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Diabete: fattori di rischio, prevenzione e ultimi studi

 

Il diabete è una malattia cronica dovuta a una insufficiente quantità di insulina, o a un suo cattivo funzionamento, che comporta un innalzamento dei livelli di glucosio nel sangue. L’insulina, infatti, è l’ormone prodotto dal pancreas con numerose funzioni di controllo della glicemia: permette al glucosio di entrare nelle cellule e trasformarsi in fonte energetica per l’organismo, stimola la formazione di grassi, controlla la produzione di zuccheri nel fegato. Quando questo meccanismo non funziona, il livello di zuccheri nel sangue si alza e compare il diabete.

Ma quali sono i fattori di rischio e le buone pratiche di prevenzione? Vediamolo insieme, anche alla luce di un recente studio che mostra come un regime alimentare vegetariano apporti benefici ai diabetici.

Diabete: tipologie e cause

Esistono tre forme di diabete, di cui una è quella gestazionale, in cui compare per la prima volta un elevato livello di glucosio nel sangue quando si rimane incinta (riguarda il 4% delle gravidanze). Le altre due, le più diffuse, sono il diabete di tipo 1 e quello di tipo 2.

Diabete di tipo 1 (insulino-dipendente)

Per questo tipo più raro di diabete (riguarda circa il 10% dei diabetici), non si può parlare di fattori di rischio, poiché si tratta di una forma autoimmune, che compare molto presto, nell’infanzia o nell’adolescenza, per cause ancora sconosciute. Il diabete di tipo 1 viene definito anche insulino-dipendente, poiché il pancreas non produce insulina ed è quindi necessario sottoporsi a iniezioni dell’ormone, ogni giorno e per tutta la vita.

Il diabete di tipo 1 è considerato autoimmune poiché dovuto a una risposta immunitaria diretta all’organismo stesso. Infatti, l’insulina non viene prodotta poiché il sistema immunitario, erroneamente, distrugge le ß-cellule deputate alla sua sintesi e questo potrebbe accadere per cause genetiche, ambientali o per via di batteri.

lettore autoanalisi glicemia

simpson33/gettyimages.it

Diabete di tipo 2

Il diabete di tipo 2 rappresenta il 90% dei casi di questa malattia e colpisce circa 350 milioni di persone nel mondo (dati Oms 2014) e più di 3 milioni di italiani (tra quelli diagnosticati). In questa forma, l’insulina è presente, ma o non funziona correttamente (insulina resistenza), o non è sufficiente a soddisfare le esigenze dell’organismo.

Il diabete di tipo 2, che solitamente rimane latente per anni, “è in gran parte il risultato di un eccesso di peso corporeo e di inattività fisica”, come riportato dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità.

Vediamo allora tutti i fattori di rischio.

Fattori di rischio per il diabete

L’OMS prevede che il diabete nel 2030 sarà la settima causa di morte. Possiamo quindi parlare di una vera e propria epidemia, come lo è una delle principali condizioni ad esso associata, ovvero l’obesità, che spesso colpisce anche i bambini.

Tra i fattori di rischio per lo sviluppo del diabete troviamo:

  • aumento dell’età
  • obesità e sovrappeso
  • mancanza di attività fisica
  • fumo
  • livelli alti della pressione sanguigna
  • dieta ricca di grassi saturi e zuccheri semplici
  • colesterolo alto.

fattori rischio diabete

Esiste anche una predisposizione genetica, infatti “circa il 40% dei diabetici di tipo 2 ha parenti di primo grado (genitori, fratelli) affetti dalla stessa malattia, mentre nei gemelli monozigoti la concordanza della malattia si avvicina al 100%, suggerendo una forte componente ereditaria per questo tipo di diabete”, come evidenzia il Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità.

I fattori di rischio sono gli stessi che contraddistinguono anche la sindrome metabolica, che, infatti, comporta un maggior rischio di sviluppare malattie croniche come diabete, tumori, malattie cardiovascolari e demenze.

Diagnosi

I criteri generalmente utilizzati per diagnosticare il diabete sono:

  • sintomi di diabete (poliuria, polidipsia, perdita di peso inspiegabile) associati a un valore di glicemia casuale, cioè indipendentemente dal momento della giornata, ≥ 200 mg/dl
  • oppure
  • glicemia a digiuno ≥ 126 mg/dl. Il digiuno è definito come mancata assunzione di cibo da almeno 8 ore.
  • oppure
  • glicemia ≥ 200 mg/dl durante una curva da carico (OGTT). Il test dovrebbe essere effettuato somministrando 75 g di glucosio.

Diabete diagnosi emoglobina glicata

Osservando i fattori di rischio del diabete è subito evidente come si tratti, nella sua forma più diffusa, di una malattia prevenibile o ritardabile, attraverso sani stili di vita, presenti infatti anche nel decalogo scandinavo su come vivere a lungo, in particolare alimentazione e attività fisica.

Prevenzione diabete: alimentazione sana e sport come stili di vita

Proprio in questi giorni è stata lanciata con uno spot televisivo e un testimonial d’eccezione, ovvero il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin, “Progetto Diabete”, la campagna di screening realizzata da Federfarma in collaborazione con SID (Società italiana di diabetologia) e AILD (Associazione italiana Lions per il diabete). Dal 14 al 20 novembre 2017 nelle farmacie aderenti alla campagna, oggi già 3000, si potranno eseguire gratuitamente l’autoanalisi della glicemia e il questionario per il calcolo del rischio, allo scopo di far emergere i malati non diagnosticati e le persone che potrebbero sviluppare la malattia.

Gli indirizzi delle farmacie aderenti verranno resi pubblici sul sito di Federfarma dai primi giorni di novembre, intanto il ministro Lorenzin ha ricordato in una recente intervista l’importanza della prevenzione primaria, attraverso corretti stili di vita.

Alimentazione e diabete

Dieta diabete

La prevenzione del diabete parte sempre da una dieta bilanciata, che deve essere valutata da un diabetologo, in base alle singole e specifiche esigenze del paziente. Tuttavia, esistono alcune buone regole generali, che si basano, fondamentalmente, sulla limitazione di cibi e bevande che contengono zuccheri e che possono, quindi, far salire la glicemia.

Un’alimentazione moderata e sana è la prima regola per contrastare il diabete, vediamo quali sono gli altri consigli:

  • mantenere un peso forma ideale
  • consumare carboidrati in misura non superiore al 50-55% delle calorie totali giornaliere, privilegiando quelli complessi, ad assorbimento lento (cereali e derivati, legumi) ed evitando quelli semplici (zucchero, succo di frutta, bevande zuccherate, caramelle, miele)
  • consumare molta fibra, soprattutto idrosolubile, presente in verdura e legumi, poiché rallenta l’assorbimento intestinale di carboidrati e colesterolo
  • consumare frutta lontano dai pasti, limitando quella più zuccherina, come uva, banana, ananas e cocomero
  • proteine in ogni pasto, ma in misura moderata (il 15%-20% delle calorie totali) alternando pesce, legumi, carne e uova
  • usare condimenti leggeri e semplici, utilizzando succo di limone e le spezie al posto del sale
  • evitare o ridurre drasticamente il consumo di bevande zuccherate, dolci, miele, marmellata, cioccolato, cibi elaborati, frutta secca, burri e margarine, alimenti preconfezionati e con aggiunta di sale e grassi.

Attività fisica e diabete

prevenzione diabete tipo 2

L’attività fisica è parte integrante della terapia per il paziente diabetico e risulta particolarmente importante nella sua prevenzione e contrasto in quanto:

  • contribuisce a mantenersi normopeso
  • aumenta la sensibilità insulinica
  • riduce la glicemia
  • aumenta il colesterolo HDL e riduce la pressione arteriosa.

Questi benefici in caso di diabete permettono di migliorare molte complicanze, acute o croniche, legate a questa malattia metabolica, che può causare problemi anche gravi a occhi, reni e arti inferiori, come malattie cardiovascolari, retinopatia diabetica, piede diabetico, complicanze in gravidanza e neuropatia diabetica.

Naturalmente, l’attività fisica deve tenere conto delle condizioni e dell’età del paziente, per cui va sempre pianificata con uno specialista, seguendo un programma personalizzato.
A livello generale, l’esercizio deve essere ad intensità moderata, costante (3 o 4 volte alla settimana) e di tipo aerobico: camminata, nuoto, jogging.

Diabete e nuove prospettive

dieta prevenzione diabete

Oltre che sull’introduzione di nuovi farmaci, le nuove prospettive per la terapia del diabete si concentrano proprio sugli stili di vita. In particolare, durante l’ultimo Congresso della l’American Diabetes Association, è stato presentato uno studio, pubblicato sul Journal of the American College of Nutrition che ha evidenziato come per il diabetico sia più utile una dieta vegetariana rispetto a una dieta di calorie equivalenti che includa anche carne.

Infatti, sottoponendo ad una diversa dieta ipocalorica (con e senza carne) 74 pazienti affetti da diabete di tipo 2, sono stati notati maggiori benefici nei diabetici sottoposti alla dieta vegetariana, che, infatti, hanno perso in media 6,2 Kg rispetto ai 3,2 Kg della dieta convenzionale.

Si tratta solo di uno dei recenti studi portati avanti per trovare nuove soluzioni a una malattia che, per diffusione, rappresenta un vero e proprio problema di sanità pubblica. Alcune prospettive future potrebbero arrivare anche dall’utilizzo di cellule staminali per ripristinare la funzione pancreatica, così come sono in fase di sperimentazione alcuni farmaci e l’utilizzo di ormoni di origine intestinale.

diabetologo

“I risultati di vari studi hanno evidenziato, peraltro, come un efficace controllo del diabete non possa ottenersi senza il coinvolgimento attivo del paziente. L’educazione all’autogestione del diabete e l’adozione di comportamenti e stili di vita sani rappresentano aspetti centrali di qualsiasi strategia terapeutica” (“Il diabete in Italia” – a cura di Enzo Bonora e Giorgio Sesti della Società Italiana di Diabetologia). 

E voi, come tenete sotto controllo la glicemia e il peso?

 

Fonti:

SID – Società Italiana di Diabetologia
Journal of the American College of Nutrition

Federfarma

Epicentro – Il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica

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