In supporto allo sfintere, anche le fibre muscolari del diaframma, il muscolo che serve a farci respirare, contribuiscono a mantenere chiuso l’esofago per prevenire il reflusso di acido e di cibo. Quando una parte di uno degli organi dell’addome, generalmente lo stomaco, sporge o passa nel torace attraverso il diaframma, si verifica un’ernia iatale. Vediamo come si manifesta e cura.
Ernia iatale: sintomi e tipologie
Come detto, più comunemente il passaggio riguarda una parte dello stomaco, ma l’ernia iatale può interessare anche l’intestino tenue, il pancreas e la milza.
Esistono, poi, due tipologie differenti:
- ernia iatale da scivolamento (la più comune), dove lo sfintere e una parte dello stomaco superiore sporgono attraverso il foro (iato) nel diaframma. L’ernia, che in genere è piuttosto piccola, può scorrere su e giù, dentro e fuori dalla parte inferiore del torace;
- ernia iatale da rotolamento (meno comune). In questa situazione, una parte dello stomaco sporge attraverso il foro nel diaframma vicino all’esofago. Si tratta di una tipologia meno comune, ma più rischiosa, poiché può comportare un’ostruzione al passaggio del cibo e produrre lesioni a carico dello stomaco.
Come si manifesta?
L’ernia iatale non ha sintomi di per sé. I più comuni, che possono andare e venire e peggiorare dopo i pasti, sono, in realtà, dovuti al reflusso acido.
Infatti, in presenza di questo disturbo, l’acido dello stomaco tende a risalire verso l’alto (reflusso), causando l’infiammazione della parte inferiore dell’esofago con diverse conseguenze:
- bruciore di stomaco, che talvolta può trasformarsi in dolore a carico dell’addome superiore e del torace
- bruciore nella zona della faringe
- dolore o bruciore inghiottendo cibi o bevande
- difficoltà al passaggio dei cibi attraverso l’esofago inferiore (sintomo raro).
Altri sintomi non comuni e di più difficile diagnosi sono, ad esempio, quelli legati a problemi gengivali, alitosi, mal di gola, raucedine e una sensazione di nodulo alla gola. In alcuni casi si sviluppa dolore toracico anche serio che può essere scambiato per un infarto, mentre raramente, nelle persone con un’ernia paraesofagea, i sintomi possono essere quelli dovuti allo strangolamento dello stomaco erniato che, essendo ostruito, si blocca. In questo caso compaiono gravi dolori al petto, con vomito.
Vediamo allora come viene diagnosticata e come si cura un’ernia iatale.
Esami diagnostici per l’ernia iatale e cura
Un’ernia iatale può essere diagnosticata fondamentalmente mediante tre metodi:
- il transito baritato con specifica visualizzazione ai raggi X, che individua la presenza di un’ernia o di una qualche debolezza dello sfintere esofageo inferiore, svelando anche il reflusso nello stomaco;
- l’endoscopia, sempre più utilizzata per valutare la sede dove si trova lo sfintere esofageo, l’eventuale porzione di stomaco e per indagare la presenza di lesioni infiammatorie/ulcerose a carico dell’esofago inferiore;
- l’utilizzo di sottili sonde che rilevano sia la presenza dell’acido nell’esofago (pHMetria), sia la capacità e la potenza della parte inferiore esofagea-sfintere (manometria).
Come si cura l’ernia iatale?
lnnanzitutto, possiamo dire che l’acido gastrico può essere neutralizzato da farmaci antiacidi. Per quanto riguarda l’ernia, la sua progressione può essere diminuita attraverso semplici accorgimenti, simili a quelli consigliati in caso di reflusso gastroesofageo:
- mantenersi normopeso è fondamentale, soprattutto attraverso una dieta ipocalorica e bilanciata
- evitare cibi fritti, grassi o irritanti, come alcolici, bevande gassate, caffè, spezie e cioccolata, come per la sindrome del colon irritabile
- mangiare poco e spesso, evitando di riempire lo stomaco
- non andare mai a dormire subito dopo i pasti, ma aspettare 2-3 ore
- dormire con il torace leggermente sollevato (alzando la testata del letto, in modo da avere tutto il bacino leggermente alzato), attraverso dei cuscini ed evitando di distendersi completamente per prevenire il reflusso
- usare oggetti casalinghi, come scope, o altri attrezzi da lavoro, con il manico più lungo possibile in modo da non piegare continuamente il busto in avanti
- evitare qualsiasi pressione o costrizione sullo stomaco, facendo attenzione a non portare abiti troppo stretti, busti o corsetti.
Se malgrado tutti questi provvedimenti i sintomi non migliorano, dopo opportuna valutazione di tutto il quadro clinico, può essere presa in considerazione la possibilità di un intervento (chiamato funduplicatio) che riduca l’ernia ed abolisca il reflusso, il quale spesso è risolutivo.
In particolare per chi soffre di sovrappeso o disturbi legati alla sindrome metabolica, un’ernia iatale può aggravare l’intero quadro clinico e richiedere un monitoraggio costante dei propri parametri e una grande attenzione alla dieta e al peso corporeo.
Infatti, è molto importante che il peso corporeo non aumenti eccessivamente, pertanto la dieta deve essere sempre controllata, limitando il numero di calorie introdotte.
In questa direzione, la polizza Protezione Famiglia di UniSalute rappresenta una buona soluzione (consigliata da 9 clienti su 10), poiché prevede un piano personalizzato di dieta e attività sportiva. Inoltre, include un controllo costante del proprio piano di salute per monitorare e prevenire l’insorgenza di problematiche cardiovascolari, a partire da alcuni esami come: colesterolo HDL, colesterolo totale, glicemia, trigliceridi. con un medico sempre a disposizione per consigli, informazioni e assistenza.
Soffrite di ernia iatale? Qual è la vostra esperienza?
6 commenti
soffrivo di reflusso poi e sparito fino a che scopro di avere ernia iatale mi faccio operare e mi sono ritornati i reflussi che non sentivo piu da anni come mai? e che farmaco posso assumere per ridurre i brucciori? o un prottetore?
Io ho la gastrite cronica e l’ernia iatale da scivolamento…quando mangio poi vomito…cosa posso fare?
Soffro di enia jatale con esofagite tipo A, gastrite con molto reflusso biliare e 2 erosioni cardiali. Sono Fabio, ho 26 anni e negli ultimi 9 mesi di vita sto subendo le pene dell’inferno. Ho perso il lavoro per questo mio problema, mangio e corro in bagno, febbre perenne dai 37,5 ai 39, giri di testa, sensazione di pienezza e vomito, debolezza, perenne mal di stomaco e dolore al cuore al minimo sforzo. Da circa un mese sto svolgendo una terapia con ipp+ procinetico ma nessun risultato, anzi la febbre mi si alza più drasticamente. Non so più cosa fare.
È possibile che l’ernia iatale sparisca??causa un forte mal di stomaco ho rifatto dopo un anno l’egds con la stessa dott.ssa “bene” nn mi ha trovato niente !! È possibile questo?Dico: è sicuro che me l’ha fatta? Io nn ho visto niente perché ero sedata .Gradirei gentilmente una risposta a tutto ciò.Grarie
Ho fatto gastroscopia in calabria dove vivo con esito ernia dello hiatus al 2 stadio. Il mio problema è la continuita eruttazione durante il giorno. Cosa posso fare.
Ciao Maria, l’eruttazione, che non è in relazione al reflusso gastro-esofageo (ma può accentuarlo), è un atto più o meno volontario che facciamo quando abbiamo la sensazione di ripienezza gastrica, per facilitare la digestione: con questo fenomeno, riteniamo o cerchiamo di diminuire la pressione gastrica (specie dopo un pasto abbondante), così sì da facilitare, accentuando la peristalsi, anche lo svuotamento dello stomaco. Pur essendo un movimento spontaneo, talvolta, questa è provocata da noi stessi, con fenomeni volontari e ripetuti (psicologicamente indotti) di “inrutazione” o ingestione di aria, che poi cerchiamo di espellere per eliminare la sensazione fastidiosa dell’ingombro gastrico. E’ un disturbo fondamentalmente funzionale, che insorge per sensazione di sovrariempimento e per il rallentato svuotamento gastrico, spesso puramente funzionale, ma anche a causa di infiammazioni dello stomaco/duodeno (gastro/duodenite o simili) che si rivelano con queste sensazioni. E’ consigliabile innanzitutto diminuire l’introduzione di elevate quantità di cibi, cercando di masticarli adeguatamente, ed evitare bevande gassate. In sintesi, è necessario fare una dieta adeguata.
Grazie per averci scritto e a presto!