Con l’invecchiamento, molte persone si trovano a dover gestire diverse terapie farmacologiche. Questo perché l’età avanzata può portare con sé diverse patologie che richiedono trattamenti specifici. Tuttavia, la gestione dei farmaci negli anziani non è sempre semplice: secondo le statistiche, la “politerapia” – uso di più farmaci durante il giorno – interessa il 75% degli over 60 e quasi tutti gli ultraottantenni.
Questa pratica, se non gestita correttamente, può causare difficoltà nel seguire le prescrizioni mediche, con conseguente confusione tra le diverse medicine da assumere e il rischio di incorrere in effetti collaterali anche gravi. L’importanza di una corretta gestione dei farmaci in questa fascia di età è quindi fondamentale, non solo per garantire l’efficacia del trattamento, ma anche per ridurre i rischi.
Come l’età influisce sull’azione e sull’efficacia dei medicinali
L’invecchiamento porta con sé una serie di cambiamenti fisiologici che possono influenzare il modo in cui il corpo assorbe, distribuisce, metabolizza ed elimina i medicinali. Queste variazioni hanno, normalmente, un impatto significativo sulla risposta di un anziano a una determinata cura: capiamo meglio cosa significa.
- Assorbimento: l’invecchiamento riduce la capacità del tratto gastrointestinale di assorbire alcuni farmaci, influenzando la quantità di farmaco che entra effettivamente nel flusso sanguigno.
- Distribuzione: con l’età, la quantità di acqua nel corpo tende a diminuire mentre quella di grasso aumenta. Questo influenza la distribuzione di medicinali idrosolubili – che si dissolvono in acqua – e liposolubili – che si dissolvono nei grassi – nel corpo.
- Metabolismo: il fegato è l’organo principale responsabile del metabolismo delle terapie. Con l’invecchiamento, la sua funzione può diminuire, portando a una ridotta capacità di metabolizzare i farmaci e potenzialmente a un incremento della loro concentrazione nel sangue.
- Escrezione: i reni sono essenziali per l’eliminazione degli scarti farmaceutici dal corpo. Le loro funzionalità tendono a decrescere con l’età, il che porta a un’eliminazione più lenta dei medicinali e a un aumento del rischio di effetti collaterali.
Problemi comuni nella gestione dei farmaci negli anziani
La gestione dei medicinali negli anziani è una sfida complessa, spesso caratterizzata da diverse problematiche. Una delle principali è la già citata polifarmacia, ovvero l’uso di numerosi rimedi farmacologico contemporaneamente. Questa pratica, purtroppo comune tra gli over 60, aumenta notevolmente il rischio di interazioni farmacologiche. Queste interdipendenze si manifestano in vari modi: in alcuni casi riducendo l’efficacia di uno o più medicinali, in altri amplificandone gli effetti collaterali. Inoltre, la complessità delle terapie è spesso correlata al rischio di una ridotta adesione terapeutica: gli anziani, a causa di problemi di memoria o confusione, potrebbero avere difficoltà a seguire correttamente le prescrizioni mediche, specialmente quando devono gestire molteplici farmaci. Questa scarsa coerenza può compromettere l’efficacia del trattamento e aumentare il rischio di complicanze.
Con l’attenzione giusta e una comunicazione aperta tra pazienti, professionisti sanitari e caregiver, è possibile garantire una terapia sicura ed efficace. Ecco alcuni consigli fondamentali.
Revisione periodica delle prescrizioni
La medicina è una scienza in continua evoluzione e ciò che era considerato il trattamento standard qualche anno fa potrebbe non esserlo più oggi. Inoltre, le condizioni di salute di un individuo cambiano, rendendo alcune terapie non più necessare o addirittura potenzialmente dannose. Rivedere regolarmente le prescrizioni con il medico di fiducia aiuta a garantire che ogni medicinale assunto sia ancora necessario e appropriato, riducendo il rischio di effetti collaterali e interazioni farmacologiche.
Uso di blister o dosatori settimanali
La gestione di più farmaci può diventare complicata, specialmente se vengono assunti in momenti diversi della giornata. Utilizzare blister o dosatori settimanali aiuta a organizzare le dosi, garantendo che i principi attivi vengano assunti nel momento e nel modo corretto. Questi strumenti sono particolarmente utili per chi ha problemi di memoria o per chi si occupa della cura di più anziani.
Comunicazione efficace
La comunicazione tra tutte le persone coinvolte nella cura dell’anziano è la chiave per una gestione efficace delle terapie. Le persone anziane e i loro caregiver dovrebbero essere incoraggiati a condividere con i professionisti sanitari di riferimento qualsiasi dubbio o preoccupazione riguardante i medicinali. Questo include domande sull’uso corretto, preoccupazioni riguardo agli effetti collaterali o semplicemente la necessità di chiarire una prescrizione.
Informarsi sugli effetti collaterali
Ogni farmaco ha potenziali effetti collaterali. Alcuni, nel casoi in cui si manifestassero, sono lievi e temporanei, mentre altri possono essere più gravi. Conoscere ogni rischio permette agli anziani e ai loro caregiver di monitorare e segnalare prontamente qualsiasi reazione avversa, garantendo una risposta tempestiva e, se necessario, una modifica del trattamento.
Monitoraggio regolare
La gestione delle cure farmacologiche non si limita alla semplice assunzione. È fondamentale effettuare controlli regolari per valutare l’efficacia del trattamento e identificare eventuali problemi. Questo monitoraggio può includere esami del sangue, controlli della pressione sanguigna o altri test specifici in base ai farmaci assunti. Questi check-up aiutano a garantire che i medicinali stiano avendo l’effetto desiderato e che non ci siano complicazioni.
Ruolo dei caregiver e della famiglia
Nel delicato percorso di gestione delle terapie seguite dagli anziani, i caregiver e i familiari emergono come pilastri fondamentali. Non solo si occupano dell’organizzazione pratica, come la preparazione delle dosi giornaliere o ricordandosi gli orari corretti di somministrazione, ma sono anche un punto di riferimento essenziale per monitorare la risposta dell’anziano alla terapia e rilevare tempestivamente eventuali effetti collaterali.
Il sostegno familiare va oltre la semplice somministrazione dei medicinali. È un impegno quotidiano che richiede attenzione, dedizione e una comunicazione costante con i professionisti sanitari. Attraverso questo dialogo, i caregiver possono condividere osservazioni preziose sul benessere dell’anziano, offrendo ai medici una visione più completa e permettendo interventi tempestivi in caso di problemi.
Ma la responsabilità non ricade solo sui caregiver, appunto: è fondamentale che i professionisti sanitari riconoscano il loro ruolo e li dotino delle risorse e delle informazioni necessarie. Educare i caregiver sugli aspetti chiave della terapia, dagli effetti collaterali alle possibili interazioni farmacologiche, significa costruire una rete di sicurezza attorno all’anziano, garantendo una gestione dei farmaci più sicura ed efficace.
Fonti:
aifa.gov.it
salute.gov.it
iss.it
Immagine in evidenza di
Nessun commento