Donna con sindrome dell’ovaio policistico in lavanderia, tentando di attenuare i dolori al ventre

PCOS, sindrome dell’ovaio policistico. Intervista alla prof.ssa Gambineri

Conoscere la sindrome dell’ovaio policistico

La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS – Polycystic Ovary Syndrome) è una condizione patologica complessa che si manifesta con una varietà di sintomi, che possono presentarsi isolatamente o in combinazione. Il termine “sindrome dell’ovaio policistico” deriva dalla presenza di numerosi follicoli nelle fasi iniziali di maturazione all’interno dell’ovaio, che appaiono ecograficamente come piccole cisti. Nella PCOS, questo aspetto può interessare una o entrambe le ovaie, oppure essere assente.

Secondo il Ministero della Salute, in Italia, circa il 5-10% delle donne soffre di PCOS, rendendola l’alterazione endocrina più comune durante l’età fertile. Sebbene la PCOS si manifesti generalmente durante la pubertà, può insorgere in qualsiasi momento della vita di una donna, a seconda delle cause sottostanti.

Per approfondire le caratteristiche e i sintomi della sindrome dell’ovaio policistico, abbiamo intervistato la Prof.ssa Alessandra Gambineri, professore associato di Endocrinologia presso l’Università di Bologna e membro dell’Unità Operativa Complessa di Endocrinologia e Prevenzione e Cura del Diabete presso il Policlinico di Sant’Orsola.

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Sintomi e insorgenza della sindrome dell’ovaio policistico

“La sindrome dell’ovaio policistico è un quadro patologico con sintomi variabili”, spiega la Prof.ssa Gambineri, “dovuti a un eccesso di androgeni, ovvero ormoni sessuali maschili”. Questi ormoni, sebbene presenti anche nell’organismo femminile in quantità minori, sono essenziali per diverse funzioni, tra cui la salute ossea e il benessere psicologico.

I sintomi ricorrenti della PCOS includono alcune condizioni.

  • Irsutismo: presenza di peli scuri e spessi su volto, tronco e addome.
  • Perdita di capelli: che può portare all’alopecia.
  • Acne: persistente e resistente ai trattamenti, anche oltre i 35 anni.
  • Irregolarità mestruali: cicli mestruali molto ravvicinati o distanziati, o assenza di ciclo (amenorrea).
  • Manifestazioni metaboliche: aumento di peso, obesità, diabete, pressione alta, colesterolo alterato e fegato grasso.

La Prof.ssa Gambineri sottolinea che la forma classica di PCOS, spesso geneticamente determinata, di solito esordisce durante la pubertà. “Generalmente, la forma di PCOS classica, che ha cause geneticamente determinate, esordisce durante la pubertà, quando si attiva la produzione degli ormoni sessuali maschili da parte dell’ovaio. Tuttavia, essendoci diverse cause all’origine della patologia, la PCOS può manifestarsi a qualsiasi età, anche in assenza di sintomi precedenti”.

La sindrome può avere un impatto significativo sulla salute psicologica. Le pazienti adolescenti che manifestano la PCOS e i suoi sintomi fisici, come irsutismo, acne e alopecia”, spiega la Prof.ssa Gambineri, “possono manifestare ansia e sofferenza che potrebbero sfociare in blande forme depressive, tendenza all’isolamento sociale e disturbi comportamentali”. Proprio per questo, può essere opportuno affiancare al percorso di diagnosi e cura di questa patologia anche un supporto psicologico, che viene valutato nell’inquadramento diagnostico anche grazie a questionari validati.

Giovane donna che esamina davanti allo specchio l’acne sul viso, uno dei sintomi ricorrenti dell’ovaio policistico

L’acne è uno dei sintomi più evidenti dell’ovaio policistico, spesso accompagnato da altri segni come irsutismo, irregolarità mestruali e alterazioni metaboliche.

Cause e diagnosi della PCOS

La sindrome dell’ovaio policistico può derivare da molteplici fattori, tra cui predisposizione genetica e fattori ambientali come:

  • aumento di peso
  • inattività fisica
  • alimentazione squilibrata

Inoltre, la PCOS può essere associata ad altre patologie endocrine, come l’aumento della prolattina o alterazioni della funzione tiroidea. La diagnosi di PCOS avviene quando si riscontrano almeno due dei seguenti fattori:

  • iperandrogenismo clinico (irsutismo, acne, alopecia)
  • aumento degli ormoni sessuali maschili
  • alterazioni mestruali
  • quadro ecografico policistico in almeno un ovaio

Trattamento della sindrome dell’ovaio policistico

“Per trattare la sindrome dell’ovaio policistico in modo efficace”, afferma la Prof.ssa Gambineri, “è fondamentale comprendere le cause scatenanti”. Una diagnosi accurata permette di adottare diverse strategie terapeutiche. Ecco le principali.

  • Interventi su peso e obesità attraverso dieta equilibrata e attività fisica.
  • Assunzione di anticoncezionali estroprogestinici per regolare il ciclo mestruale e trattare l’iperandrogenismo.
  • Farmaci antiandrogeni per bloccare la produzione di ormoni maschili.
  • Integratori per migliorare le irregolarità mestruali.
  • Trattamento delle disfunzioni endocrine.
Donna sorridente ai bordi del letto, che assume un integratore per contrastare l’amenorrea insieme a un bicchiere d’acqua

La prevenzione e il trattamento dell’amenorrea nella PCOS possono essere supportati dall’uso di integratori specifici, utili per riequilibrare il sistema ormonale.

Innovazioni nella ricerca sulla PCOS

La ricerca sulla sindrome dell’ovaio policistico è in continua evoluzione. Attualmente, è in fase di avvio uno studio innovativo, Spiomet4health, coordinato dall’ospedale Sant Joan de Déu di Barcellona, con la partecipazione dell’ospedale S. Orsola di Bologna. Questo studio mira a testare l’efficacia di un nuovo farmaco sperimentale per la PCOS che esordisce in età adolescenziale. “Si tratta di un farmaco innovativo” spiega la la prof.ssa Gambineri “perché può essere assunto fin dall’esordio della malattia, tramite una compressa giornaliera: ciò significa avere la possibilità di lavorare sulla PCOS all’esordio della malattia, migliorando fin da subito il quadro clinico ed evitando il peggioramento clinico e metabolico. Per la sindrome indotta da alterazioni metaboliche, quali l’obesità e l’insulino-resistenza”, conclude poi la prof.ssa Gambineri, “ci sono diversi studi in corso che stanno testando l’efficacia della dieta chetogenica a basso contenuto calorico e di farmaci anti-obesità”. Sono in corso anche alcuni studi che vedono l’utilizzo di diversi integratori. 

Convivere con la PCOS

In conclusione, la sindrome dell’ovaio policistico è una condizione complessa che richiede attenzione e intervento precoce. Stili di vita sani e controlli regolari sono essenziali per prevenire l’insorgenza della sindrome e migliorare la qualità della vita delle donne colpite.

Fonti

Ministero della Salute
Spiomet4health
Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP) 

Glossario informativo

PCOS (Sindrome dell’Ovaio Policistico): condizione patologica caratterizzata da un eccesso di androgeni e da sintomi come irsutismo, acne e irregolarità mestruali.
Irsutismo: crescita eccessiva di peli scuri e spessi in aree tipicamente maschili, come volto, tronco e addome.
Alopecia: perdita di capelli che può portare a diradamento o calvizie.
Acne: condizione della pelle caratterizzata da brufoli e imperfezioni, spesso resistente ai trattamenti.
Irregolarità mestruali: alterazioni nel ciclo mestruale, che possono manifestarsi come cicli molto ravvicinati, distanziati o assenti (amenorrea).
Amenorrea: assenza di ciclo mestruale per un periodo prolungato.
Iperandrogenismo: condizione caratterizzata da livelli elevati di ormoni sessuali maschili nell’organismo femminile.
Obesità: eccesso di peso corporeo che può influenzare negativamente la salute.
Insulino-resistenza: condizione in cui le cellule non rispondono adeguatamente all’insulina, aumentando il rischio di diabete.
Anticoncezionali estroprogestinici: farmaci utilizzati per regolare il ciclo mestruale e trattare l’iperandrogenismo.
Farmaci antiandrogeni: medicinali che bloccano la produzione o l’azione degli ormoni sessuali maschili.
Dieta chetogenica: regime alimentare a basso contenuto di carboidrati e alto contenuto di grassi, utilizzato per la gestione del peso e altre condizioni.
Sindrome Metabolica: insieme di condizioni che aumentano il rischio di malattie cardiache e diabete, spesso associate a obesità e insulino-resistenza.

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