Stress da vacanza: di cosa si tratta?
“La vacanza – introduce l’argomento lo psicologo – si inserisce all’interno dell’oscillazione, naturale per ogni essere umano, tra momenti strutturati, durante i quali prevale il ritmo, l’abitudine, l’ordine, e momenti destrutturati che rispondono più a sentimenti di curiosità, di avventura, di ricerca di confronto con l’ignoto. Ogni cultura umana ha il suo “settimo giorno”, ma se il settimo giorno è una piccola parentesi, prevalentemente dedicata al riposo, che non turba, anzi rende più piacevole il normale ritmo del quotidiano, la vacanza è invece una frattura importante, desiderata e temuta.”
Dal un lato, dunque, la vacanza è desiderata perché, oltre a soddisfare il bisogno di riposo, lascia intravedere la possibilità di nuova conoscenza, la scoperta di usi, di mondi, di situazioni diverse da quelle usualmente vissute, l’opportunità di svago e di evasione, la fantasia di poter porre al centro il proprio benessere, i propri desideri. D’altro canto, però, può essere un’occasione anche temuta perché “vacanza” ha a che fare con il vuoto, con l’assenza dell’ordine usuale, con la possibilità di “lasciarsi andare”, con più o meno vivide fantasie di trasgressione, con la sensazione di pericolo che sempre gli esseri umani provano quando si trovano di fronte alle diversità, all’ignoto. “Possiamo allora dire – spiega il dottor Ciofi – che la vacanza può trasformarsi in fonte di stress soprattutto per quelle persone, e sono tante, che necessitano di avere sempre tutto sotto controllo, che tendono al perfezionismo, che non amano imprevisti ed improvvisazioni.”
Le vacanze e la crisi dei “rapporti scricchiolanti”
L’energia occorrente per tenere tutto sotto controllo in una situazione che si presenti come nuova è molto maggiore rispetto a quella occorrente in un ambiente conosciuto ed in situazioni rodate. Va poi considerato, e da qui può emergere una seconda possibile fonte di stress, che la routine della quotidianità, come spiega l’intervistato, può talvolta nascondere malfunzionamenti o disarmonie nei rapporti affettivi. Da qui la paura che, sbarazzatisi della copertura offerta dalle abitudini quotidiane, situazioni di crisi affettive non dichiarate o rassegnatamente tollerate, possano venire alla luce. “Non è un caso – aggiunge lo psicologo – che, la letteratura offre innumerevoli esempi, il periodo delle vacanze sia foriero di nascite di nuovi amori ed altrettanto di definitiva messa in crisi di amori scricchiolanti.” A tutto ciò si aggiungano, in altri casi ansie di tipo situazionale e o prestazionale, come quelle di chi ha paura dell’aereo, chi di non riuscire a divertirsi abbastanza, chi di non trovare un partner, chi tende a idealizzare e dunque parte già sapendo che rimarrà deluso e così via.
Come riconoscere lo stress da vacanza
Sebbene non si possa parlare di veri e propri sintomi dello stress da vacanza, alcuni elementi che possono aiutarci ad individuare la presenza di qualcosa che non funziona. Prima di partire, per esempio, alcuni campanelli d’allarme potrebbero essere la paura che qualcosa vada storto, di non avere programmato a sufficienza, di dimenticare qualcosa di importante, o la paura che possa accadere qualcosa di grave mentre siamo lontani dalla nostra quotidianità.
Durante, invece, a queste ansie si può talvolta accompagnare una sindrome da disadattamento. “Molte persone sembrano non essere in grado di lasciare a casa, quando partono per una vacanza, le proprie abitudini ed i propri riti, sembrano non essere in grado di contestualizzare. E ciò può creare problemi anche seri. Adattarsi, sia pure temporaneamente, agli usi e costumi locali, è indispensabile per vivere serenamente la propria vacanza.” Il dottor Ciofi, a proposito, porta un esempio: l’aspettativa di trovare le “melanzane alla parmigiana” in un ristorantino sul mare gestito da pescatori è un ottimo modo per rovinarsi la serata ed essere infelici. In definitiva, potremmo dire che lo stress da vacanza è una fattispecie secondaria della più importante paura del cambiamento.
Perché proprio in vacanza?
Proprio perchè tocca molto da vicino chi è coinvolto, i fattori che possono indicare la presenza di stress da vacanza sono molteplici e personalizzati. “In generale possiamo dire che un campanello d’allarme dovrebbe suonare ogni qual volta ci si rende conto che non si sta accettando con tranquillità la situazione nella quale ci si ritrova.” Ciò non vale solo in vacanza, solo che in questa situazione può accadere più frequentemente che a casa.
Del resto esistono varie tipologie di vacanze. Ci sono vacanze ispirate al conformismo “igienico”, che si configurano come una “interruzione delle ordinarie occupazioni per un periodo di pochi o più giorni, a scopo di riposo, distensione, svago”; vacanze che seguono le leggi dettate dalla moda, dagli “spostamenti di branco”, dalla ricerca di divertimento a tutti i costi, dalla immersione in veri e propri “bagni di folla”.
Oppure vi sono vacanze-fuga, verso località esotiche, alla ricerca di “paradisi” da cartolina; o ancora, vacanze da “beauty-farm”, che promettono di farci diventare più belli.
Poi vi sono le vacanze “estreme“, da “avventure nel mondo”, che sollecitano l’illusione di poter essere, per un certo periodo, protagonisti-eroi di imprese fuori dall’ordinario. Per altre persone, invece, le vacanze possono essere un’occasione preziosa di incontro con se stessi, in un clima di meditazione solitaria, lontana dai frastuoni brutali del mondo della fretta. L’elenco potrebbe continuare indefinitamente, perché praticamente infinite sono le “sfumature di significato” che ogni persona potrebbe dare alla parola “vacanza”, in base alla propria esperienza individuale.
Contrastare lo stress da vacanza, i consigli dello psicologo
Il rischio è, dunque, dietro l’angolo, ma è un vero peccato rischiare di “guastarsi” un’opportunità così preziosa per acquisire parte delle energie che sono necessarie durante tutto il resto dell’anno. Il dottor Ciofi, dunque, riassume la ricetta contro lo stress da vacanza in tre consigli molto semplici:
- accettare la sfida del cambiamento (riflettiamo, si tratta sempre di piccoli temporanei cambiamenti, sostanzialmente protetti, accettare la sfida si può fare senza troppi patemi);
- evitare di pensare al momento del rientro, ai problemi lasciati a casa;
- vivere giorno per giorno, nel qui ed ora. Conservare quanto di bello ogni giorno ci accade e scartare il resto. Anche questo si può fare, lasciamo la rigida programmazione ai restanti undici mesi dell’anno!
Per chi, in vacanza così come durante l’anno, si rende conto di essere particolarmente stressato dal pensiero delle visite mediche e del monitoraggio della propria salute, avallando la tendenza a mettere la prevenzione in secondo piano, una soluzione potrebbe essere quella della sanità integrativa. Attraverso la stipulazione di un piano individuale online come quelli proposti da UniSalute, infatti, è possibile farsi seguire dalle equipe mediche dell’azienda specializzata in assicurazioni sanitarie e affidarsi alla loro professionalità. Un modo in più per partire sereni, e godersi con altrettanta pace anche il rientro. Conoscevate questa opportunità?
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