I bilanci di salute nei bambini sono delle visite programmate volte a monitorare lo sviluppo infantile dalla nascita all’adolescenza. Si svolgono in momenti specifici dell’infanzia e includono controlli fisici, valutazioni dello sviluppo psicomotorio e vaccinazioni. Permettono di prevenire o individuare per tempo problemi di salute e ricevere consigli sul benessere del bambino.
Nel percorso di crescita dei bambini, i bilanci di salute sono tappe fondamentali. Si tratta di appuntamenti periodici in cui il pediatra verifica che lo sviluppo proceda correttamente e non ci siano eventuali difficoltà o disturbi da approfondire, oltre a monitorare il benessere complessivo del bambino. Ma in cosa consistono questi controlli e quando vanno fatti? Scopriamone di più.
Cosa sono i bilanci di salute in pediatria?
I bilanci di salute pediatrici sono delle visite pianificate allo scopo di valutare lo stato di salute e lo sviluppo del bambino nelle diverse fasi della crescita. Si inseriscono in un’ottica di medicina preventiva: sono pensati, cioè, per rilevare eventuali problemi così da trattarli in modo tempestivo, favorendo uno sviluppo armonico e un percorso di crescita sano.
Rappresentano inoltre un’occasione preziosa di confronto con il pediatra: danno ai genitori, infatti, la possibilità di fare domande e ricevere indicazioni riguardo ai diversi aspetti della crescita infantile.
Quando si fanno i bilanci di salute nei bambini?
Il Sistema sanitario nazionale stabilisce un calendario che accompagna i bambini dalla nascita fino all’adolescenza. Sono previsti almeno sei bilanci di salute entro i primi sei anni. Gli appuntamenti sono più ravvicinati nei primi anni di vita, quando lo sviluppo avviene più velocemente e le tappe evolutive si susseguono con maggiore intensità, mentre sono più dilazionati con il progredire della crescita.
Nel primo anno di vita, i bilanci sono così cadenzati:
- entro i primi 45 giorni
- a 2-3 mesi
- a 4-6 mesi
- a 7-9 mesi
- a 10-12 mesi.
Negli anni successivi, i controlli sono più distanziati l’uno dall’altro:
- a 18 mesi
- a 3 anni
- a 5-6 anni
- a 10 anni
- a 12-14 anni, in fase preadolescenziale e adolescenziale.
La programmazione può variare da regione a regione. Il pediatra, inoltre, può decidere di fissare controlli aggiuntivi nel caso in cui ritenga opportuno un monitoraggio più serrato per specifiche situazioni.

I bilanci di salute sono più frequenti nei primi anni di vita e poi più distanziati nel tempo.
Cosa si fa durante un bilancio di salute in pediatria?
I bilanci di salute nei bambini sono pensati per ricostruire un quadro completo dello stato del bambino, che prenda in considerazione i diversi aspetti che contribuiscono al suo benessere: crescita fisica, sviluppo neuropsicomotorio e prevenzione.
La valutazione della crescita implica alcune misurazioni fondamentali:
- peso e altezza, riportati su grafici percentili per verificare l’andamento nel tempo
- circonferenza cranica, cruciale nei primi due anni per monitorare lo sviluppo cerebrale
- indice di massa corporea (IMC), utilizzato dai 2 anni in poi per identificare precocemente sovrappeso o sottopeso.
L’esame obiettivo verifica anche l’adeguato sviluppo degli organi e delle relative funzioni tramite:
- auscultazione cardiaca e polmonare
- valutazione della cute
- controllo di occhi, orecchie e bocca
- palpazione dell’addome
- verifica dei riflessi e del tono muscolare
- esame dell’apparato locomotore (colonna vertebrale, anche, piedi).
Altrettanto importante è l’osservazione dello sviluppo psicomotorio, che in base all’età sorveglia competenze specifiche:
- neonati e lattanti: capacità di seguire con lo sguardo, sorridere, afferrare oggetti, reagire ai suoni, deambulare, manipolare oggetti, pronunciare le prime parole
- età prescolare: linguaggio, autonomia, socializzazione, disegno
- età scolare: capacità di apprendimento, interazioni sociali, autonomia.
La natura preventiva dei bilanci di salute si esplica, in particolare, nella somministrazione delle vaccinazioni secondo il calendario vaccinale e nella promozione di stili di vita sani. In questo contesto, il dialogo tra pediatra e genitori assume un ruolo fondamentale: durante la visita vengono affrontati tutti gli aspetti legati all’educazione e alla quotidianità del bambino, quali:
- alimentazione adeguata all’età (svezzamento, introduzione di nuovi alimenti, educazione alimentare)
- igiene del sonno (impostazione di un corretto ritmo sonno-veglia, fenomeni come il sonnambulismo)
- prevenzione degli incidenti domestici
- igiene orale
- benefici dell’attività fisica
- uso consapevole di dispositivi digitali
- difficoltà didattiche e risorse di supporto all’apprendimento.
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I bilanci di salute sono un momento prezioso di confronto con il pediatra riguardo ai vari aspetti dello sviluppo infantile.
Le domande più frequenti dei pazienti
A cosa servono i bilanci di salute pediatrici?
I bilanci di salute servono a monitorare la crescita fisica e lo sviluppo psicomotorio del bambino, identificare precocemente eventuali problemi di salute, somministrare le vaccinazioni secondo il calendario previsto e fornire ai genitori indicazioni per promuovere stili di vita sani. Sono strumenti fondamentali di medicina preventiva.
I bilanci di salute sono obbligatori?
Non sono obbligatori per legge, ma sono fortemente raccomandati e offerti gratuitamente dal Sistema sanitario nazionale. Rappresentano un diritto del bambino e un’opportunità importante per tutelare la sua salute e il suo sviluppo ottimale.
Quando si fanno i bilanci dal pediatra?
I bilanci di salute si svolgono in momenti prestabiliti dalla nascita fino all’adolescenza: sono più frequenti nei primi anni di vita e poi più distanziati nel tempo. In genere sono previsti entro i 45 giorni, poi a 2-3, 4-6, 7-9, 10-12 mesi; successivamente a 18 mesi, 3 anni, 5-6 anni, 10 anni e 12-14 anni.
Chi stabilisce la frequenza dei bilanci di salute?
Il calendario di base è definito dal Sistema sanitario nazionale, ma possono esserci differenze da regione a regione. Ciascun pediatra, inoltre, può decidere di inserire controlli aggiuntivi se ritiene necessario un monitoraggio più ravvicinato.
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