Tra le diete low-carb, una delle più diffuse è quella iperproteica, utilizzata per perdere peso in poco tempo. Questo avviene perché, eliminando i carboidrati e sbilanciando la dieta verso un grande apporto di proteine, l’organismo si trova costretto ad attingere dalle riserve di grasso, non avendo più a disposizione zuccheri da bruciare.
I vantaggi in termini di peso forma e tempi rapidi di dimagrimento sono evidenti ed innegabili, tuttavia occorre riflettere sul fatto che la dieta iperproteica forza e stravolge i classici canoni di un’alimentazione corretta, e comporta dei rischi a carico della salute, in particolare del cuore.
Come funziona la dieta iperproteica
Un famoso esempio di dieta iperproteica è la “dieta Dukan”, che permette di dimagrire assumendo una quantità elevata proteine, in controtendenza rispetto alle raccomandazioni dei nutrizionisti, secondo i quali la quantità da assumere giornalmente deve essere pari al 20% dell’intero apporto nutrizionale.
Abbondando con le proteine infatti, si riduce l’appetito in modo drastico, e ciò permette un rapido calo di peso già nella prima settimana di regime, dovuto anche all’iniziale perdita di liquidi associata alla diminuzione dei carboidrati. Per questo dieta iperproteica è solitamente amata dagli sportivi che vogliono aumentare il volume dei muscoli.
Il processo su cui si basa la dieta iperproteica è la chetosi, condizione metabolica che si viene a creare con l’aumento delle proteine e la riduzione dei carboidrati, grazie all’azione dei chetoni, composti organici che permettono al corpo di trasformare i grassi in energia e di accelerare il metabolismo, come una sorta di “carburante”.
Quali alimenti per una dieta iperproteica?
A livello generale, la dieta iperproteica riduce quasi a zero il consumo di zuccheri e carboidrati, ad alto indice glicemico e prevede che pasta, riso, pane e derivati non siano mai associati nello stesso pasto.
Vediamo alloranello specifico quali sono le “regole” alimentari della dieta iperproteica:
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preferire carni bianche, come pollo, tacchino e coniglio, e limitare il consumo di carne rossa (senza escluderla totalmente dalla dieta)
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scegliere yogurt senza zuccheri aggiunti
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non saltare la prima colazione, che deve essere il pasto più abbondante della giornata
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limitare il consumo di insaccati e carne in scatola
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tre volte alla settimana sostituire la carne con pesce e legumi
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consumare uova, in particolare albumi
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aumentare il consumo di frutta secca
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tra i condimenti preferire l’olio evo e consumare altri grassi, come burro e maionese, con moderazione
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bere almeno due litri d’acqua al giorno.
I rischi di una dieta iperproteica
Sappiamo che la prevenzione inizia a tavola. Alcuni nutrizionisti ritengono che la dieta iperproteica non sia un modello alimentare corretto, soprattutto se utilizzato per lunghi periodi.
Vediamo meglio perché.
Chi diffida dalla dieta iperproteica la ritiene non equilibrata in quanto l’organismo, per il suo corretto funzionamento, ha bisogno che la ripartizione dei nutrienti corrisponda ad un 40% di carboidrati, 30% di proteine e 30% di grassi.
Togliere del tutto i carboidrati dalla dieta è nocivo perché, trasformandosi in glucidi, costituiscono l’energia necessaria a tenere in vita l’organismo, insieme all’ossigeno.
Tutti i tipi di nutrienti, infatti, hanno una loro funzione e importanza, anche i grassi. Se dunque da un lato, eliminando dalla dieta carboidrati e grassi è più facile perdere peso, dall’altro, così facendo, sottoponiamo ad un forte livello di stress il nostro organismo, che per mancanza di fonti energetiche utilizzerà le riserve di glucosio contenute nel fegato e nei muscoli.
Il primo fattore di rischio delle diete iperproteiche nasce proprio dal fatto che tali accumuli di glicogeno e lipidi sono fatti per non essere intaccati. Peraltro, dopo un certo periodo, il nostro corpo reclamerà le sue riserve, portandoci a mangiare di più.
Questa continua alterazione del metabolismo, nota come sindrome dello yoyo, alterna repentini dimagrimenti e aumenti di peso non appena si reintroducono i carboidrati, con effetti dannosi sulla salute. Approfondiamo questo aspetto.
Dimagrire consumando molte proteine: a quale costo?
Una dieta ricca di proteine, oltre ad essere povera di molti altri nutrienti, appesantisce fegato e reni, sottoponendoli ad un grande lavoro per eliminare le scorie azotate, che sono lo scarto del processo di digestione delle proteine.
Inoltre, i cibi ricchi di proteine sono spesso derivati animali, a loro volta ricchi di colesterolo, per questo una dieta iperproteica può arrecare danni al sistema cardiocircolatorio. È dimostrata, infatti, l’importante correlazione tra alimentazione e cardiopatia, motivo per cui esiste una particolare dieta per chi soffre di cuore, che dovrebbe essere suggerita e personalizzata dagli specialisti in base al paziente.
Infine, un regime alimentare ad alto contenuto proteico può causare un’alterazione del metabolismo del calcio, che si verifica quando nel corpo c’è troppa abbondanza o scarsità di questo minerale. Nel caso di una dieta iperproteica, un malassorbimento osseo e, quindi, di calcio, favorisce l’insorgere dell’osteoporosi.
Dieta iperproteica e sindrome metabolica
Oltre a queste forme più serie, i disturbi cui si potrebbe andare incontro scegliendo una dieta iperproteica sono molteplici:
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stati di astenia marcata e alterazione dei ritmi di sonno-veglia, per cui sarà più facile incorrere in problemi di insonnia
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alitosi
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aumento dei trigliceridi
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cefalea
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innalzamento del colesterolo
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stitichezza
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carenze vitaminiche e di minerali
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depressione
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ciclo mestruale alterato
È evidente come una dieta ricca di proteine non sia equilibrata e comporti tra i suoi possibili svantaggi, alcuni dei fattori di rischio della sindrome metabolica, con conseguenze negative per la salute.
Nutrizionisti e medici sono concordi sull’importanza di seguire un’alimentazione varia ed equilibrata, sottoporsi ad esami e accertamenti regolari e condurre uno stile di vita sano.
Questo è importante a tutte le età, soprattutto nei casi di familiarità o sospetta sindrome metabolica, ed è per questo che le polizze sanitarie che mettono al centro la salute del cuore, come Protezione Famiglia, oltre a coprire le spese di molti esami, elaborano in genere un programma alimentare e di attività fisica personalizzato, promuovendo uno stile di vita sano e contribuendo a mantenere il cuore in salute.
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