Eustress e distress: come riconoscere lo stress buono da quello cattivo?

 

La maggior parte di noi pensa allo stress come a qualcosa di prettamente negativo. Comunemente, infatti, si parla di stress per riferirsi a momenti in cui ci si sente tesi, nervosi, affaticati a livello psicofisico. Lo stress, tuttavia, può essere anche positivo, anzi, riveste una funzione essenziale in molti momenti della vita. In che modo?

Cerchiamo dunque di capire meglio il ruolo dello stress, cosa sono eustress e distress, quale differenza c’è tra i due e come prevenire lo stress “nocivo”. 

Che cos’è lo stress?

Prima di affrontare i concetti di eustress e distress cerchiamo di stabilire con più precisione che cosa sia lo stress. L’Istituto Superiore di Sanità lo descrive comela risposta psicologica e fisiologica che l’organismo mette in atto nei confronti di compiti, difficoltà o eventi della vita valutati come eccessivi o pericolosi”. Sarebbe dunque il modo in cui il cervello reagisce davanti a stimoli che provocano incertezza o ai quali non si riesce a far fronte. 

Le situazioni in grado di provocare stress i cosiddetti “stressor– possono essere molteplici, ad esempio:

  • eventi della vita, sia positivi che negativi: il matrimonio, la nascita di un figlio, lutti, separazioni;
  • fatti imprevisti;
  • particolari circostanze vissute sul lavoro, come un eccesso di responsabilità, troppi compiti da svolgere, rapporti negativi con i colleghi;
  • fattori di tipo ambientale, ad esempio trovarsi in un luogo troppo rumoroso, caldo o freddo, ma anche vivere disastri naturali come un terremoto;
  • condizioni come malattie e disabilità fisiche;
  • eventi legati ai rapporti con gli altri (litigi con amici e persone care, incontri con persone nuove);
  • paure specifiche che fanno vivere con ansia determinati momenti, pensiamo alla paura di volare o di parlare in pubblico;
  • circostanze su cui non possiamo esercitare un controllo
  • traumi, aspettative e brutti ricordi. 

Eustress e distress: cosa sono e come differiscono

Lo stress fa parte della vita e, come spiega sempre l’Istituto Superiore di Sanità, di per sé non è né positivo né negativo in quanto permette di adeguarci agli stimoli che riceviamo ogni giorno. Partendo da questo presupposto, tuttavia, è possibile distinguere fra due tipologie di stress: quello positivo, detto eustress, e quello negativo, detto distress

Se da un lato, infatti, lo stress è una risposta normale dell’organismo che, se affrontata nel modo giusto, è essenziale per raggiungere il benessere, dall’altro, soprattutto quando diventa cronico, può essere nocivo.

Eustress: qual è il suo significato e perché è considerato uno stress “positivo”?

Lo stress “positivo” viene definito eustress. Si tratta di una condizione che sperimentiamo spesso nel corso della vita: è infatti lo stress che si prova di fronte a una sfida, che permette di essere motivati e di raggiungere gli obiettivi prefissati. 

Tipici esempi sono lo stress vissuto prima di una gara sportiva, all’inizio di un lavoro nuovo o quando dobbiamo dare il nostro meglio in occasione di un esame

Secondo gli esperti questa forma di stress è positiva perché spinge verso nuove mete della vita personale e professionale: anche se può far sentire agitati e nervosi, in realtà è benefica perché fornisce l’energia giusta per migliorarsi, vivere nuove esperienze e crescere. 

Distress: quando si può parlare di stress “negativo”

Come spiega l’ISS, si parla invece di stress “negativo” quando questo “dura nel tempo senza che si abbia la capacità di affrontare la situazione che l’ha provocato”.

In particolare, viene chiamata distress quella forma di stress in cui si percepisce l’evento stressante come una minaccia, e ci si sente sopraffatti perché non si hanno le risorse per farvi fronte. Eustress e distress, dunque, sono due facce della stessa medaglia. 

Ogni persona vive lo stress in modo diverso

Non dobbiamo dimenticare che ogni persona percepisce un evento stressante in modo diverso: ciò significa che la stessa situazione può essere avvertita come più problematica da un individuo e meno da un altro. Queste differenze dipendono da vari fattori, tra cui anche traumi ed esperienze vissute in passato che, di conseguenza, influiscono sul modo di rispondere a determinate circostanze. Non solo: il grado di tolleranza verso uno specifico stimolo può variare nel corso della vita.

A prescindere da questo, esistono degli eventi comunemente fonte di stress negativo e altri che tendono a creare stress positivo. Tra i primi rientrano, ad esempio, la morte di persone care, la perdita del lavoro, un divorzio, malattie, problemi di denaro. Tra quelli che stimolano uno stress positivo, invece, possiamo citare una promozione sul lavoro, il matrimonio, l’acquisto di una casa, la nascita di un figlio. 

La differenza tra stress acuto e stress cronico

È bene inoltre specificare che esistono due tipologie di stress. Il primo è lo stress acuto: si presenta quando abbiamo una reazione immediata a un evento stressante e tende ad avere una breve durata. Può capitare in seguito a uno spavento, a un’intensa emozione, oppure nel momento in cui dobbiamo fare qualcosa di nuovo o pericoloso. Come abbiamo visto, può essere positivo quando stimola e motiva la persona. 

Un evento stressante provoca degli effetti immediati sull’organismo, attraverso il rilascio di ormoni che causano reazioni fisiche ed emotive utili ad affrontare la situazione, ad esempio battito cardiaco e respiro accelerati, aumento dell’attenzione, irrigidimento dei muscoli e riduzione di alcune funzioni considerate meno importanti per affrontare il momento di “pericolo”, come la digestione. In caso di stress acuto, di solito, la situazione si ripristina quando l’episodio stressante si conclude e i livelli di ormoni tornano alla normalità. 

Si parla invece di stress cronico quando questa condizione perdura nel tempo: i livelli di ormoni dello stress, quindi, sono costantemente elevati e ciò può portare a una serie di conseguenze negative. 

brizmaker/gettyimages.it

Quali sono gli effetti dello stress cronico sull’organismo?

Le cause di uno stress cronico possono essere varie, ad esempio problemi di denaro, un matrimonio infelice, difficoltà familiari e lavorative (pensiamo alla sindrome di burnout), malattie che durano a lungo. Secondo gli esperti, la continua presenza di alti livelli di ormoni dello stress può provocare numerosi problemi sia di tipo fisico che emotivo, ad esempio:

  • insonnia e sonnolenza;
  • diminuzione dell’energia;
  • mal di testa cronico;
  • dolori muscolari;
  • cambiamenti dell’appetito e disturbi alimentari.

Una condizione di stress cronico, inoltre, può indebolire il sistema immunitario e favorire lo sviluppo di diversi disturbi e problematiche tra cui malattie infettive e autoimmuni, tumori, problemi psichiatrici, patologie metaboliche, ipertensione, malattie cardiache, e causare dipendenza da alcol e farmaci

Come gestire il distress, ossia lo stress nocivo

Come abbiamo visto, uno stress di tipo cronico può essere molto nocivo per la salute. Purtroppo, soprattutto nella società contemporanea, non è sempre possibile evitare gli stimoli che hanno un impatto sfavorevole sul nostro benessere. Ecco dunque che è importante mettere in atto alcuni comportamenti utili a gestire e ridurre lo stress cronico

Come ci ha spiegato lo psicologo Rolando Ciofi in un’intervista dedicata a come combattere lo stress, oltre a seguire un’alimentazione sana ed equilibrata e a dormire a sufficienza, può essere consigliabile:

  • prendere consapevolezza dei propri limiti, imparando a dire di no quando serve;
  • migliorare l’ambiente in cui ci si trova, se è questa la causa dello stress;
  • evitare di essere troppo perfezionisti;
  • delegare compiti e responsabilità quando risultano eccessivi;
  • svolgere una regolare attività fisica che ci faccia stare bene e in armonia, secondo i principi della fitfulness;
  • evitare di eccedere con alcol o altre sostanze che possono indurre dipendenza;
  • imparare a mettere in pratica tecniche di rilassamento per diminuire lo stress fisico;
  • cercare di rilassare la mente ad esempio praticando la meditazione.

Oltre a questi consigli, potrebbe essere utile rivolgersi a uno uno psicologo per combattere uno stato cronico di stress e capire come affrontare gli eventi stressanti al meglio. Lo specialista, infatti, aiuterà la persona a comprendere le cause di questa condizione, a capire meglio se stessa, la propria personalità e a far fronte allo stress in modo più efficace. 

 

Saper distinguere l’eustress dal distress e capire come affrontare al meglio quest’ultimo è quindi fondamentale per il proprio benessere fisico e mentale. 

Allo stesso tempo, per prendersi cura di sé a 360 gradi, è importante anche attivare delle soluzioni che ci permettano di monitorare la salute e di prevenire possibili problemi e disturbi. Uno di questi strumenti è rappresentato dalle polizze sanitarie messe a disposizione dai Piani Individuali di UniSalute, una serie di opzioni adatte a varie esigenze e a tutte le età. Grazie ai Piani Individuali si può trovare l’assicurazione sanitaria più adeguata alle necessità di ognuno, e usufruire di prestazioni gratuite o a prezzi agevolati rispetto a quelli di mercato. 

E voi conoscevate la differenza tra stress positivo e negativo?

 

Fonti:

issalute.it

who.int

healthline.com

stress.org

yalemedicine.org

medlineplus.gov

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Invia commento

    Nessun commento