Questo batterio penetra attraverso il naso e la bocca, colpendo così le prime vie aeree e provocando reazioni che in pochi giorni rivelano la presenza della malattia. Vediamo i dettagli, ossia come si manifesta, come avviene il contagio e quali sono le cure più adeguate.
Scarlattina: quali sono i sintomi più comuni?
La scarlattina provoca eruzioni cutanee e febbre alta, mal di gola, mal di testa, nausea e vomito; inoltre, nel caso in cui il ceppo produca esotossine si ha la comparsa dell’esantema. I segni più evidenti, si manifestano sulla cute, soprattutto su viso, collo ed area inguinale, ginocchia ed area ascellare, che presentano macchie rosse, che vanno via via a desquamarsie ad espandersi sino ad interessare tutto il resto del corpo.
Se la scarlattina viene curata nella maniera idonea e con tempestività la guarigione è certa, anche se in taluni casi possono presentarsi delle complicazioni come ascessi, otiti, febbre reumatica, situazioni per cui è sempre bene fare riferimento al proprio medico o al pediatra per un trattamento adeguato.
Come avviene il contagio
Purtroppo non esiste un vaccino in grado di fornire un’immunità nei confronti di questa malattia, pertanto l’unica arma per non ammalarsi di scarlattina è ridurre al minimo i contatti con chi ne è affetto e ricorrere a quegli accorgimenti dati dalla buona educazione per preservare un alto livello igienico come:
- coprirsi la bocca in caso di starnuto o tosse
- lavarsi regolarmente le mani prima di mangiare e dopo essere andati in bagno.
Il batterio infatti si diffonde per via aerea, per mezzo delle secrezioni corporee quali muco e saliva di chi è malato. Generalmente, la scarlattina colpisce i bambini tra i 3 ed i 10 anni e solo in casi rari può infettare gli adulti, ed ha un periodo di incubazione che può durare dai 2 ai 5 giorni.
Come viene diagnosticata e curata la scarlattina?
Per la diagnosi, oltre alla valutazione dei sintomi del paziente, i medici si affidano all’esame del tampone della faringe, che aiuta a verificare la presenza del batterio che provoca la scarlattina.
Una volta accertata la presenza di questa malattia, la cura consiste nell’assunzione di antibiotici come l’amoxicillina, che rende il bambino affetto non più infettivo dopo 48 ore. La completa guarigione, invece, avviene di norma in due settimane.
Infine, affiancare la terapia farmacologica a una buona idratazione, un sano riposo e ad una dieta a base di liquidi, rappresenta una buona pratica collaterale rappresentano buone pratiche collaterali alla terapia.
La scarlattina e i suoi disturbi è uno dei tanti piccoli-grandi ostacoli che si cinontrano durante il percorso di crescita di un figlio: essere genitori infatti è un compito emozionante e delicato, per questo è molto importante poter contare su figure di fiducia, capaci di rassicurarci e supportarci al momento giusto. In questo senso, una polizza sanitaria per bambini, come Protezione Famiglia Ragazzi di UniSalute, può essere un valido supporto: grazie a “Il pediatra risponde“, un servizio di consulenza dedicato a informazioni o chiarimenti sulla salute del bambino, che coinvolge un team di medici sempre al servizio dei suoi assicurati.
Fonti:
Angelini.it
salute.gov.it
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