cibi cancerogeni

Alimentazione e prevenzione: quali cibi aumentano il rischio di tumori?

 

Restano ormai pochi dubbi, a livello scientifico, su quanto un corretto stile di vita rappresenti un preziosissimo alleato nella prevenzione di molte malattie. Ciò è vero, e particolarmente importante, quando parliamo di cancro. Infatti, alcuni recenti studi hanno osservato, ad esempio, come l’obesità rappresenti un fattore di rischio, ma non soltanto: infatti, appare comprovata la correlazione tra una dieta non equilibrata e un maggiore rischio di sviluppare un tumore.

L’American Institute for Cancer Research è arrivato a stimare che circa tre tumori su dieci sono causati da cattive abitudini alimentari. Vediamo, dunque, perché ciò che mangiamo è così importante e quali sono i cibi cancerogeni da evitare o consumare con moderazione.

Dieta e cancro: quale relazione?

dieta anticancro

Sebbene la relazione tra dieta e sviluppo di alcuni tumori sia considerata come certa, non sono altrettanto dimostrate le motivazioni precise che fanno sì che un determinato stile alimentare risulti più dannoso di altri. In alcuni casi, sostiene l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, è una questione di sostanze utilizzate nella preparazione dei cibi: l’esempio classico è quello dei nitriti e dei nitrati, impiegati per la conservazione dei salumi, e ritenuti un fattore di rischio per il tumore allo stomaco.

Altre volte, invece, si ipotizza che siano gli alimenti stessi ad essere cancerogeni per via di alcune componenti come, per esempio, le aflatossine delle muffe nel mais o nei legumi quando conservati in maniera scorretta.

È interessante, però, osservare come una scorretta alimentazione rappresenti un fattore di rischio per tipologie tumorali molto diverse: in primo luogo, infatti ha un impatto sul cancro all’esofago, quello allo stomaco e quello al colon-retto, e ciò trova spiegazione anche nel fatto che sono organi direttamente coinvolti nella digestione degli alimenti. Tuttavia, alcuni recenti studi aggiungono a questa lista il tumore al fegato, ma anche prostata, seno, ovaio e utero per via dell’influenza che l’alimentazione ha sull’equilibrio ormonale dell’organismo e sullo stato di infiammazione generale del corpo.

Cibi cancerogeni: quali sono e perché

Con l’obiettivo di fornire una lista aggiornata di alimenti potenzialmente rischiosi, la IARC, l’International Agency for Research on Cancer, ha stilato una lista di agenti cancerogeni per l’uomo, suddivisi in quattro categorie in base alla tipologia di studi che dimostrano la presenza di una connessione tra alimento e malattia.

La lista del gruppo 1, consultabile sul sito dell’IARC e che conta, al momento attuale, 120 agenti, include quelle sostanze che vengono considerate come certamente cancerogene per l’uomo, tuttavia è importante sottolineare che gli studi che hanno portato alla compilazione dell’elenco sono svolti sì sugli esseri umani, ma con dosaggi molto elevati ed esposizioni ben definite. Data la delicatezza del tema e l’importanza di un approccio scientifico e non allarmistico, il consiglio è quello di informarsi a fondo sulla questione, calandola nel proprio caso specifico grazie al supporto e al confronto con uno specialista.

In questa lista troviamo, per esempio, l’olio di palma che è stato al centro, alcuni anni fa, di un caso mediatico internazionale: l’EFSA, l’agenzia europea per la sicurezza alimentare che ha sede a Parma, ha fissato a 2 microgrammi per chilo al giorno la soglia tollerabile e sicura per l’uomo. Di conseguenza, il consiglio degli esperti è quello di ridurre sì il consumo di alimenti che contengono questo olio vegetale, ma non è necessario eliminarlo del tutto poiché è improbabile che con la normale dieta si possa superare la soglia pericolosa.

zuccheri dolci

Meglio evitare, in ottica di prevenzione oncologica, un consumo eccessivo di alimenti ricchi di zuccheri, come dolci, merendine o grissini: ciò perché è stato osservato che mangiare spesso e in abbondanza alimenti che possono aumentare l’indice glicemico rapidamente ha un’influenza sui fattori stimolanti infiammazioni e crescita cellulare.

È consigliato, inoltre, non superare la soglia sicura quotidiana di consumo di sale, fissata a 5 grammi al giorno: in questo caso, conferma il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro, un abuso potrebbe portare più facilmente al tumore allo stomaco.

Infine, due studi dell’Università di Harvard suggeriscono che esista una correlazione tra un eccessivo consumo di formaggi grassi e latticini sin dall’infanzia con una maggiore propensione a sviluppare il cancro alla prostata.

Il caso delle carni rosse

carne rossa

Un discorso a sé stante è quello che riguarda le carni rosse e gli insaccati: sono ritenuti pericolosi per la salute per via del modo in cui interagiscono con l’organismo. Lavorazione, conservazione e cottura, infatti, modificano le molecole presenti nell’alimento al naturale rendendolo pericoloso.

Non esiste, però, nessun tumore causato solo dalla carne rossa; ci sono, invece, diversi studi scientifici che sostengono che mangiare in abbondanza proteine animali, soprattutto carni rosse e lavorate (gli insaccati) aumenta il rischio di diabete, infarto, problemi cardiovascolari, obesità e cancro. Nello specifico, il riferimento è ai tumori più sensibili all’alimentazione, quelli che coinvolgono gli organi del sistema digerente e quelli connessi all’equilibrio ormonale.

Facendo chiarezza, dunque, è vero che i cibi di origine animale che contengono anche grassi saturi e ferro del gruppo eme possono, se assunti in dosi eccessive, essere considerati come fattori di rischio per alcuni tumori, tuttavia è altrettanto vero che un consumo equilibrato non aumenta in maniera significativa la possibilità di sviluppare il cancro. Anzi, uno studio del 2013 realizzato dall’Unione Europea, dall’IARC e da AIRC denominato European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition, ha dimostrato che la carne rossa ha addirittura dei benefici per la salute, poiché fornisce proteine ad alto valore biologico e nutrienti specifici, se assunta in quantità modeste, ovvero una o due volte alla settimana.

In conclusione, in ottica di prevenzione, si può consumare carne rossa, l’importante è non esagerare e preferire cotture come quella al vapore. Chi, invece, ha già familiarità con le patologie indicate dovrebbe valutare insieme al proprio medico un piano alimentare sicuro e sano, regolamentando il consumo di questo tipo di alimenti.

Alcol e altre bevande: che influenza hanno sulla prevenzione?

alcol fumo cancro

Indirettamente connessa alla dieta è la questione del rapporto tra alcol e tumori: uno studio pubblicato sul British Medical Journal e condotto su un campione di 100.000 persone che vivono in Europa, infatti, ha dimostrato che il 10% delle morti per cancro tra gli uomini e il 3% tra le donne è determinata dall’abuso di alcol.

Il rischio è maggiore per i tumori che interessano il cavo orale, ovvero gola, esofago e laringe, ma non soltanto: altre evidenze scientifiche riportare dall’AIRC sottolineano che gli alcolici siano un fattore pericoloso per il tumore al fegato, quello al colon retto e, addirittura, quello al seno.

Gli esperti, dunque, consigliano di evitare vino, birra e superalcolici o almeno di limitare la quantità a un bicchiere al pasto per gli uomini e uno al giorno per le donne, assicurandosi così uno stile di vita sano e orientato alla prevenzione di queste patologie.

Conoscevate quali sono i cibi cancerogeni?

 

Fonti:

AIRC – Associazione italiana per la ricerca sul cancro

IARC – International Agency for Research on Cancer

American Institute for Cancer Research

EFSA

Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro

British Medical Journal

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