ulcere venose

Ulcere venose: quali sono le cause, come curarle e come prevenirle

Le ulcere venose sono ferite croniche dovute a insufficienza venosa, che solitamente compaiono nella porzione inferiore della gamba, dal ginocchio in giù, soprattutto a livello della caviglia. Piuttosto frequenti nella popolazione anziana,; colpiscono circa una persona adulta su 1000, nei Paesi occidentali. Se non curate adeguatamente possono causare conseguenze anche molto gravi, compromettendo la funzionalità dell’arto e la qualità della vita.
Per questo motivo,è fondamentale intervenire in maniera tempestiva alla comparsa dei primi sintomi, così come conoscere e adottare le giuste pratiche di prevenzione. Vediamo allora quali sono le cause di queste lesioni e a cosa sono dovute.

Cosa sono le ferite croniche

Generalmente, una lesione della cute arriva alla guarigione completa in 8 o 10 settimane. Quando, però, i tessuti non raggiungono lo stato di riparazione in questo lasso temporale, si parla di ferite croniche, che possono essere di varia natura:

  • lesioni da pressione (piaghe da decubito): una compressione elevata e prolungata dei tessuti provoca una strozzatura dei vasi sanguigni e conseguenti lesioni anche gravi; questo accade a chi è immobilizzato e costretto a letto per lungo tempo.
  • Lesioni del piede diabetico: sono dovute all’arteriopatia periferica, cioè la riduzione del flusso sanguigno agli arti, o alla neuropatia, una degenerazione del sistema nervoso. Entrambe le condizioni si manifestano nei pazienti che soffrono di diabete e causano alterazioni nella struttura e nella funzionalità del piede.
  • Ulcere venose: ferite cutanee, di solito agli arti inferiori, dovute a insufficienza venosa, che compaiono soprattutto negli anziani.

Insufficienza venosa cronica e ulcere

insifficienza venosa

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L’insufficienza venosa cronica è una condizione patologica che colpisce soprattutto le donne, con una media di 3 su 10 nel nostro Paese, ed è molto diffusa oltre i 50 anni. È dovuta al malfunzionamento delle valvole venose, alla perdita di elasticità dei vasi e alla dilatazione delle pareti delle vene, che porta alla formazione di varici, e può essere:

  • organica, se il danno è dovuto a fattori come sovrappeso e ritenzione idrica;
  • funzionale, cioè causata da inattività degli arti inferiori o posture errate.

Nell’insufficienza venosa cronica il sangue delle vene superficiali fa fatica a risalire verso il cuore, causando malessere, gonfiore alle gambe e numerosi altri disturbi, comprese le ulcere venose, che compaiono in genere nella parte inferiore della gamba, soprattutto nell’interno delle caviglie, all’altezza del malleolo.

Ulcere venose: cause e trattamento

ulcere venose trattamento

Casa nayafana/shutterstock.com

Quando i vasi sanguigni si dilatano e il sangue tende a ristagnare negli arti inferiori, a causa di un’insufficienza venosa cronica, anche i capillari vengono danneggiati: la conseguenza è una scarsa ossigenazione dei tessuti, che diventano più sensibili. Inoltre, nei tessuti può verificarsi un ristagno di liquidi fuoriusciti dalle pareti dei vasi sanguigni, come alcune parti dell’emoglobina, (emosiderina), che causa delle tipiche macchie bluastre nell’interno della caviglia. La pelle perde elasticità e può danneggiarsi anche in seguito a  un trauma molto lieve: è in queste zone, infatti, che si possono formare delle ulcere venose più o meno dolorose, che rappresentano l’ultimo stadio dell’insufficienza venosa e la cui guarigione richiede un intervento medico. Se non vengono trattate nel modo adeguato, inoltre, queste lesioni tendono a ripresentarsi e diventano ferite croniche.

Classificazione delle ulcere venose

Secondo la classificazione di Widmer, l’ulcera venosa presenta i seguenti stadi:

  • (I) corona flebectasica: nella regione laterale e mediale del piede sono presenti teleangecstasie (ovvero ingrossamenti dei piccoli vasi sanguigni, che diventano visibili) a ventaglio. Si tratta di uno dei primi sintomi di una malattia venosa già avanzata.
  • (II) Presenza di edema, eczema, lipodermatoclerosi (indurimento cronico della cute), iperpigmentazione.
  • (III) Ulcera attiva, una ferita essudativa con bordi irregolari e circondata da tessuto più spesso, che può essere discreta oppure estendersi su tutta la circonferenza dell’arto. Il letto della ferita può presentare del tessuto fibrinoso o di granulazione, a seconda dello stadio dell’ulcera.
ulcera venosa gamba

Casa nayafana/shutterstock.com

Trattamento delle ulcere venose

Il trattamento delle ulcere deve agire sia sull’insufficienza venosa che sulla lesione; è fondamentale ridurre l’edema e correggere eventuali posture e deambulazione scorrette, oltre che ridurre al minimo il rischio di traumi. La terapia consiste nel bendaggio elastocompressivo, unito alla cura della ferita con specifici prodotti, che mantengono umida e idratata la zona; la terapia farmacologica prevede inoltre dei farmaci che migliorano il tono venoso.
Le vene varicose, causa delle ulcere, possono infine essere trattate chirurgicamente, con interventi poco invasivi e un’ospedalizzazione di minima durata.

Prevenzione delle ulcere venose

Le ulcere venose sono una complicanza dell’insufficienza venosa, per questo è importante lavorare sulla prevenzione di questa patologia, mantenendo sotto controllo il peso corporeo e adottando una dieta bilanciata, facendo attività fisica e correggere eventuali difetti posturali che possono causare problemi circolatori.

In presenza di una patologia venosa accertata, bisogna evitare saune e bagno caldi, così come l’epilazione a caldo e l’uso di indumenti troppo stretti o tacchi molto alti; è inoltre fondamentale riconoscere precocemente i segnali di una cronicizzazione della malattia.

Obesità e ulcere venose

obesità e ulcere venose

Amani A/shutterstock.com

Sovrappeso e obesità sono due fattori di rischio per l’insufficienza venosa cronica e in generale per tutte le malattie cardiovascolari. In pazienti che presentano anche una predisposizione familiare, i sintomi della patologia si possono manifestare molto presto e in maniera evidente, ad esempio con la comparsa di un gran numero di vene varicose.

La guarigione di un’ulcera venosa in un paziente obeso è più difficile che in uno normopeso, perché la mobilità dell’arto risulta già compromessa; inoltre, anche intervenire chirurgicamente sulle vene varicose è più complesso, nonostante i progressi della medicina e della tecnologia. Le complicazioni post operatorie, infatti, sono molto più frequenti, così come maggiori sono le problematiche anestesiologiche. C’è, infine, una condizione di disagio psicologico legata all’uso di calze elastiche, poiché molti pazienti obesi non sopportano la costrizione dei tutori.

Il rischio di malattie cardiovascolari, tuttavia, non è l’unico al quale si è maggiormente esposti in caso di sovrappeso e obesità, ecco perché è importante condurre una vita attiva, facendo sport e curando l’alimentazione. Trasmettere il valore della prevenzione è anche l’obiettivo di UniSalute che, con la polizza Protezione Famiglia, offre uno strumento utile e flessibile specifico per tutta la famiglia.

 

Fonti:

salute.regione.emilia-romagna.it
aiuc.it
flebologia.unisi.it

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