Tumore alla gola

Fumo e alcol possono provocare il tumore alla gola?

Quando si fa riferimento, in termini generici, al tumore alla gola, si intendono quelle forme di cancro che coinvolgono laringe, faringe e tonsille. Su scala mondiale, secondo i dati riportati dall’Associazione italiana per la ricerca contro il cancro, questo tipo di carcinoma rappresenta circa il 10% di tutte le neoplasie maligne negli uomini e il 4% nelle donne: in Italia, vengono diagnosticati ogni anno 5.000 nuovi casi di tumore alla laringe tra gli uomini e 500 tra le donne, mentre circa 4.600 e 1.300 di quelli alla faringe, per il quale si evidenzia un trend in crescita a causa di infezione da HPV (papilloma virus).

Particolarmente importante, quando si parla in generale di tumore alla gola, è sottolineare come fattori quali l’abuso di alcol e il fumo rappresentino un concreto rischio, motivo per cui la prevenzione gioca un ruolo insostituibile per ridurre l’incidenza di questo tipo di neoplasia.

Tumore alla gola: laringe e faringe, quali caratteristiche?

diagnosi tumore gola

Sono due le tipologie tumorali più comuni che coinvolgono questi organi: nel caso della laringe, il cancro ha origine dalla mucosa che riveste l’interno del canale, mentre la faringe può essere colpita in tre aree differenti: nasofaringe, orofaringe e ipofaringe. In alcuni casi, viene individuato un carcinoma a cellule squamose, mentre per nasofaringe e ipofaringe spesso la diagnosi è di carcinomi indifferenziati frequentemente associati al virus EBV (Epstein-Barr virus).

Individuare i sintomi di queste patologie non è semplice, perché variano molto in base alla sede tumorale, allo stadio della malattia e all’estensione fisica della massa tumorale. In generale, gli esperti individuano, tra quelli più diffusi:

  • dolore irradiato dall’orecchio
  • alterazioni della voce
  • rigonfiamenti in bocca
  • ulcere o afte
  • difficoltà ad inspirare dal naso
  • secrezioni e sangue da naso
  • chiusura della tuba di Eustachio
  • difficoltà e dolore alla deglutizione
  • disfagia.

Come in tutti i casi analoghi, una diagnosi precoce è fondamentale per aumentare le possibilità di curare il tumore. Le statistiche riportate ancora una volta dall’Airc suggeriscono che l’età media in cui viene individuato il tumore alla faringe è di 64 anni, con la quasi totalità dei casi (95%) insorta dopo i 40 anni, e che quello alla faringe colpisca in prevalenza uomini con più di 55 anni.

Attenzione ai linfonodi: infatti, il tumore alla laringe molto spesso ha come conseguenza metastasi proprio ai linfonodi, ed è solo in questo momento che viene individuata la malattia con conseguenze anche gravi sul paziente.

Cause e fattori di rischio

fumo sigarette

Il 95% dei tumori alla laringe e all’ipofaringe è collegato in maniera diretta con l’abitudine al fumo e un eccessivo consumo di alcol, e il rischio aumenta se sigarette ed alcolici vengono consumati frequentemente e contemporaneamente.

Inoltre, si è riscontrato negli ultimi anni un aumento dei casi tra i giovani, in particolare di tumori orofaringei, che non sono determinati dai fattori di rischio “classici”, ma emergono in concomitanza con il virus HPV, il papilloma virus, responsabile, come abbiamo visto, anche del tumore al collo dell’utero.

In generale, l’Airc ha rilevato come il tumore alla gola, e in particolare quello alla laringe, sia più diffuso in Veneto e Friuli Venezia Giulia con 18 casi all’anno ogni 100.000 abitanti, mentre nelle regioni meridionali l’incidenza scende radicalmente a soli 7,3 casi per campione.

Prevenzione: lesioni precancerose e vaccini

papilloma virus

In primo luogo, visti i fattori di rischio evidenziati per l’insorgenza del tumore alla gola, la prevenzione non può prescindere da un corretto stile di vita: in particolare, uno studio del 2009 pubblicato sulla rivista Minerva Stomatologica, evidenzia come sia particolarmente d’aiuto seguire una dieta ricca di frutta e verdura, soprattutto quella cruda e a foglia verde, i pomodori, le carote e gli agrumi, alimenti ricchi di carotenoidi, vitamina C ed E, flavonoidi, polifenoli e fibre. Un’alimentazione sana, quindi, abbinata all’astensione dal fumo e dall’alcol, rappresenta le basi per una prevenzione efficace di questa tipologia tumorale.

Abbiamo a disposizione anche altri strumenti molto preziosi per individuare precocemente il tumore: spesso, infatti, queste patologie sono anticipate da alcune alterazioni precancerose dei tessuti, la leucoplachia e l’eritroplachia. Si tratta di macchie, generalmente di colore biancastro o rossiccio, che compaiono in cavità orale e che un odontoiatra può individuare durante una visita di routine.

Nel caso della leucoplachia la percentuale di rischio di cancerizzazione si attesta attorno al 5/10%, mentre per l’eritroplachia sale al 70%: il modo per verificare l’effettiva natura delle lesioni è la biopsia, esame che può essere prescritto dal dentista o dal medico curante. In questo caso, è fondamentale ribadire l’importanza di effettuare una visita odontoiatrica all’anno. I dati ci suggeriscono che sono molti gli italiani che rinunciano proprio al dentista per ragioni economiche e non soltanto, ma ci soccorre la sanità integrativa. UniSalute Dentista, per esempio, è la polizza sanitaria pensata proprio per la tutela della salute di denti e cavo orale, e include, gratuitamente, sia la visita di controllo che l’igiene ogni anno. Un piccolo gesto che può fare la differenza per prevenire ed individuare in tempo una patologia, come il tumore alla gola, che come abbiamo visto può essere piuttosto insidiosa. Ne conoscevate le cause?

 

Fonti:

Associazione italiana per la ricerca sul cancro
Ministero della Salute
AIRTUM

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