Personalità narcisistica: quali sono le caratteristiche di questo disturbo e quali le cause?
“Da quando i social network hanno cominciato a entrare così profondamente nelle nostre vite, si sente sempre più spesso parlare di narcisismo”, sottolinea l’intervistata. È tuttavia doveroso fare una premessa: un comportamento in cui si riscontrano queste tendenze non coincide necessariamente e in ogni caso con un vero e proprio disturbo della personalità.
“Viviamo infatti in un tempo in cui viene data un’importanza sproporzionata al successo personale e all’immagine che ciascuno proietta di sé”, continua la dottoressa. “Di conseguenza, ciascuno può provare, in determinati momenti della propria vita, a dedicare particolari sforzi per migliorare la propria immagine agli occhi degli altri e ricercare le conferme che derivano dal piacere di piacere”.
Il disturbo narcisistico di personalità vero e proprio, invece, come si evince dal DSM-5 (il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), è caratterizzato da:
- grandiosità
- bisogno di ammirazione
- mancanza di empatia.
“Spesso, nel giudizio spropositato dei suoi talenti, il narcisista è deluso se non li vede riconosciuti e celebrati anche dalle altre persone”, spiega la dottoressa. Chi è affetto da questo disturbo si sente vulnerabile, fragile e sofferente, ha bisogno di migliorare la propria autostima frequentando ambienti e persone che lo facciano sentire più importante e ammirato.
“Il fatto che il narcisista si senta debole e veda gli altri come forti, determina la sua difficoltà nel costruire relazioni profonde e significative, per il timore del tradimento e dell’abbandono. D’altro canto, queste persone sono spesso indifferenti al dolore che infliggono agli altri coi loro comportamenti. Per parlare di disturbo di personalità occorre, però, che la modalità di funzionamento del soggetto sia rigida e disadattiva e causi compromissione funzionale e disagio nello stesso”.
Le cause del disturbo narcisistico della personalità e l’ossessione per la propria immagine nella società di oggi
“Nella nostra società, in cui si vive molto nel presente, e si sbandiera ovunque il ‘diritto alla felicità’ a tutti i costi, pare siano aumentate le persone che sono affette da questo tipo di problematica, o, quanto meno, se ne parla molto più frequentemente”, continua la psicologa. Le persone sono spinte a individuare in se stesse il massimo valore e a volte possono sviluppare un’ossessione per la propria immagine, con un conseguente bisogno quasi esibizionistico di ammirazione e di ricevere attenzione. “Quando questi comportamenti diventano totalizzanti e influiscono in maniera importante nella quotidianità dell’individuo, allora è possibile parlare di disturbo narcisistico”.
Non è semplice individuare le cause di questo disturbo, che spesso dipendono da “una combinazione tra fattori biologici e il particolare contesto nel quale la persona è cresciuta”, precisa Bastelli. “Un bambino che non riesce a sentirsi all’altezza delle aspettative può diventare un adulto che impiega la quasi totalità della propria vita in fantasie di successo e che richiede ovunque ammirazione e attenzione”.
Il passaggio, tuttavia, non è automatico. I tratti narcisistici, infatti, possono essere presenti frequentemente in età adolescenziale, senza poi che il problema si trasformi in un vero disturbo in età adulta.
Come influisce la personalità narcisistica sulla vita quotidiana?
L’intervistata afferma che, oltre alla ricerca di conferme e attenzioni, “il narcisistico manifesta anche una forte mancanza di empatia. Questo gli impedisce di stabilire un contatto emotivo con gli altri e non gli permette di rendersi conto che tutti hanno sentimenti, necessità e bisogni”.
La patologia può incidere in maniera determinante in molti aspetti della vita di una persona, influendo sul lavoro e sulle relazioni. “I narcisistici sono molto reattivi e dispiaciuti per le ferite dovute alle critiche, o alla frustrazione qualora non dovessero raggiungere gli obiettivi o i meriti che considerano loro dovuti. Per questo motivo, quando vedono falliti i loro obiettivi nella vita lavorativa o relazionale, spesso si ritirano dalle relazioni e cadono in depressione”.
Tuttavia, anche periodi prolungati di successi e di conferme in cui il soggetto celebra il suo ‘Sé grandioso’, possono poi successivamente sfociare in sintomi depressivi. “Gli individui con disturbo narcisistico di personalità, inoltre, spesso affrontano con molto dolore il calo del vigore fisico e i cambiamenti che la terza età comporta”.
Tra sana competizione e narcisismo: un confine sottile
La psicologa ricorda inoltre come alcune persone che hanno ottenuto successo mediatico manifestino tratti di personalità narcisistica: “si dimostrano molto competitivi, considerano se stessi come i migliori nel proprio ambito, sono determinati, sempre alla ricerca di successo e di riconoscimento”.
Tutte queste possono essere caratteristiche positive, che aiutano a migliorare la vita, tanto che “alcuni autori definiscono questo tratto come narcisismo sano, mentre quando la persistenza determina una compromissione della vita e delle relazioni, c’è la possibilità che sia davvero presente un disturbo di personalità di tipo narcisistico”.
Come riconoscere una personalità narcisistica
La persona narcisista tende a essere manipolatrice, a impostare relazioni lavorative e amorose in modo da poter avere un completo controllo sull’altro. “Non è facile individuare un narcisista”, precisa l’intervistata, “perché queste strategie si possono sviluppare in modi anche completamente opposti. C’è chi risulta brillante, colto, espansivo e ama stare al centro dell’attenzione, chi invece introverso e inaccessibile”.
La personalità narcisistica in amore
Sia che manifesti un carattere estroverso, sia che invece mantenga le distanze e resti chiuso in sé stesso, il narcisista “avrà la tendenza ad avvicinare individui con una personalità dipendente e a instaurare rapporti basati sulla manipolazione”. All’inizio di una relazione affettiva, nella fase della seduzione, il narcisista potrebbe però stupire per le numerose attenzioni rivolte al partner: attenzione, presenza, regali, sorprese, complimenti.
“Si tratta però di una vera e propria strategia di conquista – il cui nome è ‘love bombing’ – che non ha nulla di spontaneo”, aggiunge la psicologa. “La finalità è conquistare una nuova ‘preda’, con la quale cominciare una relazione tossica fatta di manipolazione e dipendenza”. Da un certo punto in poi, infatti, la persona alla quale si sono fatti tanti complimenti diventerà oggetto di critiche sempre più frequenti e aggressive, in un alternarsi di alti e bassi emotivi che hanno l’obiettivo non dichiarato di far crollare l’autostima del partner, svalutarlo e renderlo completamente dipendente dal narcisista.
Quest’ultimo vivrà la relazione solo in base ai vantaggi – economici, sociali, di gratificazione personale – che può ottenerne. “Il rapporto potrà durare fino a quando il narcisista non deciderà di concentrarsi su una persona diversa, dalla quale ricavare maggiori benefici, o fino al momento in cui il partner non si renderà conto di essere entrato in una relazione tossica priva di empatia”.
Il narcisista nel lavoro
L’intervistata approfondisce anche l’aspetto legato alla vita lavorativa del narcisista, che può oscillare tra due situazioni opposte. La persona che soffre di questo disturbo si caratterizza per i “comportamenti razionali e strategici, che hanno l’obiettivo di mettere in luce il proprio operato, ma anche per un’attitudine molto impulsiva e priva di autovalutazione. Può risultare invadente e lamentarsi di continuo per i pochi riconoscimenti che, a suo dire, gli vengono attribuiti. Allo stesso tempo, avrà la tendenza a magnificare successi e risultati, e potrà ricercare situazioni in cui si crei competizione, con l’obiettivo di potersi distinguere”.
Il narcisista può quindi fare fatica a essere parte integrante di un ambiente di lavoro, finendo per cambiare impiego molto spesso, oppure può trovare il contesto giusto in cui realizzarsi.
La personalità narcisistica: una questione maschile o femminile?
La dottoressa Bastelli continua affermando che, come attesta la casistica, “più della metà degli individui diagnosticati con disturbo narcisistico di personalità siano maschi.
Anche declinato al femminile, tuttavia, il disturbo narcisistico ha sempre come caratteristica principale la scarsa empatia e la manipolazione: spesso le persone possono vivere le relazioni amorose come trampolini di lancio per la loro scalata sociale, più come rapporti d’uso, che sentimentali”.
Si può “curare” la personalità narcisistica?
È opportuno ricordare che, quando parliamo di disturbi di personalità, ci riferiamo a problematiche che possono essere diagnosticate solo da esperti della salute mentale. “Possiamo però affermare che la cura del narcisismo è complessa, perché la persona narcisista non è consapevole del proprio disturbo e non riconosce le difficoltà e i disagi che provoca alle persone che ha intorno”, spiega la dottoressa Chiara Bastelli.
Spesso la persona si rivolge a un medico spinta dai sintomi di una depressione causata da critiche e mancanza di riconoscimenti o per aver banalizzato delle regole o dei divieti, sentendosi superiore alle regole stesse. “In questi casi, le comuni terapie con i farmaci antidepressivi raramente sono efficaci. È invece importante affrontare un percorso psicoterapeutico che indaghi sulle cause del disturbo e permetta alla persona di vivere una vita più consapevole e attenta alle relazioni”, conclude la psicologa.
Conoscevate questo disturbo?
1 commento
è vero, adesso si parla spesso di narcisismo patologico, narcisismo covert etc. etc. Nella mia vita ho conosciuto tante persone di ogni ceto, istruzione e provenienza. Molte persone manifestano sintomatologie all’apparenza riconducibili ad un disturbo della personalità narcisista ma vi garantisco che per lo più parliamo di persone maleducate ignoranti e arroganti ma che non hanno a che fare con un vero naricismo patologico.
Purtroppo ho avuto la sfortuna di frequentare un VERO narcisista maligno manipolatore per tanti anni in quanto, ahimè, ero finito in una setta senza rendermene conto.
Il vero narcisista è 1 su 50.000.000 , non è curabile da nessuna psicoterapia, è intrinsicamente malvagio , ha un idea davvero grandiosa di sè cosi come specificato in questi articoli, ma vi garantisco che non sapete cosa significa finchè non ci avete a che fare, questi individui sono dei parassiti emotivi, vampiri bisognosi costantemente di attenzioni e se non ottengono quello che vogliono usano in maniera molto astuta tutte le loro capacità ipnotiche perverse per prendere il toro per le @@ .
in genere il VERO narcisista, che ripeto, è 1 su cinquanta milioni, è un abilissimo manipolatore, non ha rispetto alcuno per gli stati d’animo altrui ed è disposto a tutto pur di soddisfare i suoi capricci da bambino nel corpo di un 40 enne.
Morale , non affrettatevi a diagnosticare disturbi narcisistici ogni due secondi se prima non ne conoscete bene davvero uno vero di narcisista.
Alcuni disturbi della personalità non possono essere curati da niente e nessuno, e infondo infondo…certe persone meritano di essere lasciate sole nella loro condizione di delirio e malvagità a sprofondare nel limbo auto dissolvendosi.