donna che ha dolore al collo

Vertigini a letto: quali possono essere le cause e come intervenire?

La sensazione provocata dalle vertigini a letto è molto spiacevole: questo disturbo, non grave ma piuttosto fastidioso, prende il nome di vertigine parossistica posizionale, e deriva da un’alterazione di una zona interna al nostro orecchio: il labirinto.

In genere viene avvertita quando ci si sdraia a letto, o quando si cambia posizione, per esempio spostandosi su un lato, proprio perché il movimento del capo comporta una sollecitazione del labirinto infiammato.

Oggi vediamo insieme di cosa si tratta e quali possono essere le cause che provocano le vertigini a letto.

Cosa succede quando si hanno le vertigini a letto: i sintomi

La vertigine parossistica posizionale, come accennato, è una problematica che si manifesta con brevi episodi di vertigini in risposta a movimenti della testa che stimolano la zona dei canali semicircolari, all’interno del labirinto posto all’interno dell’orecchio. Questa vertigine viene avvertita molto chiaramente a letto: è la posizione orizzontale dell’orecchio, infatti, insieme ai movimenti del capo, a sollecitare direttamente, questa zona dell’orecchio.

La principale caratteristica della vertigine è il senso di rotazione del proprio corpo rispetto all’ambiente circostante: chi ne soffre, ha la sensazione di trovarsi su una giostra, e avverte un movimento anche degli oggetti circostanti. Queste sensazioni durano, solitamente, pochi secondi, ma sono di elevata intensità: spesso possono spaventare, specialmente se accompagnate da nausea, vomito, sudorazione fredda e palpitazioni.

La vertigine parossistica posizionale si manifesta con questi sintomi nel momento della mobilitazione del capo e scompare, invece, se si tiene la testa immobile.

È definita anche benigna poiché, pur essendo caratterizzata da una sintomatologia molto fastidiosa, non è una minaccia per la salute, anche se è importante sapere da cosa può originare e come risolverla.

Approfondiamo di seguito questo argomento.

onde sonore

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Da cosa dipende la vertigine parossistica posizionale

Le cause che portano alle vertigini posizionali possono essere differenti: la maggior parte di esse non sono gravi, ma è comunque importante approfondire il quadro clinico per evitare spiacevoli complicanze.

A scatenare questo tipo di vertigine è un disallineamento di un piccolissimo organo che si trova all’interno delle nostre orecchie, il labirinto vestibolare, formato a sua volta da tre canali semicircolari, che contengono i liquidi che controllano la rotazione della testa, ovvero la linfa e i sensori ciliati.

Altre strutture che si trovano nella stessa zona, gli otoliti, controllano invece il movimento della testa, orientandone la posizione rispetto alla forza di gravità.

Gli otoliti, costituiti da utricolo e sacculo, contengono a loro volta dei cristalli, che ci rendono sensibili e reattivi alla gravità. Se queste formazioni cristalline si alterano e si muovono, stimolano in maniera non corretta i canali semicircolari compromettendo il nostro senso di equilibrio: compare così il senso di vertigine.

Gli otoliti sono comunemente conosciuti anche come “sassolini”, proprio per la loro formazione calcifica.

Spostamento degli otoliti: quali sono le cause?

Labirinto vestibolare e otoliti possono perdere il loro assetto a causa di alcune condizioni,che provocano un’alterazione del “centro di controllo” presente all’interno del nostro apparato auricolare, ad esempio:

  • infezioni all’orecchio, come le otiti, che provocano proliferazioni batteriche e presenza di liquido all’interno dei canali, rendendo così possibile lo spostamento degli otoliti
  • trauma alla testa, che può quindi portare all’urto dei “sassolini”
  • chirurgia all’orecchio, che modifica l’assetto interno
  • riposo prolungato in posizione orizzontale, che altera lo stato naturale degli elementi nei canali
  • altre patologie all’orecchio, come la sindrome di Ménière, una malattia che provoca vertigini ricorrenti
  • possibile blocco di un’arteria nell’orecchio interno, che provoca occlusioni e cambiamenti dello stato dei canali.

Come viene diagnosticata la vertigine parossistica posizionale?

visita dall'otorino

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Innanzitutto, qualora compaia questo disturbo, è importante avvertire il proprio medico curante, che saprà valutare il corretto iter per approfondire se le vertigini sono causate da problematiche interne all’orecchio o, eventualmente, sono di altra natura.

Verranno quindi effettuate delle manovre diagnostiche, con l’obiettivo di riprodurre la vertigine nel paziente per comprendere poi in quale canale si sono mossi gli otoliti.

Al paziente, viene chiesto di compiere alcuni movimenti della testa, così da esaminare la funzione labirintica e valutare se si presenta un particolare movimento degli occhi, detto nistagmo, che indica il deficit del labirinto.

In base alle caratteristiche del nistagmo, il medico sarà in grado di comprendere dove si trova l’ammasso di otoliti – se a destra o a sinistra e dove si sono collocati dopo il distacco – e di diagnosticare quindi la vertigine posizionale che provoca le vertigini a letto.

Vertigini a letto: cure e terapie adatte

Per trattare questo tipo di disturbo non esiste una vera e propria cura: si possono effettuare alcune manovre liberatorie, come la manovra di Epley, che hanno l’obiettivo di riportare il labirinto nel suo assetto iniziale.

Eventualmente, il medico può consigliare di riprodurre alcuni movimenti anche a casa, per favorire il riallineamento degli otoliti e, solo in rari casi, può indicare un trattamento farmacologico, a base di meclizina o benzodiazepina, per dare sollievo immediato.

In generale, le vertigini a letto rientrano dopo pochi giorni dalla loro comparsa, tuttavia, il nostro consiglio è quello di rivolgersi in ogni caso a un medico, per decidere insieme le migliori modalità di intervento.

 

E voi, avete mai sofferto di vertigini a letto? Come siete intervenuti?

 

Fonti

humanitasalute.it
msdmanuals.com
cervicalevertigini.it

 

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Commenti sul post

    1 commento

  1. Salve.
    Esattamente, proprio così. Questi giorni ho avuto i sintomi senza motivo apparente. Il medico curante “NISBA” non ha capito niente, invece Il medico specialista ORL mi ha prescritto Arlevertan cpr, dopo avermi diagnosticato con la seguente descrizione “LITIASI del C.S.P DX”. Di notte e la mattina continuano i sintomi e la mia paura è che continuassero a lungo. Credetemi, è una situazione quasi invalidante. Mi sono dovuto fermare per alcuni giorni e mi sono messo in malattia forzata. Per me la malattia non è così facile, faccio presente che dopo gli ultimi 11 anni di lavoro è la prima vola che mi fermo per malattia. Penso che avrei bisogno delle manovre liberatorie, poiché i sintomi, anche se meno frequenti, continuano. Per prima volta l’ho avertito il giorno 02/01/2020 ed oggi ne abbiamo 11/01/2020.
    grazie
    grazie