Proteggere gli occhi dagli schermi di computer e smartphone dev’essere una priorità, soprattutto per chi utilizza questi dispositivi per lavoro, per molte ore al giorno. L’affaticamento oculare digitale (in inglese DES, Digital Eye Strain), noto anche come sindrome da visione al computer (CSV, Computer Vision Syndrome), è un disturbo piuttosto comune che si manifesta con sintomi acuti, per esempio il mal di testa.
Ma il DES può avere anche ripercussioni a lungo termine sulla nostra salute? Ne parliamo in questo articolo, per chiarire in che modo preservare la vista davanti al pc grazie a una serie di accorgimenti.
Sindrome da visione al computer o affaticamento oculare: di che si tratta?
L’affaticamento oculare digitale è oggi più comune che mai, a causa dell’utilizzo di uno o più schermi nella vita quotidiana. Sebbene non tutti passino molto tempo al computer, la maggior parte delle persone utilizza comunque molto spesso lo smartphone. Il disturbo chiamato DES o CSV consiste, appunto, nella combinazione di problemi visivi associati all’uso di qualunque dispositivo che abbia uno schermo, inclusi desktop e laptop, così come i device elettronici per la lettura.
La luce blu è davvero dannosa?
Tutti i device con schermo elettronico emettono luce blu, che secondo alcune ipotesi potrebbe essere tra le cause della sindrome da visione al computer.
Questo tipo di illuminazione è pericolosa per gli occhi?
Iniziamo col dire che la cornea protegge i nostri occhi dalle radiazioni a lunghezza d’onda corta, ma quelle della luce blu visibile possono raggiungere facilmente la retina e influire sullo sviluppo della degenerazione maculare senile (una malattia causata dall’invecchiamento della porzione centrale della retina, la macula, che causa cecità). Nei bambini, inoltre, questo tipo di luce può essere più dannosa che negli adulti. L’esposizione alla luce blu, inoltre, è coinvolta nella regolazione del ritmo circadiano e del ciclo del sonno: gli ambienti luminosi irregolari e l’uso di dispositivi digitali durante la notte possono influire sulla qualità del sonno e sull’umore.
Schermi e caratteri troppo piccoli
Come ricorda una ricerca di qualche anno fa della State University di New York, molte persone trascorrono 10 o più ore al giorno a guardare questi display, spesso senza pause adeguate. Leggere per lungo tempo su un telefono o un tablet di dimensioni ridotte, inoltre, vuol dire che lo si tiene a distanza molto ravvicinata, per vedere con chiarezza i caratteri. Un’altra abitudine dannosa per la nostra vista.
Il computer aggrava i difetti della vista?
Miopia, astigmatismo, ipermetropia e presbiopia non vengono aggravati dall’uso di schermi digitali. Tuttavia, se questi difetti non sono ben diagnosticati e corretti, possono peggiorare l’affaticamento oculare.
Come si manifesta la sindrome da visione al computer
Quando si trascorrono molte ore davanti allo schermo di un pc, i muscoli oculari vengono sollecitati più del solito, in maniera inconsapevole, causando l’affaticamento degli occhi. I sintomi più comuni sono:
- mal di testa
- visione offuscata
- secchezza oculare
- rossore.
Possono inoltre sopraggiungere anche dolore al collo e alle spalle, causati dalle tensioni muscolo-scheletriche che possono essere legate alla cattiva postura adottata quando ci si siede alla scrivania per lavorare al computer.
Vista al pc: come preservarla?
Circa il 40% degli adulti e fino all’80% degli adolescenti manifesta stanchezza, rossore e secchezza oculare, sia durante l’utilizzo di display che subito dopo. Non si tratta, quindi, di un problema che riguarda solo la popolazione adulta. È stato inoltre dimostrato che l’affaticamento visivo digitale ha un impatto significativo sulla produttività lavorativa. Per questi motivi è fondamentale intervenire, prima di tutto a livello di prevenzione.
Ecco alcuni consigli per proteggere la salute dei nostro occhi quando usiamo schermi elettronici.
Curare l’illuminazione della stanza
Gli uffici e gli ambienti in cui si lavora al computer non dovrebbero essere troppo luminosi, perché questo affaticherebbe la vista. La luce naturale non dovrebbe arrivare alle spalle di chi è seduto oppure da dietro il computer. Meglio che le finestre siano a lato della scrivania, con le tende chiuse quando il sole è più forte. Per quanto riguarda le fonti artificiali, è bene prediligere piantane o lampade che illuminano in maniera indiretta la postazione ed è sempre meglio usare lampadine a basso voltaggio.
Attenzione al bagliore e alla luminosità
Il bagliore dello schermo o di altri elementi su cui la luce si riflette possono affaticare gli occhi. Ecco perché è bene che il monitor (o il laptop) siano antiriflesso, così come dovrebbero esserlo le lenti, per chi porta gli occhiali da vista.
Per tutti gli schermi, ma soprattutto per gli smartphone, bisogna ricordare che c’è la possibilità di modificare le impostazioni di contrasto, luminosità e grandezza dei caratteri: così possiamo fare in modo che il nostro dispositivo offra sempre le condizioni migliori di visualizzazione. La funzionalità “modalità notturna”, inoltre, regola le impostazioni in base all’ora del giorno, riducendo la luminosità dello schermo quando è notte o ci si trova in ambienti bui. Ad ogni modo, prima di andare a dormire non bisognerebbe usare dispositivi dotati di schermo, interrompendo la visione e ogni altra attività almeno tre ore prima di quando si va a letto.
Combattere la secchezza degli occhi
Quando leggiamo su uno schermo o lavoriamo al computer, tendiamo a battere le palpebre meno volte rispetto al normale, e questo può causare secchezza oculare. Ecco perché dovremmo cercare di chiudere spesso gli occhi.
Un altro aiuto, in questo senso, sono le lacrime artificiali, uno strumento efficace per mantenere gli occhi lubrificati.
La visita oculistica, il miglior mezzo di prevenzione
Gli esami oculistici regolari aiutano a tenere sotto controllo la salute degli occhi e permettono di individuare per tempo eventuali problemi. Si tratta di un’eccellente opportunità di confronto, per parlare con un esperto delle tue abitudini e della salute degli occhi e ricevere indicazioni personalizzare, oltre che attendibili, su come prendersene cura.
A questo proposito, può essere utile ricordare che esistono polizze come UniSalute PMI Diamante, destinate ai dipendenti delle piccole e medie imprese, che comprendono una gamma di servizi molto ampia e coprono anche il costo di occhiali da vista e lenti a contatto. Un sostegno concreto per i lavoratori e le loro famiglie.
Trascorrete molte ore al pc per lavoro? Come vi prendete cura della vostra vista?
1 commento
Anche l’uso di occhiali con filtro blu aiutano…