Alimentazione sana, purché non si esageri
L’attenzione all’alimentazione sana e al benessere è un aspetto positivo, ma a volte può trasformarsi in ortoressia nervosa, un’ossessione per il “mangiare bene”.
Questo articolo esplora il significato dell’ortoressia, le cause psicologiche e come recuperare un rapporto equilibrato con il cibo salutare.
Cos’è l’ortoressia nervosa
L’ortoressia nervosa, a differenza di anoressia e bulimia, non riguarda la quantità di cibo, ma la sua “purezza”. Chi ne soffre non teme di ingrassare, ma di ingerire alimenti “impuri” o “contaminati”, sviluppando un’ossessione per il cibo. Questa ossessione per il cibo salutare può portare a restrizioni alimentari rigide e comportamenti ossessivo-compulsivi legati all’alimentazione.
Cause psicologiche e socio-culturali dell’ortoressia
Diversi fattori, psicologici, socio-culturali e biologici, possono contribuire all’ortoressia nervosa.
Cause psicologiche dell’ortoressia
- Perfezionismo e bisogno di controllo: il cibo diventa uno strumento per esercitare controllo, cercando la “purezza” alimentare assoluta.
- Bassa autostima: l’alimentazione “perfetta” può compensare una bassa autostima, offrendo un senso di superiorità.
- Ansia e ossessività: la preoccupazione per la contaminazione, la ritualizzazione dei pasti e la rigidità alimentare possono essere manifestazioni di ansia.
- Disturbi d’ansia sociale: le regole alimentari rigide possono giustificare l’evitare situazioni sociali che prevedono il consumo di cibo.
Fattori socio-culturali
- Influenza dei media: l’informazione (spesso non scientifica) su salute e alimentazione può creare ansia per il cibo, idealizzando diete restrittive.
- Pressione sociale: l’enfasi su aspetto fisico e magrezza può portare al controllo estremo del corpo attraverso l’alimentazione.
- Influenza del gruppo: diete particolari possono essere viste come status symbol, incentivando comportamenti ortoressici.
Fattori biologici
- Predisposizione genetica: studi suggeriscono una possibile componente genetica, ma servono ulteriori ricerche.
- Squilibri neurochimici: alterazioni nei neurotrasmettitori, come la serotonina, potrebbero essere coinvolte.
Conseguenze dell’ortoressia nervosa
L’ortoressia nervosa può avere gravi conseguenze. Le restrizioni alimentari possono portare a carenze nutrizionali, anemia, osteoporosi, problemi digestivi e indebolimento del sistema immunitario. Psicologicamente, può causare isolamento, depressione, ansia e disturbi ossessivo-compulsivi.
Cosa fare in caso di ortoressia nervosa
Se riconoscete i sintomi in voi o in altri, rivolgetevi a un professionista. Un team di medico, psicologo e dietista può diagnosticare e trattare l’ortoressia nervosa. Il trattamento include psicoterapia, terapia nutrizionale e, a volte, farmaci. Ricordate: mangiare bene significa equilibrio, non ossessione. Un’alimentazione sana e uno stile di vita attivo sono la chiave per il benessere. Non esitate a chiedere aiuto se ne avete bisogno.
Fonti
American Psychiatric Association. (2013). “Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders” (5th ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing.
Brytek-Matera, A. (2012). Orthorexia nervosa – an eating disorder, obsessive–compulsive disorder or disturbed eating habit? Archives of Psychiatry and Psychotherapy, *14*(1), 55-60.
Dunn, T. M., & Bratman, S. (2016). On orthorexia nervosa: A review of the literature and proposed diagnostic criteria. “Eating Behaviors”, *21*, 11-17.
National Eating Disorders Association – NEDA: www.nationaleatingdisorders.org
Glossario informativo
Anoressia: disturbo alimentare caratterizzato dalla restrizione calorica eccessiva e dalla paura di ingrassare.
Bulimia: disturbo alimentare caratterizzato da episodi di abbuffate seguiti da comportamenti compensatori come il vomito autoindotto.
Neurotrasmettitori: sostanze chimiche che trasmettono segnali tra le cellule nervose.
Serotonina: neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione dell’umore, del sonno e dell’appetito.
Psicoterapia: trattamento psicologico basato sul dialogo e l’interazione tra paziente e terapeuta.
Terapia nutrizionale: approccio terapeutico che utilizza l’alimentazione per trattare o prevenire malattie.
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