Praticare sport e fare attività fisica è un’abitudine salutare, che tutti noi, nei limiti delle nostre possibilità e preferenze, dovremmo cercare di coltivare. Fare sport ha infatti moltissimi benefici non solo sul fisico e sulla salute, ma anche sul benessere mentale: l’esercizio, se svolto nel modo corretto e con l’intento di divertirsi (per esempio seguendo i principi della fitfullness), porta al rilascio di endorfine, sostanze chimiche dotate di proprietà analgesiche ed euforizzanti, che possono farci sentire soddisfatti e felici. Ma cosa succede se lo sport passa dall’essere un’attività piacevole a una vera e propria dipendenza? Sì, perché purtroppo la dipendenza da sport (anche nota come “sport addiction” o “exercise addiction”) esiste ed è un problema serio.
Ne parliamo in questo articolo, cercando di capire perché si manifesta, come riconoscerla e come contrastarla.
Che cos’è la dipendenza da sport?
Possiamo definire la dipendenza da sport come l’ossessione incontrollata per la forma fisica e l’esercizio. È spesso il risultato di disturbi legati alla percezione dell’immagine corporea (che portano la persona a vedere il proprio corpo in modo alterato rispetto alla realtà, quindi diversa rispetto a com’è quanto in verità) e disturbi alimentari.
Le persone che soffrono di dipendenza dallo sport manifestano tratti comportamentali simili a quelli presenti in altre dipendenze, come:
- Comportamento ossessivo;
- ripetizione del comportamento tossico e dannoso, nonostante questo stia causando danni al benessere fisico e mentale;
- difficoltà nel distaccarsi dal comportamento ossessivo, nonostante ci sia la volontà di smettere;
- coltivare il comportamento tossico e ossessivo in segreto da tutti, anche dalle persone più care.
L’esercizio fisico provoca, come dicevamo, il rilascio di alcune sostanze chimiche (di cui parleremo meglio nel prossimo paragrafo) nel sistema nervoso: queste creano un senso di piacere e ricompensa. La dipendenza dallo sport può essere, in parte, generata da queste sensazioni positive ed euforizzanti.
Che cosa causa la dipendenza da sport?
Come abbiamo detto, l’esercizio fisico è connesso al rilascio di sostanze chimiche come le endorfine e la dopamina.
Le endorfine sono ormoni che vengono rilasciati quando il corpo avverte dolore o stress. Sono prodotti dal cervello e agiscono come messaggeri: hanno infatti lo scopo di alleviare il dolore, ridurre lo stress e migliorare l’umore.
La dopamina è un neurotrasmettitore prodotto nel cervello: gioca un ruolo nel modo in cui proviamo piacere e svolge una parte importante anche nella nostra umana capacità di pensare e pianificare. Ci aiuta a impegnarci, concentrarci; è attiva in molte funzioni del corpo, tra cui memoria, movimento, motivazione, umore, attenzione e altro ancora.
Quando ci sentiamo bene per aver ottenuto qualcosa o raggiunto un traguardo, è grazie alla dopamina generata dal cervello.
Chi soffre di dipendenza da sport trae grande piacere dalle sensazioni di gioia e ricompensa generate dall’esercizio; quando l’attività fisica cessa, endorfine e dopamina scompaiono, facendo svanire anche la soddisfazione che ne deriva.
Questo circolo vizioso porta chi soffre di “sport addiction” a esercitarsi in modo costante, ossessivo e ripetuto, per innescare il più possibile il rilascio di sostanze chimiche.
La dipendenza dall’esercizio fisico di solito inizia con il desiderio di ottenere una migliore forma fisica. Anche un disturbo alimentare, come l’anoressia nervosa o la bulimia, può portare a un’ossessione malsana per lo sport, e questo vale allo stesso modo per i cosiddetti disturbi dell’immagine corporea.
Chi è più a rischio di dipendenza da sport?
Le persone che soffrono maggiormente la pressione del mantenimento di una forma fisica “perfetta” sono particolarmente a rischio di sviluppare una dipendenza da sport.
Questa pressione può essere generata sia da spinte sociali esterne, sia dai disturbi dell’immagine di cui abbiamo già parlato.
Lo sviluppo di una dipendenza da esercizio fisico può anche essere connesso ai disturbi alimentari, come bulimia o anoressia nervosa. Ad esempio chi è in sovrappeso e inizia un percorso di dimagrimento estremo (spesso affidandosi al “fai da te” o a consigli di persone poco professionali) può iniziare a svolgere sport in modo ossessivo e totalizzante, esponendosi così al rischio di sviluppare una dipendenza.
Quali sono i sintomi della dipendenza da sport?
I sintomi più comuni della dipendenza da sport includono:
- provare una sensazione di euforia ed esaltazione dopo l’esercizio;
- manifestare sintomi di astinenza dopo lunghi periodi senza esercizio;
- provare il desiderio incontrollabile di fare esercizi fisici;
- modificare in modo invasivo la propria vita (per esempio evitando impegni sociali o allontanando persone care) per trovare il tempo di praticare sport;
- sperimentare l’incapacità di attenersi a una routine di esercizio più contenuta o ridotta.
Come si diagnostica la dipendenza da sport?
La dipendenza da sport non è sempre facile da diagnosticare: questo perché la maggior parte di chi soffre di una dipendenza non vede nulla di sbagliato nel proprio comportamento e perciò non lo segnala o non chiede aiuto.
Attualmente, questo tipo di dipendenza è ancora poco studiato e trattato, quindi anche psicologi e psichiatri potrebbero faticare ad avere a disposizione criteri diagnostici specifici e univoci per stilare una diagnosi corretta.
In generale, un aumento dell’ossessione per il fitness e la correlata diminuzione dell’attività sociale in favore dello sport sono campanelli d’allarme che possono indicare una dipendenza dall’esercizio.
Come trattare la dipendenza da sport?
Nella maggior parte dei casi, il primo passo da fare è riconoscere di avere un problema. A questo punto è possibile in primo luogo chiedere l’aiuto di professionisti e, in seguito, adottare le giuste misure per controllare e ridurre l’attività fisica.
L’ideale sarebbe passare a nuove forme di esercizio fisico, magari più leggere e meno impattanti sul corpo (per esempio la ginnastica dolce, lo yoga, il nordic walking, la ginnastica in acqua o il tai chi), come anche moderare la routine di allenamento.
Gli sport a basso impatto lavorano più sullo sviluppo di flessibilità e resistenza che sul sottoporre il corpo a sforzi intensi e ripetuti: di conseguenza, provocano una minore produzione di endorfine e dopamine, portando chi li pratica a sentirsi sì soddisfatto, ma non eccessivamente euforizzato dai neurotrasmettitori.
Nei casi più complessi di dipendenza, potrebbe essere necessario interrompere del tutto l’attività fisica per un certo lasso di tempo, in attesa di sviluppare un vero e proprio controllo di se stessi e della propria relazione con lo sport.
Se continuare a praticare attività fisica è particolarmente importante, il consiglio è quello di alternare lo sport a delle pause consistenti, per permettere al corpo e alla mente di riposare a sufficienza.
Per chi pratica sport abitualmente, può essere utile inoltre sottoscrivere una polizza come UniSalute Fisioterapia. Questa soluzione permette, in caso di infortunio, di coprire le spese di ricovero e fisioterapia, e di accedere a prezzi agevolati per visite e accertamenti.
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