Paura di guidare

Da cosa dipende la paura di guidare e come superarla


La paura di guidare o amaxofobia è una fobia situazionale che può manifestarsi con livelli diversi di intensità: da una semplice riluttanza a mettersi al volante fino a un blocco vero e proprio. Tra le cause più comuni che possono scatenarla ci sono eventi traumatici, scarsa fiducia nelle proprie capacità o periodo di vulnerabilità emotiva. Si accompagna spesso a sintomi fisici come tachicardia, sudorazione, vertigini o nausea. Per superarla è importante evitare l’evitamento totale, procedere con esposizioni graduali e, se i sintomi non migliorano, rivolgersi a uno psicoterapeuta. Tecniche come training autogeno, meditazione, terapia cognitivo-comportamentale, psicoterapia ipnotica ed EMDR possono aiutare a ridurre l’ansia e recuperare sicurezza alla guida.

Sono molte le situazioni in cui possiamo sentirci a disagio mentre siamo alla guida: un incrocio trafficato, una strada a scorrimento veloce, un pedone che sbuca all’improvviso, la pioggia che rende difficoltosa la visibilità, l’auto dietro che lampeggia perché vuole superare. Eppure spostarsi in auto è spesso indispensabile per andare al lavoro, fare la spesa, accompagnare i figli a scuola e tante altre attività che svolgiamo quotidianamente.

Come mai, per alcune persone, può diventare fonte di stress e trasformarsi a volte in un vero e proprio blocco? Approfondiamo l’argomento con l’aiuto della dottoressa Chiara Bastelli, psicologa e psicoterapeuta, e scopriamo come fare per superarla.

Mai più rimandarsi

Scopri la polizza Base – Prevenzione e check-up

Che cos’è l’amaxofobia? Quali sono i sintomi?

La paura di guidare o amaxofobia (dal greco hàmaxa, ‘carro’, e phobos, ‘paura’) è una fobia specifica situazionale che può manifestarsi in tante e diverse situazioni. Si può aver timore di guidare da soli, su strade nuove, in montagna, di notte, in tangenziale, di passare su un ponte o un cavalcavia.

“Colpisce moltissime persone e può comparire con diversi livelli di gravità: parte da una gestibile riluttanza a mettersi al volante, ma può diventare una fobia invalidante, soprattutto considerando quanto sia importante oggi l’autonomia negli spostamenti. Nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali DSM 5 si legge che ‘la paura, l’ansia o l’evitamento, sono persistenti e durano tipicamente per 6 mesi o più’”.

Si manifesta con sintomi come:

amaxofobia

nicoletaionescu/gettyimages.it

Perché si ha paura di guidare?

Le cause dell’amaxofobia possono essere diverse, e non sempre è possibile individuarle con esattezza. “Nella maggior parte delle situazioni questa fobia è la conseguenza di un incidente o di un evento traumatico subìto dal soggetto stesso o da una persona a lui cara. Motivazioni e origini dell’amaxofobia cambiano da individuo a individuo, poiché essa può manifestarsi, ad esempio, a causa di una generale mancanza di fiducia nelle proprie capacità, o in un periodo della vita in cui la persona è più vulnerabile”.

Questa fobia potrebbe essere correlata ad altri disturbi d’ansia già presenti, oppure scatenata da un timore più profondo e intimo di crescere e riconoscersi autonomi. “La paura del giudizio sociale può costituire un blocco per chi deve guidare, e questo è particolarmente frequente nelle donne, considerati i pregiudizi cui sono soggette a questo riguardo. La mancanza di esperienza di certo acuisce un’eventuale paura, ma a volte l’amaxofobia colpisce anche guidatori esperti che, senza alcuna motivazione apparente, perdono confidenza con la guida”.

Paura di guidare: conseguenze

Una sola crisi d’ansia può essere sufficiente per sviluppare un circolo vizioso che tiene la persona lontana dalla situazione angosciante. Pur riconoscendo che la paura è esagerata rispetto al pericolo reale, infatti, chi ha il timore di guidare tende a evitare lo stimolo fobico, ovvero rinuncia a mettersi alla guida sovrastimando il pericolo insito nell’affrontare la situazione temuta.

Così facendo, però, inconsapevolmente conferma le proprie ansie, e può arrivare a provare uno stato paralizzante anche al solo pensiero della guida, come reazione a una fantasia anticipatoria. Nei casi più severi può arrivare a sviluppare attacchi di panico.

Le ripercussioni nella vita sociale e lavorativa possono essere molto importanti: esiste, infatti, la possibilità concreta che una persona faccia grosse rinunce a causa dell’amaxofobia. Dalla spesa al supermercato, ai concerti, alla scelta di dove abitare e se accettare o meno un lavoro, ogni decisione può essere influenzata dalla paura di guidare: la persona che ne soffre, soprattutto se la fobia è abbastanza grave, limiterà fortemente le proprie interazioni qualora comportino questo tipo di spostamenti.

Donna che ha paura di guidare

Martinan/gettyimages.it

Cosa fare se si ha paura di guidare?

Per evitare che la paura di guidare diventi invalidante, è consigliabile adottare alcuni accorgimenti. “Innanzitutto, è bene tenere presente che molte persone soffrono di questa fobia: è una consapevolezza che aiuta a diminuire il senso di inadeguatezza. Uno dei rimedi fai da te più comuni consiste nel guidare con accanto qualcuno di cui ci si fida e che riesca a trasmettere serenità e tranquillità. Secondo molti esperti, però, questa modalità non sarebbe sufficiente, perché si corre il rischio di diventare dipendenti dalla presenza di un’altra persona, consolidando poi la paura di guidare da soli, e quindi alleggerendo il problema senza però risolverlo completamente”.

Un altro accorgimento è quello di affrontare le situazioni che generano ansia in maniera graduale. Nel caso della guida, si può ricominciare lungo le strade attorno a casa. “Se invece la paura è legata alle vie molto trafficate, a determinate condizioni atmosferiche, o ancora alle strade veloci, si può cominciare affrontando un tragitto breve, aumentando di volta in volta il tempo di percorrenza e di esposizione alla situazione temuta”.

Anche rendere l’automobile un ambiente confortevole può aiutare la persona a rilassarsi: tenere pulito l’abitacolo e mettere della musica conciliante in sottofondo, a un volume molto basso, possono essere piccoli trucchi per affrontare la guida con meno timori.

L’aiuto della psicoterapia

Nel caso in cui questi escamotage non bastino, il consiglio è di rivolgersi a uno psicoterapeuta che, indagando la storia del paziente, i sintomi e le risorse possedute, potrà impostare il trattamento più adeguato. “È opportuno ricordare che l’efficacia della psicoterapia non dipende tanto dall’indirizzo teorico-pratico, ma soprattutto dalla buona relazione che si instaura tra paziente e terapeuta. I fattori predittivi di un buon risultato sono pertanto: la collaborazione, l’impegno, il sentirsi accettati, capiti e, ovviamente, la formazione professionale del terapeuta”.

L’obiettivo del percorso è rendere il paziente più resiliente, permettendogli di imparare a gestire le proprie paure e pensieri infondati.

Potrebbe essere utile un approccio terapeutico integrato “che passi dall’acquisizione di tecniche che aiutino a ridurre la sintomatologia ansiosa, come l’allenamento ai sei esercizi di base del training autogeno di Schultz. Buoni risultati si ottengono anche con le tecniche di meditazione, che possono essere svolte in autonomia a casa o sul sedile della vettura, prima di mettersi alla guida. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT), inoltre, è un trattamento risultato molto efficace per la cura dell’amaxofobia. Aiuta il paziente a individuare i pensieri ricorrenti e gli schemi disfunzionali con cui interpreta la realtà e, tramite l’esposizione alla situazione temuta, a sostituirli con convinzioni più adatte. Semplificando, si potrebbe dire che cambiando il modo di pensare cambia il modo in cui ci si sente. Un’ulteriore opzione è la psicoterapia ipnotica, praticata da uno psicoterapeuta esperto”.

Nel caso in cui il disturbo abbia un’origine traumatica, si può intervenire con l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), un approccio di psicoterapia molto utilizzato per il trattamento dei ricordi traumatici e del disturbo da stress post-traumatico (PTDS).

Con un trattamento adeguato, si può superare l’amaxofobia e tornare a guidare serenamente.

 

Prenditi cura della tua salute con i moduli base UniSalute Per Te

Uomo che parla con psicologo

dragana991/gettyimages.it

Le domande più frequenti dei pazienti

La paura di guidare può comparire anche dopo anni che si guida senza problemi?

Sì, può insorgere anche all’improvviso, in persone con molta esperienza, spesso senza un motivo apparente. In alcuni casi è legata a stress, stanchezza, cambiamenti di vita o ansia generalizzata.

Come si manifesta?

L’amaxofobia può provocare sintomi da ansia anticipatoria e agitazione fisica (tachicardia, sudorazione, nausea, mal di testa, vertigini), confusione e sensazione di perdere il controllo.

Quali terapie funzionano maggiormente?

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è tra le più efficaci per modificare pensieri e reazioni legati alla paura della guida. Possono essere utili anche training autogeno, meditazione, psicoterapia ipnotica ed EMDR nei casi con componente traumatica.

È possibile tornare a guidare serenamente?

Sì, con un percorso personalizzato e progressivo, molte persone recuperano sicurezza al volante e riescono a tornare a guidare senza ansia o con un livello di stress gestibile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post

    1 commento