestinali o dal cordone ombelicale. I risultati delle analisi forniranno una sorta di carta d’identità cromosomica del feto e tutte le informazioni genetiche utili a escludere eventuali patologie.

Ecografia aggiuntiva

Rispetto alle due ecografie offerte gratuitamente dal SSN, il ginecologo potrà prescriverne di ulteriori utili nel caso in cui voglia avere notizie approfondite sulla struttura del corpo del bambino e misurare i suoi livelli di accrescimento fetale anche nell’ultimo trimestre di gravidanza.

Questo tipo di esami opzionali sono soggetti al pagamento del ticket, e devono inoltre essere prenotati con largo anticipo qualora si scelga di rivolgersi a strutture pubbliche.

Il welfare aziendale: un supporto concreto alle madri che lavorano

Assistenza sanitaria gravidanza

Anche rispetto alla vita privata e lavorativa la futura mamma è chiamata a fare delle scelte importanti.

Il periodo di pausa dal lavoro in vista della maternità, per esempio, è soggetto a scadenze diverse a seconda dell’azienda e del tipo di contratto di lavoro; numerose sono le variabili in gioco, che investono aspetti quali le sovvenzioni assicurative e il welfare aziendale.

Tra le prestazioni selezionate dalle aziende che decidono di offrire copertura sanitaria alle proprie risorse umane, quelle inerenti alla gravidanza sono tra le più apprezzate dai dipendenti. Poter contare su coperture del genere è utile soprattutto se il ginecologo ci ha prescritto controlli più approfonditi rispetto a quelli obbligatori, finalizzati magari a escludere il rischio di eventuali malformazioni del feto. In Italia questa possibilità viene offerta, ad esempio, da Ducati, che attraverso il proprio piano di welfare offre sia copertura sanitaria per la prevenzione delle più comuni patologie associate alla gravidanza sia incentivi post-partum, come per esempio la possibilità del telelavoro o servizi di babysitting.

L’azienda che decide di introdurre tali incentivi può contare su alcuni servizi integrativi offerti da enti assicurativi privati che agevolano l’inserimento di piani di welfare nei contratti di lavoro: tra questi, SiSalute di UniSalute consente ad esempio di includere le agevolazioni aziendali nei contratti sia sotto forma di pacchetti benefit che di card dedicate alle visite specialistiche. Una lavoratrice incinta potrà quindi contare sulla card “Esami e visite”, acquistabile online, che offre ecografie e prestazioni di alta diagnostica con sconti fino al 25% sia durante che dopo la gestazione. Si tratta di un doppio vantaggio: da un lato, l’azienda contribuisce a preservare lo stato di salute dei propri dipendenti; dall’altro, il lavoratore può contare su una tutela ad hoc in uno dei periodi più delicati e complessi della propria vita.

Pensando al futuro dei propri figli, invece, perché non considerare l’opzione di stipulare una polizza assicurativa per bambini? Protezione Famiglia Ragazzi, per esempio, parte dai 4 anni di età fino ai 18 e prevede un pacchetto di servizi finalizzati alla crescita in salute dei propri figli, con particolare attenzione all’aspetto dell’alimentazione e dello sport.

 

E voi, avete mai usufruito di incentivi aziendali in gravidanza?

 

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