genitori separati e figli

Genitori separati e figli durante la pandemia: come organizzare la gestione condivisa?

Fin dal primo lockdown di marzo 2020, i genitori separati o divorziati si sono trovati ad affrontare, oltre alle difficoltà legate all’emergenza sanitaria, anche problematiche organizzative relative alla gestione condivisa dei figli. Come permettere ai bambini di frequentare entrambe le case tenendo comunque presente le normative in merito alla tutela sanitaria? I dubbi, nel corso dell’ultimo anno, non sono certo stati pochi.

Oggi proviamo a fare chiarezza su questo argomento, approfondendo quali possono essere modalità organizzative utili sia a tutelare il benessere dei piccoli e delle loro famiglie che a rispettare le regoli vigenti.

Genitori separati e figli durante la pandemia: cosa dice la legge?

Fin dal decreto #IoRestoaCasa di marzo 2020 il Governo ha affermato chiaramente che “gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti, in ogni caso secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio”.

A dicembre 2020, il decreto legge 172/2020, che ha chiarito le regole per gli spostamenti durante le feste natalizie, ha ribadito ulteriormente la possibilità dei genitori di spostarsi per condurre i figli presso l’abitazione dell’uno e dell’altro, anche durante i giorni in cui le zone italiane erano già suddivise tra rosse, arancione e gialle.

Questo, a meno che i bambini non siano in quarantena: in tal caso, è necessario rispettare le disposizioni previste dalla ASL, per le quali invitiamo a consultare le informazioni fornite dal proprio distretto territoriale.

genitori separati e pandemia

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Cosa fare se uno dei genitori abita in un altro comune o regione

Questo ultimo punto ci fa comprendere che gli spostamenti tra le case dei due genitori sono consentiti anche se abitano in diversi comuni o regioni: questa tipologia di spostamenti rientrano, come appunto chiarito più volte anche dal Governo, nei “motivi di necessità”, poiché garantiscono ai figli di mantenere un rapporto sano con entrambi i genitori, diritto inalienabile di ogni bambino.

In generale, qualora sia presente una sentenza di separazione o divorzio dove viene chiarita la situazione della famiglia, quando ci si muove da una casa all’altra può essere utile averla con sé, qualora siano richiesti accertamenti sul motivo dello spostamento.

Organizzare la gestione in condivisione: suggerimenti utili

Ora che abbiamo chiarito che le normative tutelano il diritto dei bambini, e di conseguenza anche dei genitori, vediamo insieme come si può gestire, nella pratica quotidiana, l’organizzazione familiare durante la pandemia in caso di separazione o divorzio.

Come accennato, è fondamentale tenere conto che, in presenza di una sentenza del giudice che stabilisce le modalità di affidamento, la gestione dei figli minori sarà comunque legata a quanto disposto dal tribunale.

Il benessere del bambino viene sempre al primo posto

Innanzitutto, è importantissimo considerare che il benessere e l’equilibrio psicofisico dei bambini viene al primo posto, durante la pandemia così come in situazioni di normalità.

Proprio come dichiarato nell’articolo 3 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, “in tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente”.

Forti di questa consapevolezza, i genitori separati potranno cercare il modo migliore per tenere conto delle reali necessità dei bambini, senza esporli a ulteriori fonti di stress.

Ascoltare le esigenze dei propri figli e fare attenzione ai campanelli di allarme

I bambini, specialmente quelli più grandi, possono manifestare le loro esigenze in tanti modi. C’è chi spiega apertamente di cosa ha bisogno, chi invece cela le proprie necessità dietro comportamenti e reazioni che possono manifestare anche alcuni disagi.

bambino isolamento

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Per esempio, in caso di cambi repentini di abitudini come frequenti risvegli notturni, calo del rendimenti scolastico, manifestazioni di rabbia o aggressività, enuresi a letto, disturbi alimentari, o altri segnali che possono far preoccupare, è bene che i genitori si confrontino per capire se la condizione organizzativa della famiglia risponde davvero alle esigenze del piccolo, o se ci possono essere altre fonti di ansia e preoccupazione.

I figli di genitori separati affrontano ogni giorno difficoltà legate alla propria situazione familiare: ma ciò non significa che non possano comunque crescere sereni, forti e con una buona autostima. È compito dei loro genitori – così come di ogni genitore, in qualunque situazione familiare – prestare particolare attenzione ai bisogni dei figli, e far sentire la propria vicinanza.

Essere aperti al dialogo con l’altro genitore

Perché sia davvero possibile comprendere i bisogni dei bambini, è molto importante che i genitori si confrontino, nei modi e nei tempi adatti alla loro situazione e al loro rapporto. In generale, il consiglio che possiamo dare è quello di essere aperti al dialogo, in questo periodo più che mai.

Può essere utile confrontarsi periodicamente anche su come comunicare la situazione emergenziale ai bambini, accertandosi insieme dello stato psicofisico in cui il piccolo si trova.

L’importanza della flessibilità

La gestione condivisa dei figli in caso di separazione condivisa è basata su un giusto mix di regole e flessibilità: in una condizione particolare come quella che stiamo vivendo è importante essere pronti a cambiamenti di programma e modifiche della normale ripartizione dei giorni o delle settimane tra le case dei genitori.

Per esempio, si potrebbe pensare a far trascorrere ai ragazzi periodi un po’ più lunghi in ognuna delle due abitazioni, sia per ridurre gli spostamenti che per permettere ai bambini di sperimentare una condizione di maggior stabilità.

Creare nuove routine

Un modo per rendere le abitudini legate alla situazione emergenziale più semplici da accettare può essere quello di dar vita a nuove routine che coinvolgono bambini e genitori. Per esempio, se i bambini sono abituati a sentire l’altro genitore di sera, si può magari introdurre una chiamata anche al mattino, per salutarsi prima di andare a scuola.

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Proprio come accennato prima, saranno proprio i bambini a farci capire di cosa hanno bisogno: ascoltiamoli, facciamo domande e proviamo a interpretare le loro necessità usando l’intuito e l’attenzione che ogni genitore sa riservare ai propri figli.

Ogni famiglia ha sicuramente le proprie abitudini consolidate, e questa può essere una buona occasione per crearne di nuove, facendo affidamento anche sulla fantasia e sulle inesauribili risorse di cui sono capaci i nostri piccoli.

In caso di difficoltà, rivolgersi a esperti

Pur mettendo in atto tutte le accortezze del caso, non è raro che in situazioni di separazione o divorzio ci possano comunque essere difficoltà sia nella gestione dei figli che nell’organizzazione legata all’emergenza sanitaria.

Se i genitori si sentono sopraffatti da eccessive fatiche psicologiche, così come se si è preoccupati del benessere e dell’equilibrio dei propri figli, può essere utile rivolgersi quanto prima a un esperto per confrontarsi. Allo stesso tempo, se ci si trova in difficoltà dal punto di vista legale, il nostro consiglio è di fare riferimento a un avvocato, a un mediatore familiare e ad associazioni territoriali che si occupano di supportare le famiglie con genitori separati.

In una situazione come quella che stiamo vivendo a causa della pandemia, sicuramente le famiglie dove i genitori non vivono insieme si trovano ad affrontare una sfida in più che, come abbiamo detto, deve essere portata avanti nel pieno interesse dei figli.

In generale, questo è un momento difficile per tutti i genitori che, in un anno, hanno visto modificarsi completamente la gestione familiare, lavorativa e scolastica e, inoltre, si devono misurare con preoccupazioni a livello sanitario, anche per quanto riguarda la salute dei bambini. Proprio per questo, può essere utile sapere che esistono polizze sanitarie, come Protezione Famiglia Ragazzi di UniSalute, che mette per esempio a disposizione il servizio “Il Pediatra Risponde”, grazie al quale si possono avere informazioni tempestive da un professionista.

Un’opzione come questa può aiutare a gestire meglio questo momento di incertezze: avete mai valutato questa possibilità?

 

Fonti

salute.gov.it
ilsole24ore.com

 

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