fondi sanitari integrativi

Fondi e casse sanitarie integrative: cosa sono e come funzionano

In molti sono convinti che, in Italia, esistano solamente due alternative per poter tutelare la propria salute: la sanità pubblica e quella privata, quando per la seconda si intende semplicemente la visita da uno specialista che svolge la propria attività in libera professione. Tuttavia, e per fortuna, non è solo così: molti italiani infatti sono iscritti, talvolta anche inconsapevolmente, a fondi sanitari integrativi o enti, casse o società di mutuo soccorso con fine assistenziale.

Si tratta di un’opportunità aggiuntiva di tutela della propria salute che spesso viene inclusa nel contratto di lavoro, ed è il motivo per cui a molti sfugge. Vediamo, dunque, come funzionano i fondi sanitari integrativi, come aderirvi e se convengono.

Fondi sanitari integrativi: cosa sono?

famiglia contratto

I fondi sanitari integrativi possono essere enti, associazioni, società di mutuo soccorso, compagnie assicurative che hanno presentato domanda di iscrizione presso l’Anagrafe istituto dal Ministero della Salute nel 2009.

Ogni anno l’iscrizione va rinnovata, per cui si mantiene costante il controllo sul rispetto dei requisiti stabiliti dalla legge, nell’ottica di garantire la regolarità dell’attività e la effettiva finalità di tutela della salute dei cittadini.

E proprio quest’ultima finisce in secondo piano quando analizziamo le ragioni per cui molti italiani rinunciano alle spese mediche di prevenzione: i dati raccolti da Osservatorio UniSalute, infatti, evidenziano come nel 2016 il 42% degli intervistati non si fosse sottoposto a nessun controllo nell’ultimo anno e le ragioni addotte includono, principalmente, i costi elevati e le tempistiche di attesa.

I fondi sanitari integrativi intervengono proprio per rispondere a queste due criticità, poiché offrono una copertura totale o parziale delle spese medico-sanitarie sostenute dal cittadino che si rivolge alla struttura più vicina a casa, oppure a quella che offre la visita più celermente.

Come aderire ad un fondo sanitario integrativo

contratto di lavoro

Come suggerisce il nome stesso, il fondo sanitario integrativo va a supportare la tutela della salute del cittadino senza sostituirsi al Sistema Sanitario Nazionale, ragion per cui ognuno è libero di aderire ad un fondo o a una cassa, se lo ritiene opportuno.

L’iscrizione, però, molto spesso non è necessaria perché è già prevista automaticamente dal contratto di lavoro dipendente. Verificare se possiamo usufruire di questa copertura oppure no è semplice:

  • nel caso di un lavoratore dipendente, si può analizzare la busta paga dove potrebbe esserci una voce relativa al fondo o cassa, oppure chiedere direttamente al proprio ufficio del personale;
  • i liberi professionisti iscritti ad un Albo possono far riferimento alla sede regionale dell’Ordine professionale;
  • i pensionati, invece, devono rivolgersi alla ex azienda oppure ad una forma intermedia di rappresentanza di categoria.

Prima ancora, dunque, di valutare l’iscrizione autonoma ad un sistema di sanità integrativa, è bene verificare con cura se siamo già coperti perché potremmo scoprire che godiamo, almeno potenzialmente, già dei benefici ad esso connessi.

La sanità integrativa conviene?

fisioterapia

L’assistenza sanitaria integrativa rappresenta un supporto a ciascuno di noi per preservare la nostra salute, stimolando e sostenendo anche tutte quelle attività di prevenzione che risultano cruciali per l’organismo.

Il tipo di benefits connessi varia, però, in base al tipo di copertura che ci viene offerta e dai piani sanitari inclusi in una serie di servizi di welfare aziendale. In generale, esistono alcune prestazioni specifiche (ad esempio la visita odontoiatrica di controllo, oppure la visita cardiologica per soggetti a rischio, o anche le cure fisioterapiche) che vengono integralmente o parzialmente coperte dall’assicurazione, se svolte presso strutture convenzionate. In alcuni casi, la copertura economica è all inclusive ed è possibile usufruirne in qualsiasi tipo di clinica, nosocomio o ambulatorio.

Vantaggi fiscali per dipendenti e datori di lavoro

calcolo vantaggi

Oltre all’innegabile beneficio per la nostra salute, l’adesione ad un fondo o ad una cassa sanitaria integrativa comporta anche alcuni vantaggi fiscali determinati per legge. È possibile, infatti, per i lavoratori dipendenti, dedurre parte dei contributi versati a tali fondi fino ad un massimo di 3.615,20€ e le spese mediche non rimborsate dall’assicurazione.

Inoltre, i contributi versati ai fondi sanitari integrativi inferiori alla stessa cifra non concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente.

L’adesione al fondo comporta inoltre considerevoli vantaggi anche per il datore di lavoro, al quale la legge consente di pagare, sull’importo erogato al dipendente, un “contributo di solidarietà” del 10%, invece della aliquota contributiva sociale obbligatoria che è più elevata. Di conseguenza, i contributi versati a fondi e casse possono essere inclusi nella detrazione dal reddito di impresa (IRES) in quanto “costo del lavoro”.

Un fondo sanitario integrativo oppure una cassa di assistenza comportano, quindi, benefici in termine di salute e di fiscalità ed è una grande opportunità di risparmio e benessere: per questo, è importante sapere se tale benefit è già incluso nel nostro contratto di lavoro e conoscerne bene il funzionamento; oppure, se non è incluso nel contratto, è consigliabile informarsi per sapere se è possibile aderirvi e a quali condizioni. I piani sanitari di un fondo o di una cassa sono così cruciali che sempre più spesso sono frutto di una “personalizzazione” condivisa tra tutte le parti aziendali, compresi i dipendenti, suoi futuri utilizzatori.

In effetti, osservando quelli che sono i servizi più richiesti dai lavoratori italiani, emerge con chiarezza il fatto che la salute sia al primo posto tra tutte le preoccupazioni. Spese dentistiche, farmacie, occhiali, e ancora assistenza domiciliare, estensione dei benefits alla famiglia e fisioterapia sono innegabilmente le questioni che maggiormente preoccupano le persone e rappresentano tutti possibili servizi da includere in un piano aziendale che preveda fondi e casse integrativi. Per esempio, UniSalute realizza e propone polizze sanitarie collettive indirizzate alle aziende e ai fondi che vogliono garantire ai proprio associati o dipendenti dei piani sanitari integrativi. Opportunità che garantiscono salute e risparmio contemporaneamente. Voi conoscevate i fondi sanitari integrativi?

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    1 commento

  1. sono in isopensione dal 01/06/2018. ex dipendente del gruppo IREN con sede in Torino.

    C’è continuità fra dipendente iscritto al fondo FASDA e pensione?

    grazie