Mutismo selettivo: a cosa è dovuto e come riconoscerlo

 

Sono tante le persone che provano disagio o difficoltà a parlare in pubblico, ma in alcuni casi può succedere di bloccarsi completamente. Il mutismo selettivo è un disturbo che si manifesta soprattutto nell’infanzia, attraverso l’incapacità di parlare in determinati contesti e situazioni sociali. Ciò non dipende dallo sviluppo delle capacità linguistiche, né dalla comprensione del linguaggio stesso, che risulta quindi nella norma. Per capire meglio di che si tratta, abbiamo intervistato la dottoressa Elisabetta Scalambra, psicologa e psicoterapeuta.

Cos’è il mutismo selettivo e come si manifesta

Il mutismo selettivo colpisce prevalentemente i bambini. Come precisa la dottoressa, “chi soffre di questo disturbo non ha problemi in contesti familiari, ma non riesce a parlare fuori casa o quando si trova in presenza di persone che non conosce. Inoltre, ha scarsa autostima e difficoltà a mantenere lo sguardo sull’interlocutore, e il volto si presenta privo di espressività”. 

Il blocco si verifica soprattutto in contesti di socialità come la scuola, le situazioni di gioco e le attività ricreative, o in generale nei luoghi pubblici. Alcuni bambini affetti da mutismo selettivo, pur non riuscendo a parlare, riescono però a comunicare con altre metodologie, come per esempio attraverso i gesti o monosillabe o con la scrittura, se già la conoscono. Scalmabra ricorda che “il mutismo selettivo ha esordio prevalentemente in età pediatrica, con l’ingresso alla scuola dell’infanzia, ma talvolta più tardivamente”. 

KatarzynaBialasiewicz/gettyimages.it

Quali sono i tratti caratteristici del disturbo?

Il DSM-5 (manuale diagnostico statistico dei disturbi mentali) prevede inoltre un insieme di criteri a cui fanno riferimento i medici specialisti. Secondo queste indicazioni, “i pazienti con mutismo selettivo presentano caratteristiche che si possono riassumere con:

  • la costante incapacità di parlare in contesti sociali specifici; 
  • la durata della condizione, che deve essere di almeno un mese;
  • la mancata correlazione con altri disturbi della comunicazione”. 

Per poter essere definito tale, il mutismo selettivo non deve manifestarsi esclusivamente nei disturbi dello spettro dell’autismo, della schizofrenia o di altre condizioni.

Quali sono le cause del mutismo selettivo e come viene diagnosticato

Le cause dell’esordio del mutismo selettivo non sono del tutto definite, ma la correlazione con elevati stati d’ansia è stata dimostrata da studi specifici. Lìa dottoressa Scalambra aggiunge che, contrariamente a quanto si credeva, secondo la maggior parte dei medici questa condizione non dipende da traumi, abbandoni o violenze subite durante l’infanzia.

“Valutato spesso come una forma di timidezza o di distacco che il bambino vuole mantenere, per una propensione a non rispettare le regole o l’adulto che ha davanti,  il mutismo selettivo non è sempre facile da individuare. Spesso ci sono dei ritardi ‒ specifica Scalambra ‒ e ciò comporta che gli interventi educativi possono aggravare lo stato ansioso, invece che risolverlo. La diagnosi precoce, infatti, è fondamentale per intervenire con successo”.

Il mutismo selettivo va differenziato da disturbi di tipo diverso che hanno a che fare con la capacità comunicativa e di apprendimento, e dal mutismo temporaneo, così come da altri disturbi legati all’ansia. Per effettuare una diagnosi è necessario escludere cause diverse, tenendo anche conto che il mutismo selettivo può manifestarsi in molti modi: è dunque necessario interpellare sempre uno specialista. 

shapecharge/gettyimages.it

Qual è il trattamento per il mutismo selettivo?

“La consapevolezza che il proprio bambino soffre di mutismo selettivo non semplifica la gestione della situazione”, sottolinea la dottoressa, “dal momento che non sempre il problema viene compreso in tutti i suoi meccanismi.” Come genitori è facile sbagliare, per questo è importante ricordare che non bisogna mai forzare a parlare chi soffre di mutismo selettivo, in qualunque contesto sociale. Allo stesso modo, bisogna evitare di generare aspettative o timori, tantomeno spronare il bambino con la promessa di premi e ricompense. I genitori e gli adulti che si relazionano con chi soffre del disturbo dovrebbero avere un atteggiamento positivo e costruttivo, che limiti lo stato di ansia. 

“La rassicurazione è di grande utilità, soprattutto nei momenti in cui il bambino appare particolarmente agitato. Basta rivolgersi a lui in maniera tranquilla e non concitata. Il contatto con la scuola resta un elemento importantissimo per tenere monitorato l’andamento della situazione in quel contesto sociale e anche con eventuali educatori sportivi”.

Per i bambini che soffrono di mutismo selettivo, inoltre, è fondamentale il supporto psicologico. In particolare, conclude la dottoressa Scalambra, “c’è stato un notevole successo nel trattamento attraverso la terapia cognitivo-comportamentale, che si pone l’obiettivo di ridurre lo stato ansioso in contesti sociali, con il conseguente aumento di tranquillità, autostima e sicurezza in se stesso da parte del bambino. Occorre stimolarlo a esprimere emozioni e pensieri, anche in forma scritta, e incrementare le strategie a sua disposizione, al fine di migliorare e mantenere costanti nel tempo le relazioni con altre persone”.

Il ruolo dei genitori è complesso e implica prendersi cura del benessere psicofisico di tutti i membri di una famiglia, attraverso un serie di attenzioni. Per essere sempre certi di fare la scelta giusta, ci si può rivolgere al medico di base, una figura di supporto in tante occasioni, con il quale si possono condividere dubbi e incertezze che riguardano se stessi e i propri figli. La prevenzione delle patologie può contare anche su strumenti come le polizze sanitarie: UniSalute Famiglia, per esempio, è un’assicurazione pensata per supportare le necessità mediche di tutta la famiglia. Prevede un programma che dà accesso a visite e accertamenti, con consulenze pediatriche mirate.

Conoscete qualcuno che soffre o ha sofferto di mutismo selettivo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post

    Nessun commento