Confusione, spaesamento, sbalzi ormonali, il corpo che improvvisamente cambia: vi ricordate com’è stato essere ragazzi? Il passaggio dall’infanzia all’età adulta è un momento di grande trasformazione nella vita di ognuno di noi. Sono tanti, infatti, i cambiamenti, fisici, ormonali e psicologici che accompagnano questo periodo di transizione, conosciuto meglio come pubertà, che culmina nella maturità sessuale e nel raggiungimento della capacità riproduttiva. Ma quando inizia la pubertà e come si manifesta? Ed è uguale nelle ragazze e nei ragazzi?
In questo articolo rispondiamo a queste domande e cerchiamo di capire come poter aiutare i più giovani durante questa fase delicata.
Pubertà: cosa si intende?
In genere, con questo termine si identifica quel periodo di transizione dall’infanzia alla maturazione che segna l’inizio della vita adulta. È un momento straordinario caratterizzato da una serie di cambiamenti sia fisici che emotivi, segnato dallo sviluppo dei caratteri sessuali secondari e da un’accelerazione nella crescita del corpo.
Durante la pubertà, ragazzi e ragazze attraversano un vero e proprio “rimescolamento” dei segnali biologici. Le ragazze vedono il loro corpo trasformarsi con lo sviluppo della ghiandola mammaria (bottone mammario) chiamato “telarca”, mentre nei ragazzi è l’aumento del volume testicolare a segnare l’inizio di questa fase.
Ma la pubertà non è solo una questione di cambiamenti fisici. Può essere anche un momento di profonda turbolenza emotiva, in cui si lotta con la propria identità emergente. I giovani possono sentirsi sopraffatti dalla sensazione di estraneità verso un corpo che non riconoscono più come proprio, dalla mancanza di controllo verso un cambiamento inevitabile e dall’incertezza e dalla paura su cosa li attenda alla fine di questo percorso.
Quando inizia la pubertà
Spesso associata all’adolescenza, in realtà la pubertà può iniziare a manifestarsi in diverse fasce d’età. In genere, si verifica tra i 9 e i 14 anni nei ragazzi e tra gli 8 e i 13 anni nelle ragazze. È importante riconoscere che i tempi e la sequenza di questi cambiamenti possono variare da persona a persona, in quanto sono influenzati da una serie di fattori come genetica, ambiente e, soprattutto, nutrizione. Non solo: questi “limiti temporali” possono modificarsi nel corso del tempo a causa dei cambiamenti a cui la nostra società sta andando incontro, ad esempio anticipando notevolmente lo sviluppo dei caratteri sessuali.
Pubertà precoce
Si parla di pubertà “precoce” quando i primi segnali della pubertà si manifestano in anticipo rispetto alla media dei coetanei, quindi prima degli 8 anni nelle ragazze e prima dei 9 anni nei ragazzi. In genere, la pubertà precoce – definita “vera” o “centrale” (PPC) – è dovuta a un’attivazione prematura della secrezione ipotalamica di GnRH, che causa una produzione eccessiva – e anticipata – degli ormoni sessuali portando a un’accelerazione dell’accrescimento staturale. I ragazzi e le ragazze che si sviluppano prima dei loro compagni, quindi, possono essere più alti in una prima fase, per poi subire però un precoce arresto della crescita: per questo, capita spesso che chi ha avuto una pubertà precoce sia di statura inferiore alla media una volta adulto.
Questo processo può creare stress, ansia e preoccupazioni, sia per il ragazzo o la ragazza che lo sta subendo che per i suoi genitori. Ci si sente “diversi” rispetto ai propri coetanei e si può verificare una discrepanza tra crescita fisica e maturità emotiva: questo può influenzare l’autostima e le relazioni sociali, rendendole più difficoltose. Inoltre, anche se in genere uno sviluppo anticipato non è legato a patologie specifiche, ma è spesso dovuta a una familiarità, se si riscontrano segnali di pubertà in età insolitamente precoce è bene consultare un medico per indagare eventuali cause mediche sottostanti e individuare subito la terapia più efficace per il trattamento della pubertà precoce.
Pubertà ritardata
Al contrario di quella precoce, si parla di pubertà ritardata quando i marker puberali compiano più tardi rispetto all’età in cui ci si aspetterebbe. Per le ragazze il limite d’età è di 14 anni, mentre per i ragazzi si parla di pubertà ritardata se i segni non compaiono entro i 16 anni. Ma a cosa può essere dovuto questo “ritardo” nello sviluppo? Non c’è una risposta univoca: in alcuni casi può essere dovuta a una normale variazione ormonale, in altri potrebbero influire fattori genetici, mentre in altri ancora potrebbe essere legata a problemi ormonali, casi di malnutrizione o disturbi dell’alimentazione (come l’anoressia), condizioni mediche croniche o disturbi del sistema endocrino. Anche in questo caso, la cosa migliore da fare è sempre rivolgersi al medico pediatra per determinare se il ritardo è una “spia” della presenza di un eventuale disturbo.
I segnali della pubertà
Ma quali sono i segnali che questa fase porta con sé? Il passaggio alla pubertà è caratterizzato appunto da segni distintivi nei due sessi. Nelle ragazze, il primo segnale di questo “viaggio” verso la maturità è l’emergere della ghiandola mammaria, noto anche come “bottone mammario”, denominato telarca. È importante notare che questo non va confuso con l’aumento apparente della ghiandola dovuto alla presenza di tessuto adiposo, che può verificarsi invece in soggetti obesi. Nei ragazzi, invece, è l’aumento del volume dei testicoli a segnalare l’inizio di questo percorso, a cui segue poi un accrescimento del pene. Entrambi questi cambiamenti fisici sono regolati dalla gonadotropina e richiedono l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisario.
Spesso, molti genitori sono convinti che la comparsa di peluria pubica e ascellare, così come la sudorazione più intensa, siano indicatori definitivi dell’inizio della pubertà. In realtà, questi non dipendono solo dalla secrezione degli ormoni sessuali: quindi, anche in presenza di questi marker, l’inizio effettivo della pubertà potrebbe farsi ancora attendere.
Piuttosto, nelle fasi iniziali del processo, si può osservare un’accelerazione improvvisa e significativa della crescita, nota come spurt puberale, con le ragazze che possono guadagnare tra i 20 e i 25 centimetri e i ragazzi tra i 25 e i 30 centimetri rispetto all’altezza iniziale al momento dei primi segni puberali.
Riassumendo, i segnali a cui prestare attenzione sono:
- crescita accelerata: uno dei primi segnali della pubertà è l’aumento della velocità di crescita; ragazzi e ragazze possono improvvisamente crescere di diversi centimetri in un breve periodo di tempo.
- Sviluppo del seno nelle ragazze e aumento della dimensione dei testicoli nei ragazzi: nel sesso femminile, in genere la pubertà inizia con lo sviluppo evidente delle ghiandole mammarie, che può essere accompagnato da sensazioni di dolore o sensibilità; per i genitori è invece più difficile individuare i primi segnali della pubertà nei maschi.
- Crescita di peli pubici e ascellari: entrambi i sessi iniziano a sviluppare peli pubici e ascellari durante la pubertà, in genere però successivamente allo sviluppo dei caratteri sessuali secondari. Questi peli diventano più spessi e scuri nel corso del tempo.
- Cambiamenti vocali nei ragazzi: durante la pubertà maschile, la voce dei ragazzi si approfondisce a causa dell’allungamento e del cambiamento della struttura delle corde vocali.
- Menarca nelle ragazze: il primo ciclo mestruale è un marker significativo e importante della pubertà nelle ragazze e di solito si verifica dopo altri segni di sviluppo fisico, in genere dopo un paio di anni. È bene specificare però che la maturità puberale non si “chiude” con la comparsa del menarca: può infatti richiedere altri 2-3 anni dopo la prima mestruazione.
- Modificazioni dell’aspetto fisico: oltre a uno scatto di crescita e alla comparsa dei peli pubici e ascellari, con la pubertà spesso aumenta la percentuale del grasso corporeo, andando a modificare in maniera anche significativa l’aspetto fisico di ragazzi e ragazze.
Non più bambini ma nemmeno adulti: i cambiamenti psicologici
Attenzione, però: la pubertà non è caratterizzata soltanto da trasformazioni fisiche evidenti. In questo periodo ragazzi e ragazze sperimentano cambiamenti ormonali e psico-emotivi importanti. I ragazzi non sono più “bambini” ma non sono nemmeno ancora completamente adulti: questo, insieme alla serie di modificazioni fisiche che stanno attraversando, può generare:
- grande eccitazione
- confusione
- spaesamento e senso di estraneità
- crisi di rabbia e pianto
- atteggiamenti di opposizione nei confronti dell’autorità
- problemi relazionali e conflitti con i coetanei.
Queste sensazioni sono del tutto normali, in quanto i ragazzi e le ragazze stanno ricercando la loro nuova identità e la propria indipendenza. Tuttavia, trattandosi di un momento critico, questa fase può causare forte stress, ansia e inquietudine: in questo caso, è bene affidarsi al parere di un professionista per aiutare i più giovani in questo percorso. Inoltre, in questo periodo prendono forma le pulsioni sessuali, e ragazzi e ragazze iniziano ad avere le prime esperienze, anche se spesso senza aver ricevuto un’adeguata educazione sessuale e avere un livello di giudizio per compiere scelte davvero consapevoli.
Come aiutare i ragazzi e le ragazze durante la pubertà?
Come forse ricorderete, la pubertà è un periodo delicato e spesso complesso: ogni persona la vive a suo modo e in tempi diversi. È un viaggio pieno di scoperte ma anche di difficoltà. Se non è facile per i ragazzi, non lo è nemmeno per i genitori. Può capitare che molti abbiano la sensazione di non riconoscere più i propri figli, che spesso adottano comportamenti oppositivi e di allontanamento nei confronti dei genitori.
Affinché questo passaggio – del tutto naturale – avvenga senza troppi stress per entrambe le parti, è importante che i genitori siano informati e consapevoli del proprio ruolo. Il processo di distacco e di ricerca della propria identità è normale e fisiologica: è fondamentale non mostrarsi feriti o risentiti, ma rispettare i loro gli spazi ed essere coscienti del fatto che, di certi argomenti, preferiscano non parlarne con gli adulti di riferimento ma con i propri coetanei. Allo stesso tempo, però, è essenziale far capire loro che non sono soli e mostrarsi comprensivi, di supporto e aperti all’ascolto: atteggiamenti iper-protettivi e di controllo possono essere controproducenti, così come prendere decisioni al posto loro. Invece, è bene mantenersi alla giusta distanza e dare loro fiducia: essendo un periodo di scoperta, ragazzi e ragazze devono poter sperimentare e commettere anche degli errori. Come genitori, però, possiamo osservare attentamente il loro comportamento, fare critiche costruttive quando sbagliano, aprirsi al dialogo affrontando con cautela temi delicati e cercare il più possibile di essere un buon esempio da seguire.
Attraverso il sostegno, la vicinanza e la comprensione della famiglia e degli educatori, i giovani possono affrontare questa delicata fase di transizione con maggiore sicurezza e consapevolezza, preparandosi per il futuro con fiducia. In questo senso, il pediatra sarà senz’altro un importante supporto, sia per ragazzi e ragazze che per i loro genitori.
Fonti:
uppa.it
salute.gov.it
ospedalebambinogesu.it
Immagine in evidenza di OKrasyuk/gettyimages.it
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