Con 110.000 casi in Italia, la Sclerosi multipla è una malattia autoimmune, spesso complessa da diagnosticare, che colpisce il sistema nervoso. Si tratta, secondo i dati riportati dall’Associazione italiana Sclerosi Multipla, della seconda malattia neurologica più diffusa nel giovane adulto e la prima di tipo infiammatorio cronico.
Diffusa più tra le donne che tra gli uomini (63,8% contro il 36,2%) e diagnosticata, nella maggior parte dei casi, tra i 20 e i 40 anni. I sintomi della sclerosi multipla sono diversi caso per caso e desta molta preoccupazione l’associazione tra la malattia e una gravidanza. Tuttavia, numerose ricerche scientifiche risolvono alcuni dei dubbi più frequenti, vediamo dunque come riconoscere la SM, quali sono le cause più frequenti e come affrontare una gravidanza serena, nonostante la malattia.
Quali sono le cause della malattia?
La sclerosi multipla è una malattia molto complessa: si manifesta con sintomi diversi di volta in volta e le cause non sono completamente note. La letteratura in ambito medico-scientifico evidenzia che si tratta di una patologia del Sistema Nervoso Centrale (SNC), che comprende il cervello e il midollo spinale. La SM, infatti, attacca la guaina mielinica che protegge e ricopre gli assoni, ovvero le fibre nervose che permettono ai neuroni di trasmettere gli stimoli. Di fatto, la sclerosi condiziona la possibilità che il segnale inviato dal SNC raggiunga l’organo di riferimento, ciò vale ad esempio per gli stimoli neuronali responsabili del camminare, dell’equilibrio, del sentire e di molte altre attività del quotidiano.
Secondo quanto riportato dall’associazione SM Come la vivi tu, l’ipotesi più accreditata è che la sclerosi multipla sia attivata da un meccanismo di tipo autoimmunitario: è l’organismo stesso che scambia per “estranei” organi, tessuti e cellule propri e li aggredisce. La lesione della guaina mielinica fa sì che i segnali trasmessi dal cervello siano danneggiati, modificando quindi molte attività quotidiane.
Sclerosi multipla: i sintomi
La complessità della malattia spiega la difficoltà nell’individuare una coorte esaustiva dei segnali che indicano la presenza della SM. I sintomi, inoltre, possono comparire contemporaneamente oppure in momenti diversi creando non poche difficoltà nella diagnosi e, spesso, ansie e timori non necessariamente giustificati.
Nonostante la sintomatologia cambi da individuo ad individuo, l’Aism ha individuato alcuni indicatori più diffusi e segnalato i sintomi della sclerosi multipla più comuni:
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Disturbi visivi: per esempio, un calo rapido e significativo della vista, uno sdoppiamento visivo oppure movimenti non controllabili dell’occhio.
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Disturbi della sensibilità: formicolii, intorpidimento degli arti, perdita di sensibilità al tatto, distorsioni della percezione di caldo e freddo.
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Fatica e debolezza: perdita della forza muscolare che può avere un impatto anche sulle semplici attività quotidiane.
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Disturbi intestinali: stipsi e incontinenza fecale.
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Disturbi vescicali: urgenza minzionale, incontinenza urinaria, ritenzione urinaria.
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Disturbi cognitivi, in particolare dell’attenzione, del ragionamento, delle funzioni esecutive, della memoria e della percezione visuo-spaziale.
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Disturbi della coordinazione: alterata fluidità del movimento, tremore, instabilità della marcia, disturbi dell’equilibrio.
Ciascun sintomo deve essere trattato in maniera specifica, secondo il parere di uno specialista. Inoltre, i disturbi descritti possono presentarsi anche sotto forma di “attacchi” improvvisi, singolarmente o in combinazione. Sarà nuovamente il medico a segnalare, nel caso, se si tratta di una forma recidivante-remittente oppure se è probabile un recupero funzionale progressivo.
Una malattia multi-fattoriale: i fattori di rischio
Secondo quanto spiegano i ricercatori, la sclerosi multipla è una malattia causata da un insieme di fattori non tutti facilmente individuabili. Esistono, tuttavia, alcuni elementi che sembrano essere determinanti della patogenesi della malattia:
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sesso: la sclerosi multipla colpisce maggiormente le donne;
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etnia: è più frequente, infatti, nella popolazione caucasica;
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clima: si registra maggiore incidenza nei paesi che hanno un clima freddo come, per esempio, nel Nord Europa.
La SM, è bene sottolinearlo, non è una malattia ereditaria. Esiste solamente una probabilità, inferiore al 4% secondo quanto riportato dall’Aism, che un figlio in futuro sviluppi la stessa patologia della madre. Per questo motivo, la presenza della malattia non dovrebbe scoraggiare l’idea di una gravidanza.
Vediamo nel dettaglio quali sono i consigli degli esperti ad una giovane donna colpita dalla sclerosi multipla che vuole diventare mamma.
Sclerosi multipla e gravidanza: le cose da sapere
Gli studi sul rapporto tra sclerosi multipla e gravidanza suggeriscono che non vi siano effetti negativi sulla gestazione, né sul parto, né sul neonato. Al contrario, molte donne segnalano che i sintomi della SM calano durante i nove mesi che precedono la nascita del bimbo. Esistono, invece, alcuni studi che suggeriscono l’aumento del rischio di avere un episodio di recidiva durante il puerperio.
In generale, la gravidanza deve essere monitorata costantemente e seguita anche dal neurologo. Talvolta i medici consigliano alle donne di sospendere il trattamento specifico per la SM quando desiderano rimanere incinte e, in seguito, durante la gravidanza. Vanno inoltre concordate caso per caso le terapie successive alla nascita del bambino o della bambina, compresa la dieta da seguire e l’attività fisica da introdurre nella routine quotidiana.
È importante sapere che la gravidanza non influenza il decorso della malattia. In altre parole i medici confermano che la dolce attesa non aggrava i sintomi della sclerosi multipla.
L’Osservatorio Malattie Rare sottolinea come, secondo alcuni studi, l’allattamento abbia un effetto protettivo sul rischio di ricadute per la madre. L’argomento, però, dovrà essere approfondito in futuro: per ora, gli studi suggeriscono che è meglio riprendere le terapie pre-gravidanza dopo lo svezzamento.
Naturalmente, ogni decisione in questo ambito va concordata con il proprio medico curante che saprà vagliare ciascun caso specifico, trattando i sintomi della sclerosi multipla singolarmente e nel complesso e prestando attenzione a tutti gli aspetti della gravidanza, compresa la salute dei denti e l’attività motoria per tutelare la salute di mamma e bambino. Pensando, poi, alla salute futura dei propri figli avete mai valutato l’opportunità di stipulare una polizza sanitaria? Protezione Famiglia Ragazzi è promossa da UniSalute proprio per accompagnare la crescita dai 4 ai 17 anni ed include un programma di miglioramento dello stile di vita e la copertura delle cure fisioterapiche in caso di piccoli infortuni.
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