Le alte quote, a quanto pare, hanno un fascino indiscutibile, tuttavia richiedono un’adeguata preparazione e la giusta valutazione dei possibili rischi, soprattutto per chi vuole praticare il trekking in montagna. Ecco dunque alcuni accorgimenti da attuare per partire sicuri, non trovarsi impreparati davanti agli imprevisti e godersi la vacanza, da soli o in famiglia.
Trekking in montagna: abbigliamento ed equipaggiamento
Come vestirsi
Per camminare, in particolare sotto sforzo, occorre indossare abiti comodi e vestirsi a strati, in modo da affrontare facilmente ogni cambio di temperatura, anche corporea! Il sito nazionale di Trekking Italia, che dedica una sezione all’Educare al Cammino, consiglia tre strati, di tessuti e spessori differenti: le parole chiave sono praticità e sicurezza.
Vediamo nel dettaglio a cosa dobbiamo prestare attenzione quando scegliamo l’abbigliamento per il trekking in montagna.
- Calze: devono far respirare il piede, mantenendolo asciutto. Meglio preferire fibre sintetiche che hanno la caratteristica di eliminare velocemente il sudore, mantenendo il piede asciutto ed evitando, così, l’insorgere di vesciche o funghi.
- Indumenti intimi: il consiglio è di sceglierli di polipropilene, fibra sintetica morbida e leggera che permette di eliminare l’umidità e trattenere il calore.
- Maglie: il più adatto è il pile leggero e dry-fit, il tessuto impermeabile di ultima generazione.
- Pantaloni: meglio preferire materiali sintetici traspiranti, resistenti e di veloce asciugatura. Il pantalone corto è consigliato solo nella stagione molto calda e in caso di sentieri larghi, con spazi aperti. Nei mesi invernali si possono scegliere pantaloni in pile o optare per la salopette.
Lo strato di abbigliamento esterno, a contatto con l’aria, è particolarmente importante perché deve contenere il calore del corpo, proteggerci da vento, pioggia o freddo, a seconda della stagione, ed eliminare l’umidità.
Tra gli accorgimenti per il trekking in montagna è bene ricordarsi di prendere:
- Giacca a vento (in tessuto impermeabile traspirante)
- Mantella o poncho
- Cappello
- Guanti (in caso di grande freddo)
- Occhiali da sole (indispensabili sulla neve e ad alta quota).
Cosa portare nello Zaino
Per quanto riguarda cosa mettere nello zaino, molto dipende dal tipo di trek, dalla lunghezza e dalla stagione. In generale è buona regola portare con sé:
- carta d’identità
- coltellino
- accendino
- calze e maglie di ricambio
- 1 litro d’acqua (o thermos con bevanda calda in inverno)
- integratori o snack energetico.
Noi suggeriamo anche di non dimenticare un sapone biodegradabile, adatto per corpo e indumenti, e la macchina fotografica, per immortalare le bellezze che la natura ci regala! Abbigliamento e zaino sono pronti? Facciamo ora un controllo dell’attrezzatura.
Il giusto equipaggiamento per un trekking in sicurezza
Il buon esito di un trekking in montagna dipende molto dall’equipaggiamento. In primis, gli scarponi, che devono essere robusti e resistenti, ma leggeri. Le calzature sbagliate possono determinare piccoli o grandi infortuni e aumentare la fatica. Un momento particolarmente delicato è, ad esempio, la discesa. Bisogna affrontarla con attenzione, con scarpe che fascino adeguatamente la caviglia. Qualche precauzione esiste: nella scelta della pedula, ad esempio, Trekking Italia suggerisce di scegliere modelli più rigidi, con collo alto, suola ben scolpita e tomaia impermeabile per l’alta montagna, mentre per i climi caldi o le basse quote sono obbligatori modelli di scarpone traspiranti, che permettono di eliminare il sudore e far respirare il piede.
Se volete stare ancora più sicuri, meglio assicurarsi prima di partire, in modo da non avere pensieri ed esser certi di poter ricevere la giusta assistenza in ogni parte d’Italia e su qualunque vetta ci si trovi.
Il peso dello zaino: come aiutarsi?
La novità degli ultimi anni nell’equipaggiamento da montagna è rappresentata dai bastoncini da trekking. Non si tratta solo di una moda, ma di un utilissimo sostegno per camminare in montagna. Con questa attrezzatura, infatti, si risparmia il 30% della fatica, in quanto il peso del corpo e dello zaino vengono scaricati su quattro punti (invece che due). I bastoni da trekking, inoltre, permettono di ampliare l’esercizio, mettendo in moto anche gli arti superiori.
Per fare la vostra scelta ricordatevi che esistono tre tipologie di bastoncini da trekking: telescopici, a due o tre segmenti e fissi. Il consiglio è di optare per quelli a tre segmenti, con la punta in vidiam, particolarmente adatti ai terreni sterrati e facili da riporre nello zaino quando non servono.
Gli accorgimenti da seguire prima di partire
Allenamento
Se zaino ed equipaggiamento sono pronti, prima di partire è bene conoscere la segnaletica di emergenza e documentarsi sui sentieri che si dovranno affrontare, portando con sé cartina topografica e numeri utili. Inoltre occorre possedere un buon grado d’allenamento, e valutare il proprio livello fisico e la difficoltà del trek. Per allenarsi al trekking in montagna, insomma, bisogna fare trekking! Meglio farlo gradualmente, aumentando la difficoltà di volta in volta, aggiungendo magari una camminata di buon passo durante la settimana o, perché no, una gita in bici, nel caso si abbia già un buon livello di resistenza. Per misurare i propri progressi può essere utile dotarsi di un orologio specifico per outdoor o, per più tecnologici, di una delle nuove app che misurano passi, chilometri, dislivello e tempo di percorrenza.
Cosa sapere prima di partire
Particolare attenzione, inoltre, va prestata al tema dell’altitudine, sia che si tratti di allenamento, sia nel caso di un vero e proprio trekking in montagna. Il primo accorgimento da seguire, a questo proposito, è la gradualità: occorre acclimatarsi piano piano, evitando bruschi cambi di altitudine, come avviene se si usa la seggiovia. Un consiglio particolarmente valido soprattutto per le persone che soffrono di cuore o di pressione alta, perché ad alte quote, col diminuire della pressione atmosferica, aumenta anche la nostra pressione arteriosa.
Tuttavia, la più grande difficoltà del trekking in montagna è rappresentata dai dislivelli: continue salite e discese aumentano la fatica e il rischio di infortuni. Per chi non è allenato al trekking in montagna o conduce una vita sedentaria, anche 500 mt di dislivello possono causare dolori muscolari e piccoli infortuni, soprattutto nella discesa. Caratteristiche del terreno, dislivello e ore di cammino sono, quindi, gli elementi da conoscere bene prima di mettersi in viaggio, scegliendo in base alla propria forma psico-fisica. L’obiettivo è non farsi rovinare le vacanze e il relax, quindi nulla va lasciato al caso, soprattutto se si parte in famiglia.
Dal momento che traumi e infortuni, infatti, sono da mettere in conto ad alta quota, il consiglio è quello di valutare una polizza come UniSalute Sportivo. Un accorgimento che, in caso di accesso al pronto soccorso, vi permetterà di ricevere i migliori trattamenti fisioterapici in strutture convenzionate in ogni Regione d’Italia vi troviate. Consigliata anche dalle principali realtà che si occupano di montagna, l’assicurazione è davvero un accorgimento da non sottovalutare prima di partire, a tutto vantaggio del portafoglio e di una vacanza in alta quota senza pensieri!
Se avete depennato tutti gli accorgimenti per il trekking in montagna che vi abbiamo suggerito, siete davvero pronti per partire. Allora zaino in spalla e buone vacanze!
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