Spese mediche

La Salute è un costo o un diritto?

Anche la salute ha un costo. Se ne sono accorti, a loro spese, gli italiani, il 18% dei quali nell’ultimo anno ha rinunciato alle visite mediche per motivi economici.

Questo è il quadro presentato a inizio 2016 dalla ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, compagnia del gruppo Unipol che da 20 anni si occupa di assistenza sanitaria.

Quando non strettamente necessario gli italiani rinunciano ai controlli medici, principalmente per:

  • bassa capacità di spesa
  • tempi di attesa troppo lunghi
  • aumento dei costi della salute

Il 46% degli intervistati riscontra, infatti, un aumento delle prestazioni mediche, in particolare quelle specialistiche.

Controlli medici

 

Il dato è confermato dall’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, la quale nel suo rapporto intitolato “Uno sguardo sulla sanità 2015”, evidenzia come la spesa sanitaria pro-capite in Italia sia calata rispetto al periodo precedente la crisi economica, passando dall’1.1% al -3.5% in termini reali.

A complicare la situazione si inserisce anche il decreto pubblicato il 20 gennaio 2016 sulla Gazzetta Ufficiale “sulle condizioni di erogabilità e indicazioni di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni di assistenza ambulatoriale erogabili nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale” che, sostanzialmente, indica quali esami e in quali particolari condizioni possano essere prescritti a carico della sanità pubblica e quali non più. Non stupisce, quindi, che il fenomeno dei prestiti e delle rate per le spese mediche in Italia sia in crescita.

Non è solo una questione economica

Medico e piaziente

Semplificare la questione a numeri e costi delle spese mediche sarebbe, però, riduttivo. “In Italia c’è ancora una scarsa cultura della prevenzione che allontana gli italiani dai check-up di controllo e questo vale sia per il settore pubblico, sia per quello privato”. E’ quanto afferma Fiammetta Fabris, Direttore Generale UniSalute.

E la tendenza non sembra destinata a migliorare.

Non solo il 42% degli intervistati non si è sottoposto a nessun controllo di carattere preventivo nell’ultimo anno, ma molti (16%) confermano già che non faranno controlli medici neanche nei prossimi due anni, se non quando strettamente indispensabile.

Il dato è preoccupante, soprattutto se si pensa alle fasce di popolazione più deboli, come bambini e anziani, i quali richiedono assistenza, cura e prevenzione a lungo termine. “Uno stile di vita sano, una corretta alimentazione e i giusti controlli medici sono elementi imprescindibili per vivere in salute – prosegue Fabris – e per quanto le spese mediche incidano indubbiamente sul bilancio familiare, le soluzioni ci sono e arrivano dalla sanità integrativa”.

Visita Medica

Una sanità che può facilitare e sostenere le persone, dunque, in modo che la salute non diventi un bene negoziabile, ma un diritto, come sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione.

Gli italiani devono e possono riacquistare fiducia e affidarsi a cure di qualità con risparmio sulle spese mediche La sanità integrativa italiana, come sottolinea Fiammetta Fabris, permette questo mix e i 6 milioni di italiani che si affidano ogni anno a UniSalute lo confermano.

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