Cibi light: i falsi miti da sfatare

È vero che consumare cibi light fa dimagrire? I cibi light sono salutari? La questione è più complicata di quanto sembri, perché non c’è una risposta univoca. Esistono infatti delle normative precise che definiscono quale alimento può presentare sulla confezione la dicitura “light”, e che rappresentano certamente una tutela nei confronti dei consumatori. Va detto però che un prodotto leggero non è automaticamente salutare e che non si tratta di una soluzione indicata a chiunque desideri perdere peso.

Per fare chiarezza ed evidenziare in quali casi questi alimenti possono rappresentare davvero una soluzione, e fino a che punto, abbiamo intervistato il dietista Francesco Arcidiacono.

Cibi light: cosa troviamo negli alimenti “0% grassi”?

I cibi light hanno fatto la loro comparsa nei supermercati a partire dagli anni Ottanta, con l’obiettivo di offrire al consumatore alimenti che contenessero una minore percentuale di grassi. Un risultato che veniva ottenuto, in molti casi, addizionando la quantità di zuccheri nel prodotto, che, pertanto, non sempre risultava salutare per l’organismo.

Negli anni, per fortuna, è cresciuta l’attenzione dei consumatori nei confronti della qualità e salubrità dei prodotti che acquistano; parallelamente, sono aumentate le norme a tutela del consumatore. Oggi pertanto, spiega l’intervistato, la maggior parte di quanto troviamo nei supermercati si può considerare sicuro, e il merito è della disposizione europea 1924/2006, che definisce come light un alimento a cui è stato sottratto almeno il 30% del suo apporto calorico originario.

Se la riduzione calorica è inferiore a questa percentuale, è possibile trovare la dicitura “basso contenuto di grassi” oppure “senza contenuto di grassi”.
Troviamo, infine, l’indicazione “0% di grassi” nei prodotti il cui contenuto lipidico è inferiore allo 0,5%.

formaggio light

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Quali sono i prodotti “light”?

“Solitamente – spiega Arcidiacono – sono i formaggi ad essere definiti light. Talvolta, ma più raramente, troviamo tra i prodotti light anche i salumi già sgrassati. In tutti i casi, si tratta di cibi grassi e poco adatti ad una dieta ipocalorica, che viene in genere consigliata a chi vuole dimagrire, ma anche per chi soffre di determinate patologie cardiovascolari e deve monitorare il livello di colesterolo nel sangue.” I cibi light, dunque, rispondono all’esigenza di non rinunciare a stracchino o yogurt, tutelando la linea o la salute.

“Un discorso a parte – continua il dietista – riguarda lo yogurt. Può capitare, infatti, che un vasetto di prodotto light abbia più zuccheri del suo omologo intero. A questo punto, bisogna valutare quale sia la scelta migliore caso per caso.” Il dietista, infatti, ipotizza che per una persona che soffre di diabete possa essere preferibile il prodotto intero, seppur più calorico ma meno zuccherato. Per chi, invece, ha bisogno di abbassare il livello di colesterolo “cattivo” nel sangue, ma non ha problemi di glicemia, potrebbe essere più indicato il prodotto light. “Sono questioni – ribadisce l’intervistato – che vanno valutate singolarmente e da un professionista.”

yogurt light

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Salumi “light”: non sempre sono sinonimo di salute

Come anticipato, talvolta è possibile trovare in commercio anche dei salumi con l’indicazione “light”. Nella maggior parte dei casi, si tratta di prosciutto crudo già privato del grasso, che contiene una percentuale effettivamente molto bassa di questo elemento. Tuttavia, Arcidiacono spiega come questi prodotti siano spesso addizionati di conservanti, per cui è preferibile acquistare il prodotto fresco, scegliendo tra quelli, come il Prosciutto crudo di San Daniele DOP, che per disciplinare non possono contenere conservanti.

“L’attenzione in questo caso si focalizza sui nitriti e nitrati, la cui cancerogenicità è stata dimostrata e confermata dalla International Agency for Research on Cancer (IARC)”. Il consiglio del dietista è, quindi, quello di acquistare prodotti freschi di qualità e togliere manualmente il grasso.

Non sempre 0% di grassi è sinonimo di salute. “In molti – aggiunge l’intervistato – acquistano e consumano salumi come fesa di tacchino e bresaola proprio perché considerati magri. Ed è vero, però è importante ricordare la presenza degli additivi già menzionati che, in grandi quantità naturalmente, possono essere dannosi per l’organismo.”

salumi light

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I cibi light fanno dimagrire?

“Se utilizzati con parsimonia i cibi light possono essere una buona scelta”, commenta Arcidiacono. I formaggi light, ad esempio, hanno il vantaggio di mantenere il contenuto di calcio e di proteine, perdendo parte dei grassi. Ciò non vuol dire, ovviamente, che consumare quantità eccessive di mozzarella o stracchino sia salutare, soltanto perché si tratta di prodotti “light”, ma ci permette di inserire alimenti considerati grassi nella dieta di chi desidera dimagrire.

Possono essere, infatti, consigliati dai professionisti della nutrizione per chi vuole perdere peso perché, a parità di quantità, un formaggio “light” apporta una quantità inferiore di calorie rispetto all’omologo naturale. “Spesso lo propongo a pazienti che soffrono molto per la riduzione delle porzioni”, in questo caso spiega il dietologo,  “si può introdurre alcuni cibi light per poterne consumare una quantità leggermente superiore a pari apporto calorico. Per esempio, se in una dieta indico il consumo di 60 grammi di stracchino, la porzione può diventare di 90 se il prodotto è light.”

In altre parole, l’apporto calorico viene in ogni caso determinato da uno specialista che può, caso per caso, suggerire un’alternativa light per mangiare una quantità maggiore di quel determinato cibo, mantenendo intatto l’equilibrio della dieta.

formaggi leggeri poche calorie

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In generale, dunque, il dietista sottolinea come sostenere che i cibi light facciano dimagrire sia un’eccessiva semplificazione che non tiene in considerazione altri fattori determinanti. È fondamentale, in primo luogo, monitorare e curare l’intera alimentazione quotidiana: un cibo “0% grassi” da solo non può fare la differenza. In secondo luogo, per poter dimagrire è altrettanto fondamentale e imprescindibile l’attività motoria.

“Complessivamente, l’elemento a cui prestare attenzione per perdere peso, infatti, è il rapporto complessivo tra le calorie introdotte nell’organismo e quelle consumate: da questo punto di vista, il prodotto light può aiutare a controllare le calorie ingerite, senza ridurre drasticamente le quantità e per questo è indicato soprattutto nelle persone che preferiscono non ridurre troppo drasticamente la quantità dei cibi nel piatto.”

I consigli per scegliere un prodotto light

La modalità più sicura per poter consumare un cibo light è confrontarsi con uno specialista della nutrizione che, valutando le esigenze nutrizionali individuali, saprà consigliare un percorso alimentare adatto. Tuttavia, ciascun consumatore al supermercato può, singolarmente, scegliere di acquistare un prodotto light rispetto all’omologo naturale.

“In questo caso, il consiglio è quello di confrontare l’etichetta del prodotto normale e di quello light, comparando sia la quantità di grassi che quella di zuccheri aggiunti.” In questo modo è l’etichetta a fornire direttamente al consumatore le informazioni per individuare un prodotto effettivamente leggero, che possa integrarsi in maniera efficace e salutare nella propria dieta, sia su indicazione di uno specialista che gestita autonomamente.

“Light” al naturale: alcuni cibi “naturalmente leggeri”

cibi leggeri verdure

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È vero, dunque, che i cibi light possono essere consigliati agli amanti dei formaggi che soffrono di patologie cardiovascolari, ipercolesterolemia oppure che devono seguire regimi alimentari ipocalorici. Bisogna però ricordare che alcuni cibi, “light” al naturale, non dovrebbero mai mancare nella dieta.

Gli esperti, innanzitutto, ricordano sempre come una dieta sana e bilanciata non dovrebbe mai essere priva delle 5 porzioni giornaliere di frutta e verdura. Quest’ultima in particolare ha anche un contenuto calorico irrilevante. “Per una dieta leggera inoltre – conclude l’intervistato – consiglio di rispettare il senso di sazietà e prediligere prodotti con meno lavorazioni possibili e freschi (ad esempio verdure, legumi, carne bianca, pesce azzurro, ma anche pasta, riso e cereali integrali).”

Altrettanto importante è non focalizzarsi soltanto sugli alimenti calorici. “Controllare l’assunzione di grassi, per motivi di salute o di linea – spiega il dietista – è un accorgimento che bisogna seguire durante tutto l’arco della giornata. È chiaro, per esempio, che se consumiamo un prodotto light ma, al contempo, condiamo la pasta con troppo olio, le calorie assunte, globalmente, non si abbassano.”

Le strategie, dunque, per far sì che l’apporto di grassi nella dieta resti entro il 25/30% del fabbisogno calorico giornaliero, prevedono, innanzitutto, di pesare e controllare le quantità di tutti i cibi ricchi di  grassi. Tra questi, troviamo, per esempio, l’olio, la frutta secca o i prodotti da forno. Inoltre, il consiglio è di preferire alimenti che contengano grassi insaturi, “buoni” per l’organismo.

Per concludere, una dieta salutare ha bisogno di alimenti sani e leggeri, ma chi è affetto da alcune patologie specifiche, come l’ipercolesterolemia oppure malattie cardiache, può beneficiare in maniera particolare di un supporto professionale per individuare cibi e alimenti più adatti al caso singolo.

Chi soffre di patologie cardiovascolari, in particolare, ha l’opportunità di richiedere un piano alimentare e di stile di vita personalizzato al team medico di UniSalute, che prevede questo servizio che i clienti che hanno scelto la polizza Protezione Famiglia. Oltre a questa consulenza, il piano prevede alcuni esami annuali (esami del sangue, visita cardiologica, elettrocardiogramma da sforzo e ecodoppler dei tronchi sovraortici) gratuiti. Avevate mai pensato a questa opportunità?

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