Come migliorare il benessere e la produttività dei lavoratori: gli aspetti più importanti

Parlare di benessere sul posto di lavoro è sempre più importante. Infatti, adottare misure che aiutino i dipendenti a sentirsi più sereni, motivati, soddisfatti del proprio lavoro, e che permettano loro di conciliare meglio vita privata e professionale è utile non solo per i collaboratori ma per l’azienda stessa

In questo articolo cercheremo di capire meglio cosa si intende con benessere lavorativo e quali sono gli aspetti su cui un’impresa dovrebbe puntare per garantire ai propri lavoratori una maggiore attenzione da questo punto di vista.

Benessere sul luogo di lavoro: cosa significa e perché è fondamentale

Quello di “benessere lavorativo” è un concetto molto vasto, che tocca numerosi ambiti. Come spiega l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (International Labour Organization), riguarda tutti gli aspetti della vita professionale, dalla sicurezza sul posto di lavoro al modo in cui i dipendenti si sentono rispetto a ciò che fanno, all’ambiente in cui operano, al clima che avvertono e all’organizzazione stessa. Non a caso, è strettamente connesso al benessere organizzativo, che fa riferimento alla capacità di un’azienda di assicurare ai collaboratori benessere fisico, psicologico e sociale

Si tratta di elementi centrali per l’efficienza e la crescita aziendali: diversi studi hanno infatti dimostrato come il benessere e la salute generale dei dipendenti siano strettamente legati alla produttività

Benessere a lavoro: quali aspetti riguarda?

Come abbiamo visto in un precedente approfondimento dedicato al benessere organizzativo, quest’ultimo comprende sia fattori relativi al welfare e alla componente strutturale del posto di lavoro sia fattori legati alle interazioni e alle modalità lavorative. 

Del primo gruppo fanno parte, ad esempio, una maggiore cultura di welfare aziendale, come flessibilità negli orari e servizi per i dipendenti quali asili nido e polizze sanitarie, ma anche la presenza di una struttura che favorisca il benessere e la produttività.

Contribuiscono al benessere anche le componenti legate a processi, modalità di lavoro e interazioni, tra cui:

  • una cultura del lavoro di squadra;
  • la preferenza per modalità operative che si basino sull’autonomia condivisa, dove le persone possono muoversi autonomamente, condividendo con gli altri le decisioni prese, piuttosto che l’adozione di un’organizzazione molto gerarchizzata;
  • una corretta gestione della multiculturalità, della motivazione dei dipendenti e dell’inserimento dei nuovi collaboratori;
  • una giusta attenzione alle donne che rientrano dalla maternità.

L’importanza del benessere psicologico e dell’equilibrio tra lavoro e vita privata

A livello internazionale, secondo un sondaggio Ipsos del 2021, che ha coinvolto oltre 1000 imprese attive in 41 Paesi, i problemi legati al benessere dei dipendenti riguardano soprattutto l’equilibrio tra lavoro e vita privata, la salute mentale, l’ambiente e la cultura di lavoro, la salute fisica e il burnout. Tuttavia, se l’87% delle aziende ha dichiarato di avere in atto iniziative per favorire il benessere dei propri collaboratori, solo il 55% ha una vera e propria strategia a riguardo.

L’attenzione a questi aspetti è diventata ancora più urgente in seguito agli effetti che la pandemia ha avuto sulla salute psicologica delle persone. Una recente indagine Ipsos rileva che gli italiani considerano il Covid-19 uno dei fattori che ha inciso maggiormente da questo punto di vista. Solo il 31%, però, ritiene che il proprio datore di lavoro supporti i collaboratori per quanto riguarda il benessere mentale

Migliorare il benessere lavorativo dei dipendenti: su quali aspetti concentrarsi

Puntare su azioni che migliorino il benessere sul posto di lavoro sta diventando una priorità per tante organizzazioni, anche alla luce delle cosiddette “grandi dimissioni”, fenomeno che, dopo la pandemia, ha portato molti lavoratori a dimettersi volontariamente dal posto di lavoro, anche in Italia. Tra le principali ragioni sembrano esserci la ricerca di maggiori possibilità di carriera e di condizioni economiche più soddisfacenti, ma anche il bisogno di più equilibrio tra vita privata e vita lavorativa. In questo panorama, diverse realtà stanno prendendo in considerazione interventi che migliorino il benessere in azienda – come ad esempio i servizi di welfare – al fine di trattenere i talenti e attrarne di nuovi.

HAKINMHAN/gettyimages.it

Quali sono gli aspetti su cui sembra essere più importante focalizzarsi? Secondo il 5°Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, l’86,5% dei lavoratori italiani intervistati vorrebbe che la propria azienda mettesse a disposizione più servizi di welfare legati, ad esempio, alla sanità e all’assistenza per i figli. Il 75%, inoltre, vorrebbe maggiori informazioni e supporto in caso di problemi come la non autosufficienza, il pensionamento e l’istruzione dei figli. 

L’indagine ha coinvolto anche 64 responsabili delle risorse umane di altrettante aziende di dimensioni medio-grandi. Per il 62,5% di essi, il welfare rappresenterà sempre di più una priorità nel rapporto con i dipendenti. In particolare, agli ambiti su cui dovrebbe concentrarsi sono:

  • salute, malattia e non autosufficienza;
  • cura e gestione dei figli;
  • assistenza a un familiare non autosufficiente;
  • conciliazione tra lavoro e vita privata;
  • istruzione dei figli;
  • supporto al reddito;
  • previdenza complementare.

Da questa indagine si evince ulteriormente l’importanza di adottare strategie finalizzate ad aumentare la serenità, la soddisfazione e il coinvolgimento dei lavoratori: investire sulle risorse umane, anche da questo punto di vista, significa infatti migliorare il rendimento e la crescita aziendali. 

Una soluzione che può permettere all’azienda di offrire una maggiore attenzione su alcuni di questi aspetti è la polizza UniSalute PMI Argento, assicurazione che abbina la copertura per le spese mediche più rilevanti ai servizi di assistenza per persone non autosufficienti. Con questa polizza, il lavoratore ha la possibilità di tenere la propria salute sotto controllo, grazie alla copertura per visite specialistiche ed esami diagnostici, check-up annuale, ricovero in caso di intervento chirurgico e prestazioni dentistiche. Allo stesso tempo, ha l’opportunità di usufruire di una serie di servizi sanitari e socio assistenziali in caso di non autosufficienza. 

 

Fonti: 

ilo.org

miur.gov.it

ipsos.com

secondowelfare.it

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