Il versamento, quindi, può essere di diverse tipologie, che variano in base al danno che ha interessato l’articolazione. Le superfici articolari sono normalmente bagnate da un liquido lubrificante (liquido sinoviale), che in alcuni casi viene prodotto in eccesso dando origine all’ idrarto (versamento del liquido sieroso), mentre in altri casi può esservi la presenza di sangue (emartro). In entrambe le situazioni, alla presenza del liquido si associano dolore, gonfiore e limitazione nei movimenti. Vediamo insieme in quali casi si manifesta il versamento al ginocchio e quali sono le cure.
Versamento al ginocchio: i sintomi
Il sintomo più evidente che accompagna la presenza del liquido al ginocchio è il gonfiore. Inoltre, si riscontrano in genere:
- dolore (durante la mobilizzazione attiva o passiva)
- limitazione o riduzione della libertà di movimento
- arrossamento dell’articolazione coinvolta
- senso di rigidità
- calore al tatto
- ecchimosi o ematoma
- eventuali fratture delle ossa coinvolte nell’articolazione.
Ora che abbiamo chiari i sintomi più evidenti di questa problematica, cerchiamo di comprendere quali sono le cause principali del versamento al ginocchio e come ottenere una diagnosi precisa.
Liquido al ginocchio: quali sono le possibili cause?
Le cause che danno origine a questo disturbo possono essere di vario tipo e di diversa gravità. Spesso possono derivare da un processo infiammatorio o da uno stress meccanico ripetuto, ma più in generale, sono riconducibili a:
- un trauma o una lesione della zona articolare (per esempio nel caso di infortuni subiti durante un’attività sportiva o al lavoro).
- una particolare malattia sistemica o locale, più o meno grave, come per esempio l’artrite reumatoide o la cisti di Baker.
Traumi e lesioni della zona articolare
L’articolazione del ginocchio è una delle più complesse del nostro corpo, dal momento che viene sollecitata dai movimenti che facciamo quotidianamente. Non è raro, quindi, che questa parte del nostro corpo sia spesso interessata da traumi, contusioni o lesioni che ne danneggiano uno o più componenti, dando origine alla formazione di liquido.
All’interno dell’articolazione vi sono diverse strutture che hanno come obiettivo quello di bloccare i capi ossei tra di loro, riducendone il rischio di alterazione. Nonostante questo, tuttavia, proprio per le varie tipologie di movimento a cui è sottoposta costantemente l’articolazione, possono verificarsi diversi tipi di lesioni e traumi, tra cui i più comuni sono:
- rottura del menisco, una struttura fibrocartilaginea che funge da cuscinetto tra il femore e la tibia. Ha il compito di limitare i movimenti eccessivi ammortizzando il carico di pressione tra le due ossa.
- Rottura o stiramento del legamento crociato. I legamenti crociati sono due, uno anteriore e uno posteriore. Dalla forma a X, limitano gli spostamenti antero-posteriori dell’articolazione, lungo il piano sagittale.
- Rottura di un tendine del ginocchio (come per esempio il tendine del muscolo quadricipite e il tendine popliteo).
- Frattura o lussazione della rotula, componente ossea posto davanti all’articolazione femoro-tibiale, nello spessore del tendine del quadricipite femorale.
- Rottura di altre componenti ossee dell’articolazione, come femore e tibia.
- Lesione dei legamenti collaterali (due legamenti che limitano i movimenti di lateralità dell’articolazione).
Malattie locali o sistemiche
All’origine della formazione del liquido al ginocchio, oltre a traumi e possibili lesioni delle componenti dell’articolazione, possono esserci anche diverse condizioni patologiche. Alcune sono locali e interessano solo questa area, come per esempio:
- cisti di Baker. È una sacca piena di liquido che si forma dietro al ginocchio, conosciuta anche come cisti poplitea.
- Borsite al ginocchio. Chiamata anche prerotulea, è la conseguenza di una
infiammazione della borsa sierosa, collocata nella parte anteriore e distale della rotula.
- Artrite settica. È un’infezione che colpisce le articolazioni, dovuta alla presenza di microrganismi patogeni nel liquido sinoviale, un fluido limpido e viscoso che funge da lubrificante, proteggendo le superfici articolari dall’usura.
- Sarcoma sinoviale del ginocchio, un tumore raro che colpisce i tessuti molli, molto aggressivo.
Inoltre, possono esservi anche alcune malattie sistemiche, come:
- artrosi del ginocchio. È una malattia degenerativa che interessa le cartilagini di femore e tibia.
- Artrite reumatoide. È un’infiammazione cronica sistemica che colpisce le articolazioni.
- Gotta, una malattia infiammatoria acuta.
- Sifilide. È una malattia infettiva a trasmissione sessuale.
- Tubercolosi. Infezione cronica e progressiva, spesso con un periodo di latenza che segue l’infezione iniziale.
- Disturbi della coaugulazione del sangue.
Versamento al ginocchio: quali tipologie esistono
Il versamento, ovvero la formazione di liquido all’interno dell’articolazione del ginocchio, può essere di diverse tipologie:
- La presenza di sangue nel liquido indica spesso la rottura dei legamenti crociati.
- È la più comune, il liquido si forma a seguito di un’infiammazione o deriva da una lesione dei menischi.
- Quando per esempio si è verificata una frattura ossea, nel liquido si può trovare del grasso, oltre a tracce di sangue.
- Si presenta quando si verifica un processo infettivo a carico dell’articolazione del ginocchio.
Liquido al ginocchio: la diagnosi
Se si presentano i sintomi correlati alla formazione di liquido nel ginocchio, come per esempio dolore, gonfiore e arrossamento, è importante sottoporsi ad adeguati controlli medici ed esami diagnostici per capire l’origine del problema. Il primo è sicuramente l’esame obiettivo ed anamnesi, specialmente se si è di fronte a un trauma, dal momento che il medico potrà utilizzare particolari manovre per inquadrare il tipo di versamento.
Vi è poi una serie di esami diagnostici sempre più approfonditi, che consentono di individuare l’origine della formazione del liquido, come ad esempio:
- Artrocentesi: è un esame specialistico invasivo che consente di raccogliere una parte del versamento, attraverso una puntura a livello dell’articolazione.
- Radiografia dell’arto inferiore: utile specialmente se si sospetta una frattura ossea o le conseguenze di una degenerazione della cartilagine dovuta a patologie quali artrite o artrosi.
- Ecografia: l’esame che permette di individuare la posizione e l’entità del versamento, ma non aiuta nell’evidenziare la presenza di una lesione al menisco o ai legamenti.
- Risonanza magnetica: è l’indagine diagnostica maggiormente utilizzata per la patologie che coinvolgono i tessuti molli dell’articolazione, specialmente menischi e legamenti.
Versamento al ginocchio: la terapia
Una volta eseguiti gli opportuni accertamenti ed esami diagnostici e compresa la causa del versamento articolare, il medico potrà indicare la terapia corretta. Vi sono certamente dei rimedi naturali che possono aiutare a ridurre il gonfiore e la sensazione di dolore provocata dal versamento. Innanzitutto è consigliato il riposo e l’applicazione di ghiaccio sull’articolazione coinvolta, oltre all’elevazione dell’arto inferiore sofferente. A seconda dei casi, il medico potrà prescrivere una cura farmacologica o chirurgica, oppure entrambe le soluzioni.
La cura farmacologica per il liquido al ginocchio
La terapia farmacologica adottata maggiormente consiste in:
- farmaci antinfiammatori-antidolorifici che riducono la sensazione dolorosa e i fastidi provocati dal versamento articolare. All’interno di questa categoria rientrano per esempio i FANS, i farmaci antinfiammatori non steroidei.
- Farmaci corticosteroidi. Sono antinfiammatori molto efficaci, che tuttavia presentano numerosi effetti collaterali e quindi vengono somministrati dal medico solo in caso di estrema necessità, quando il paracetamolo e i FANS non hanno dato gli effetti sperati.
- Vengono prescritti nel caso di infezioni batteriche. Una volta portata a termine, la terapia antibiotica riduce gradualmente i sintomi tipici del liquido nel ginocchio, come gonfiore, dolore e rigidità.
La chirurgia per il versamento al ginocchio
Oltre alla cura farmacologica, in alcuni casi può essere indicata dal medico la necessità di intervenire chirurgicamente attraverso:
- L’artrocentesi a scopo terapeutico. Attraverso questo intervento, viene aspirato il liquido in eccesso e al termine il medico può decidere se è necessario iniettare una dose di farmaci corticosteroidi o dell’acido ialuronico nei casi di artrosi.
- L’artoscopia a scopo terapeutico. Questo intervento chirurgico viene maggiormente utilizzato in presenza di rotture dei menischi, del legamento crociato anteriore e del tendine rotuleo. Oltre al liquido che viene aspirato, vengono sistemate le strutture danneggiate.
- Protesi al ginocchio. Questo intervento è un’operazione chirurgica molto invasiva, praticata solo in casi molto gravi.
Liquido al ginocchio: la prevenzione
Come per altre patologie e disturbi, anche nel caso del liquido al ginocchio, la prevenzione risulta fondamentale per ridurre i danni possibili legati alle articolazioni. Innanzitutto, se in passato si è stati protagonisti di un trauma al ginocchio, è sempre bene utilizzare le apposite protezioni e i tutori prescritti dal medico e mantenere un peso corporeo nella norma, in modo da non sovraccaricare le articolazioni.
Nel caso del versamento al ginocchio è inoltre molto importante sottoporsi a frequenti visite specialistiche, in modo tale da poter monitorare al meglio lo stato delle articolazioni. Inoltre, per chi svolge una pratica sportiva e si è sottoposto da poco a un intervento all’articolazione del ginocchio, è utile farsi guidare da un fisioterapista esperto, che segua il paziente nel processo riabilitativo, indicandogli semplici esercizi da svolgere a casa o in palestra che lo condurranno a una graduale guarigione.
In tal senso può risultare utile un’assicurazione sanitaria che possa coprire le spese per i trattamenti fisioterapici, riducendo anche i tempi di attesa, come la polizza Fisioterapia di UniSalute.
E voi, conoscevate già il liquido al ginocchio e le principali cause della sua formazione?
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