Sindrome di Ramsay Hunt: come si manifesta, si cura e si previene questa malattia

La sindrome di Ramsay Hunt è una malattia infettiva rara che, tra i suoi sintomi, può causare paralisi del nervo facciale, eruzioni cutanee dolorose e problemi all’udito di diversa gravità. La maggior parte delle persone riesce a riprendersi completamente, ma in rari casi conseguenze come la paralisi facciale e la perdita dell’udito possono essere permanenti. Scopriamo di più su questa patologia e cerchiamo di capire come si manifesta, come si cura e si previene.

Che cos’è e da cosa è causata la sindrome di Ramsay Hunt

La sindrome di Ramsay Hunt, chiamata anche herpes zoster oticus, si verifica quando il virus varicella-zoster, presente nell’organismo in forma silente, si riattiva causando un’infezione a carico dei nervi facciali che coinvolge anche l’udito

Il virus in questione è lo stesso che provoca la varicella: dopo aver causato questa malattia (di solito durante l’infanzia), il virus resta “dormiente” nel tessuto nervoso e, anche a distanza di molti anni, può riattivarsi e provocare l’herpes zoster, infezione comunemente conosciuta come “fuoco di Sant’Antonio” che può coinvolgere i nervi di diverse parti del corpo. Precisiamo, tuttavia, che non tutte le persone che si sono ammalate di varicella andranno necessariamente incontro a questo problema.

Il nome della sindrome deriva da quello del neurologo statunitense che l’ha definita, James Ramsay Hunt. Per la precisione, esistono tre sindromi chiamate in questo modo, tutte descritte dallo stesso neurologo: quella di cui parliamo oggi è la sindrome di tipo II, e non è correlata alle altre due. 

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Sindrome di Ramsay Hunt: i fattori di rischio

Che cosa determina la riattivazione del virus varicella-zoster? Ci sono persone più a rischio di altre? 

Anche se la sindrome può verificarsi in chiunque abbia avuto la varicella, questa tende a colpire maggiormente gli individui sopra i 60 anni, mentre è più rara nei bambini. 

Le cause esatte che provocano la riattivazione del virus non sono chiare, tuttavia sembra che a scatenarla, nella maggior parte dei casi, sia un indebolimento delle difese immunitarie. Il patogeno, per anni rimasto silente, può infatti iniziare a replicarsi in una condizione di debolezza del sistema immunitario, cosa che può verificarsi con l’invecchiamento, che porta a un naturale abbassamento delle difese, ma anche in seguito a periodi di intenso stress psicofisico. Allo stesso modo, l’immunodeficienza conseguente a cancro, HIV, chemioterapia e radioterapia possono rappresentare un fattore di rischio. 

Come si manifesta la sindrome di Ramsay Hunt?

I principali sintomi con cui questa patologia può manifestarsi sono:

  • dolore all’orecchio e comparsa di eruzioni cutanee con vescicole dentro e intorno all’orecchio stesso;
  • debolezza facciale o paralisi facciale, che colpisce sullo stesso lato dell’orecchio coinvolto;
  • difficoltà a chiudere un occhio dalla parte del viso soggetta a paralisi;
  • palpebra cadente (condizione detta “ptosi”);
  • vertigini;
  • acufeni;
  • perdita dell’udito;
  • sensazione di bocca asciutta;
  • cambiamenti nella percezione del gusto.

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Si possono contagiare altre persone?

Il virus può essere trasmesso a chi non ha mai contratto la varicella o non è stato vaccinato contro questa malattia: il contagio avviene tramite il contatto con il liquido presente nelle vescicole. Chi viene contagiato svilupperà però la varicella, e non l’herpes zoster. 

Per questo motivo, fino a quando tutte le vescicole non si sono seccate, gli esperti spiegano che è necessario evitare il contatto fisico con persone che non hanno avuto la varicella o che non sono state vaccinate, ma anche con soggetti che hanno deficit immunitari, neonati e donne in dolce attesa. In ogni caso, per qualsiasi dubbio in merito e per sapere come comportarsi per evitare di diffondere il virus, è bene chiedere consiglio al proprio medico curante. 

Sindrome di Ramsay Hunt: come si diagnostica e si cura

La diagnosi, di solito, avviene attraverso una valutazione clinica. Per confermarla, il medico potrebbe anche prelevare un campione di liquido dalle vescicole per esaminarlo. In certi casi, inoltre, può richiedere una risonanza magnetica per escludere altre patologie. 

Cominciare il prima possibile il trattamento è importante soprattutto per evitare l’insorgere di possibili complicanze a lungo termine. La terapia consente poi di ridurre i tempi di guarigione e di agire subito sul dolore. Generalmente, questa comprende antivirali e corticosteroidi: i farmaci antivirali hanno il compito di contrastare la replicazione del virus, mentre i corticosteroidi servono per agire sull’infiammazione del nervo e sembrano aumentare l’effetto degli antivirali. Il medico potrebbe valutare anche l’uso di farmaci contro le vertigini, di antidolorifici e di colliri per inumidire gli occhi, in particolare se il paziente non riesce a chiudere le palpebre.

Per quanto riguarda i tempi di guarigione, questi dipendono dal livello di gravità della sindrome. Gli esperti sostengono che, se non ci sono particolari danni ai nervi e le condizioni di salute della persona sono buone, i sintomi tendono a migliorare entro poche settimane o pochi mesi. Tuttavia, può anche succedere che serva fino a un anno di tempo per recuperare totalmente. Se il danno al nervo è particolarmente importante, invece, potrebbe essere più difficile una ripresa completa. 

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Herpes zoster oticus: è possibile prevenirlo?

La prevenzione della sindrome di Ramsay Hunt passa dal vaccino. Innanzitutto, in età pediatrica, oggi è previsto il vaccino contro il virus varicella-zoster, che riduce la possibilità di contrarlo. Come spiega l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), inoltre, per le persone sopra i 50 anni è indicata la vaccinazione contro l’herpes zoster, raccomandata per gli over 65 e per gli individui, anche più giovani, che sono a rischio. La sua funzione è evitare una possibile riattivazione del virus o ridurre la gravità della sintomatologia in caso di infezione da herpes zoster. 

L’ISS chiarisce anche che dal 2021 esiste un nuovo tipo di vaccino, detto “ricombinante”, che non presenta controindicazioni per chi ha un sistema immunitario indebolito. 

In ogni caso, prima di sottoporsi alla vaccinazione, è sempre importante confrontarsi con il proprio medico.  

La prevenzione rappresenta spesso l’arma più efficace, non solo per non rischiare di contrarre determinate malattie, ma anche per diagnosticarle in tempo. Da questo punto di vista, in particolare, è bene non sottovalutare l’importanza di sottoporsi regolarmente a visite di controllo per tenere monitorato il proprio stato di salute. 

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E voi conoscevate la sindrome di Ramsay Hunt e i suoi sintomi?

 

Fonti:

hsr.it

humanitas.it

issalute.it

msdmanuals.com

mayoclinic.org

my.clevelandclinic.org

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