Anche i gatti possono avere i punti neri sul mento e, esattamente come negli umani, queste formazioni sono spesso la spia di una malattia della pelle: si tratta dell’acne felina, una patologia piuttosto comune e non preoccupante, ma comunque da riconoscere e trattare nel modo più modo opportuno per evitare complicanze. In questo articolo scopriremo cos’è l’acne felina, con quali sintomi si manifesta, quali sono le cause di questo disturbo e come curarlo e prevenirlo con buone abitudini quotidiane utili per proteggere la salute del gatto.
Cos’è l’acne felina?
L’acne felina, anche nota come acne del mento del gatto, è una malattia cutanea che può colpire i gatti di qualunque età, senza distinzioni di sesso e razza. È dovuta a un’infiammazione delle ghiandole sebacee che si trovano intorno al muso e si manifesta con la comparsa di comedoni, del tutto simili ai punti neri che possono svilupparsi negli esseri umani. L’acne felina non è una patologia particolarmente grave né contagiosa e può essere facilmente curata, ma è importante non trascurarla per scongiurare il rischio di infezioni.
Come riconoscere l’acne felina
Come abbiamo detto, il sintomo principale dell’acne felina è rappresentato dalla formazione di comedoni, tipicamente sul mento e, raramente, sul muso del gatto, ai margini del labbro. Generalmente, almeno allo stadio iniziale della malattia, questi punti neri non causano prurito né dolore: può quindi capitare che la loro presenza passi inosservata. Tuttavia, senza una terapia adeguata possono dare origine a noduli, papule (piccoli rigonfiamenti senza pus) e pustole (lesioni contenenti pus) che, specie se l’animale si gratta, possono evolvere in infezioni cutanee anche gravi, come la follicolite batterica: se il gatto ha la pelle del mento arrossata, ispessita e coperta di croste da cui fuoriesce del liquido purulento o, talvolta, del sangue, potrebbe soffrire di un’acne felina allo stadio avanzato.
Cause
A differenza dell’acne umana, l’acne felina non ha origine ormonale né legami con l’adolescenza: può colpire gatti di tutte le età, dai primissimi mesi di vita fino a oltre dieci anni. Alla base di questo disturbo c’è un’infiammazione delle ghiandole sebacee che sono poste in prossimità dei bulbi piliferi e hanno il compito di produrre sebo: questa sostanza oleosa, in condizioni normali, protegge e mantiene idratata la pelle ma può accadere che resti intrappolata nei follicoli, creando un tappo che li ostruisce e favorisce la formazione dei comedoni. Proprio questo processo porta allo sviluppo dell’acne felina.
Le cause esatte non sono note, ma alcune condizioni possono contribuire a scatenare questa patologia. Tra i principali figurano:
- aumentata produzione di sebo;
- eccesso di cheratina, la proteina che è la principale componente dei peli, nel follicolo pilifero;
- allergie e intolleranze alimentari;
- stress;
- infezioni fungine;
- presenza di parassiti;
- sistema immunitario compromesso;
- scarsa pulizia del gatto;
- presenza di batteri e altri microrganismi patogeni nelle ciotole in cui mangia e beve.
Diagnosi
Ai primi segnali sospetti è importante far visitare il proprio gatto dal veterinario, che formulerà una diagnosi sulla base dei sintomi e delle condizioni generali di salute dell’animale. Per confermare la presenza di acne felina, è indispensabile escludere altre problematiche che possono avere manifestazioni cliniche simili, in particolare allergie e malattie cutanee come acari, pulci, infezioni dovute a funghi, per esempio la tigna del gatto, a lieviti, come la dermatite da Malassezia, o a batteri. Oltre a basarsi sulla valutazione visiva, lo specialista può fare ricorso anche a esami colturali, che prevedono la raschiatura della pelle e il prelievo di piccolissimi campioni di tessuto, da esaminare al microscopio per individuare la presenza di funghi o batteri.
Come si cura l’acne felina
La terapia dell’acne felina varia a seconda dello stadio della malattia e della gravità dei sintomi: è importante seguire le indicazioni del veterinario ed evitare il fai da te, per avere la certezza di prendersi cura del proprio gatto nel modo migliore.
Generalmente è sufficiente tenere la pelle ben pulita, detergendola con acqua tiepida e un sapone delicato e disinfettandola con acqua ossigenata o clorexidina, soprattutto dopo i pasti. Su consiglio dello specialista, se il gatto ha il pelo molto lungo può essere utile tosare la zona colpita dall’acne per far respirare la cute e mantenerla più facilmente detersa e asciutta. In presenza di infezioni, tuttavia, può rendersi necessario ricorrere ad antibiotici, sotto forma di pomate da applicare localmente o da somministrare per via orale, oppure a farmaci a base di cortisone, se prescritti dal veterinario.
Nelle forme iniziali e lievi di acne felina possono rivelarsi efficaci anche rimedi naturali come l’olio di tea tree o di lavanda, che svolgono un’azione antinfiammatoria, antisettica e sebo-regolatrice, sempre su indicazione dello specialista. È invece preferibile evitare gli impacchi con il bicarbonato, che viene spesso utilizzato come soluzione casalinga anche nell’uomo per il trattamento dei brufoli sottopelle e “classici”, pur non avendo alcun effetto scientificamente provato in questo senso: nel caso dei gatti, non solo non ci sono prove a sostegno dell’efficacia del bicarbonato contro l’acne felina, ma questo composto chimico può risultare tossico se ingerito in grandi quantità.
È anche importante tenere ben pulite le ciotole per scongiurare la proliferazione di batteri. Dato che l’acne felina non è una patologia contagiosa, non servono particolari precauzioni nel quotidiano: il gatto può continuare a condurre la sua normale vita domestica a contatto sia con le persone che con altri animali, perché non c’è alcun rischio che possa trasmettere la malattia.
Come prevenire l’acne felina
Per prevenire l’acne felina, è importante intervenire sui fattori di rischio che potrebbero favorire lo sviluppo di questa patologia. Ecco qualche buona abitudine da adottare per proteggere il proprio gatto da questo disturbo:
- assicurarsi che l’animale abbia sempre il mento pulito, anche igienizzandolo quotidianamente con una salvietta disinfettante, specie dopo i pasti;
- lavare frequentemente le ciotole e, eventualmente, posizionarle su un ripiano più alto in modo che, quando il gatto mangia o beve, il pelo sul mento non entri in contatto con l’acqua e il cibo;
- sostituire le ciotole in plastica, dove i batteri tendono a proliferare, con quelle in ceramica o in alluminio, più igieniche;
- prestare attenzione agli eventuali sintomi di un’allergia alimentare, come i disturbi gastrointestinali, e segnalarli subito al veterinario in modo da modificare la dieta del gatto nel modo più opportuno.
Come abbiamo visto, l’acne felina è un disturbo che non deve destare particolare preoccupazione, ma che è importante individuare e trattare subito per scongiurare il rischio che evolva in problematiche più serie e fastidiose. Semplici accorgimenti nella vita quotidiana, insieme a regolari visite di prevenzione dal veterinario e a controlli tempestivi in presenza di campanelli di allarme, sono le tre regole d’oro per proteggere il benessere e la salute del proprio gatto. Un aiuto prezioso è rappresentato dalla polizza UniSalute Pet, un’assicurazione per prendersi cura degli animali domestici che garantisce una visita specialistica gratuita in caso di emergenza, prestazioni veterinarie a tariffe agevolate nei centri convenzionati, consulenze personalizzate grazie al servizio “Il veterinario risponde” e assistenza telefonica 24 ore su 24 per qualsiasi dubbio o domanda sulla salute dei propri piccoli amici.
FONTI:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
https://www.veterinary-practice.com/
https://clinicalaveterinaria.it/
https://www.issalute.it
Immagine in evidenza di Konstantin Aksenov/gettyimages.it
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