Micosi o Tigna del gatto: i sintomi, la cura e la trasmissione

La micosi o tigna del gatto è una condizione fungina della pelle altamente contagiosa, che, proprio a causa della sua capacità di diffondersi con grande velocità tra i felini (ma anche da gatto a uomo), richiede un trattamento tempestivo e immediato. 

Come avremo modo di spiegare meglio, la tigna del gatto non è pericolosa: a destare preoccupazione è l’alto livello di contagiosità e, soprattutto, il fatto che è una zoonosi, cioè una malattia che riesce a passare da animali a esseri umani. 

Se avete il sospetto che il vostro gatto soffra di tigna, continuate a leggere per saperne di più su questa malattia: quali sono i sintomi, come curare il proprio micio e cosa fare nel caso in cui a contagiarsi sia una persona. 

Che cos’è la micosi o tigna del gatto? 

La micosi del gatto, detta anche “tigna” è una condizione piuttosto comune della pelle dei felini. Nello specifico, si tratta di un’infezione fungina che si nutre della cheratina presente nella pelliccia, nella cute e nelle unghie dei mici. 

Nonostante l’etimologia della parola “tigna” sia collegata all’idea dei vermi e dei pidocchi, i parassiti centrano ben poco nello sviluppo di questo fastidio, che è in realtà causato dai cosiddetti funghi dermatofiti (cioè che proliferano nelle aree più cheratinizzate del corpo, come il pelo, le unghie, i capelli e la pelle): il più frequente è il Microsporum canis. 

La micosi può creare lesioni circolari, molto simili ad anelli , più frequentemente sulla testa, sulle orecchie, lungo la cresta del dorso e sulle zampe anteriori, ma possono essere presenti ovunque sul corpo.

Kseniia Soloveva/gettyimages.it

Da che cosa è causata la tigna? 

La tigna nei gatti è altamente contagiosa proprio a causa del contatto tra un micio sano e uno infetto. Può diffondersi molto rapidamente nelle case dove sono presenti più animali domestici, poiché l’infezione si sparge tramite le spore fungine presenti sulla pelle e sui capelli caduti. 

Questa condizione, inoltre, è molto comune nei gattini di età inferiore a 1 anno, poiché il loro sistema immunitario è ancora in via di sviluppo. Colpisce per lo più i gatti a pelo lungo, perché il fungo rimane intrappolato soprattutto nel pelo, il che lo rende più difficile da rimuovere. 

È anche particolarmente diffusa negli ambienti dove è presente una sovrappopolazione di gatti, come gli allevamenti, le colonie o i gattili, dove a volte l’alimentazione non è delle migliori e le condizioni igieniche favoriscono il proliferare di infezioni e malattie. 

I sintomi della micosi o tigna del gatto 

Eccezione fatta per i casi più gravi di tigna, dove l’infezione è ben visibile a occhio nudo e costella quasi tutto il corpo del gatto, spesso questa infestazione micotica può essere difficile da rilevare poiché i sintomi possono presentarsi in forma molto lieve.

Ecco i principali sintomi della tigna da tenere d’occhio se si sospetta che il micio abbia sviluppato questa infezione: 

  • Lesioni ad anello sulla pelle; 
  • pelle dalla consistenza squamosa;
  • molta forfora sul pelo; 
  • macchie circolari e spesse sulla cute;
  • caduta inaspettata e copiosa di pelo; 
  • lesioni doloranti, arrossate e con croste. 

Vale la pena notare che i sintomi possono variare da gatto a gatto e i fastidi sopra elencati possono anche segnalare la presenza di altre condizioni della pelle, come per esempio l’alopecia

Per garantire al micio una diagnosi accurata, è sempre consigliata una visita approfondita da un veterinario.

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Come si diagnostica questa infezione?

Per diagnosticare la tigna, il veterinario condurrà diversi test, tra cui:

  • il controllo della fluorescenza sotto una speciale lampada UV; 
  • un prelievo di campione della pelliccia del gatto da analizzare al microscopio;
  • un esame del sangue.

Tuttavia, l’opzione più affidabile è prelevare un buon quantitativo di peli, forfora e cute dal gatto, da inviare in laboratorio per un specifico test

Sebbene questa strada porti solitamente a una diagnosi certa e accurata, è anche quella che richiede più tempo e potreste dover attendere fino a due settimane per ricevere i risultati.

Tigna del gatto ed esseri umani: cosa fare se si è contagiati

Come abbiamo anticipato poco sopra, la tigna è una zoonosi, cioè un’infezione a elevata capacità di contagio non solo tra gli animali, ma anche tra questi ultimi e gli esseri umani. 

Infatti, se passiamo molto tempo a contatto con un gatto con la tigna, corriamo il serio di rischio di essere anche noi contagiati dalla stessa infezione micotica. 

Tuttavia è bene ribadire che il contagio avviene solo se c’è un contatto tra l’infezione e porzioni di pelle aperta, come graffi, abrasioni o altre ferite. Inoltre, a essere più a rischio sono le persone con un sistema immunitario debole, come gli anziani, i bambini piccoli, le donne in gravidanza o i pazienti sottoposti a trattamenti chemioterapici. 

Se avete il sospetto che il vostro micio abbia la tigna, è importante evitare che questo abbia contatti, oltre che con voi, con le persone della famiglia potenzialmente più esposte. 

Assicuratevi dunque di indossare guanti e maniche lunghe, lavare le mani prima e dopo averlo toccato e di disinfettare accuratamente anche i vestiti.

La tigna mostra negli esseri umani gli stessi sintomi dei gatti: si manifesta quindi attraverso le già citate lesioni circolari arrossate sulla pelle.

In genere può essere trattata con creme antimicotiche acquistabili senza prescrizione medica. Nel caso in cui le macchie compaiano sul volto o sul cuoio capelluto, è importante rivolgersi al proprio medico di fiducia o a un dermatologo. Il nostro consiglio, nel caso in famiglia ci fosse un gatto con la tigna, è comunque quello di recarvi da un medico per togliervi ogni dubbio. 

NiseriN/gettyimages.it

Come si cura la micosi del gatto? 

Il trattamento più comune per la tigna dei gatti è la somministrazione di un farmaco antimicotico, abbinato a lavaggi con uno shampoo antimicotico

Il veterinario potrebbe inoltre chiedervi di “confinare” il micio in determinate aree della casa, per evitare che l’infezione si sparga ulteriormente e colpisca voi o gli altri animali domestici. 

Questo perché le spore possono diffondersi molto rapidamente in tutta l’abitazione. Per i gatti a pelo lungo, il veterinario potrebbe anche suggerire di tagliare un po’ il manto, per debellare meglio il fungo e permettervi di lavare il micio più facilmente con lo shampoo antimicotico.

Inoltre, dovrete con ogni probabilità decontaminare la casa. Se sospettate che il vostro gatto abbia la tigna, infatti, le spore fungine presenti nei peli o nella pelle si saranno già riversate nelle stanze, contaminando l’ambiente. Tutti i peli dovranno essere rimossi da qualsiasi mobile o tappeto, aspirando e lavando quotidianamente le superfici: potete chiedere al vostro veterinario di fiducia di consigliarvi i migliori disinfettanti chimici da usare per questa occasione. 

Ricordatevi inoltre di pulire e disinfettare qualsiasi oggetto abitualmente usato dal gatto, come coperte, spazzole, ciotole e giocattoli. Tutto ciò che non può essere pulito in modo efficace, andrà purtroppo gettato via, per evitare  la reinfezione (le spore possono sopravvivere in casa fino a 18 mesi).

Se avete altri animali domestici in casa, portateli dal veterinario per assicurarvi che non abbiano preso anche loro la tigna. 

Nel caso non siate sicuri, non utilizzate mai i farmaci prescritti per un determinato animale su un altro animale domestico, poiché possono essere molto pericolosi, in particolare se si tratta di specie diverse.

Il veterinario rimane la figura chiave nell’identificazione di queste fastidiose infezioni e nel loro trattamento.

A questo proposito, per garantire ai nostri mici una vita serena e passata in ottima salute, può essere utile attivare una polizza ad hoc, come UniSalute Pet, che vi consente di accedere a consulenze dedicate e tariffe agevolate sulle prestazioni veterinarie.

 

Conoscevate già la tigna del gatto? Sapevate come si manifesta e quali sono i suoi sintomi? 

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