Family Act: gli interventi del governo a sostegno della genitorialità

Ad aprile scorso è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 97 la legge n. 32/2022: il cosiddetto Family Act, che era stato proposto da Elena Bonetti, Ministra per le pari opportunità, e approvato nel 2020 come “Deleghe al governo per l’adozione dell’assegno universale e l’introduzione di misure a sostegno della famiglia”. È diventato operativo a partire dal 12 maggio 2022 e l’obiettivo dei provvedimenti è tutelare la genitorialità e il work-life balance dei lavoratori dipendenti e autonomi. 

Congedi parentali, promozione della parità di genere, assegno unico universale, semplificazione dell’accesso ai servizi forniti: in questo articolo vedremo cosa prevede il Family Act e in che modo potrà supportare i nuclei familiari.

Family Act: quali sono i principi e le aree di intervento?

Nell’attuazione del Family Act, il Governo dovrà attenersi ad alcuni principi e impegnarsi a raggiungere degli obiettivi in diverse aree di intervento.

  • Benefici economici: la legge prevede dei criteri di progressività basati sul numero di figli a carico e sull’applicazione di indicatori della situazione economica equivalente (Isee)
  • Parità di genere: bisognerà favorire l’occupazione femminile, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno, e incentivare il lavoro di entrambe le persone che percepiscono il reddito all’interno dei nuclei familiari.
  • Attività educative e di apprendimento per i figli: andranno riconosciute agevolazioni fiscali, esenzioni, deduzioni dall’imponibile o detrazioni dall’imposta sul reddito delle spese sostenute dalle famiglie. Sarà messo a disposizione un credito o un contributo economico vincolato per questo scopo.
  • Organizzazione, comunicazione e semplificazione: questi tre aspetti dovranno essere migliorati per favorire l’accesso delle famiglie ai servizi offerti.

Principali misure previste dal Family Act

Le misure previste dal Family Act comprendono provvedimenti per sostenere le famiglie, sia dal punto di vista economico, sia per quanto riguarda la gestione e l’organizzazione del tempo rispetto al lavoro: si tratta del work-life balance, da lungo tempo al centro dei dibattiti nel mondo del welfare. 

I cambiamenti più importanti riguardano l’istituzione di un assegno universale mensile per i figli a carico, le spese educative e scolastiche, i congedi parentali, gli incentivi per il lavoro femminile e per i giovani under 35. Vediamoli nel dettaglio. 

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Assegno universale per figli a carico 

L’assegno unico universale previsto dal Family Act prende il posto di altre misure adottate negli anni precedenti, come le detrazioni per i figli a carico minori di 21 anni, gli assegni e altri bonus. I benefici, secondo quanto calcolato, saranno estesi ad altri 5 milioni di persone che prima non erano coperte e interesseranno 11 milioni di under 21. L’assegno per figli disabili a carico, invece, non sarà vincolato a limiti di età. 

Spese scolastiche ed educative 

Il Family Act riconosce anche una serie di agevolazioni fiscali, esenzioni, deduzioni dalla base imponibile o detrazioni dall’imposta sul reddito delle spese sostenute dalle famiglie per:

  • la crescita e il mantenimento (come i contributi a copertura delle rette di servizi educativi e scuole dell’infanzia, o il sostegno per la diagnosi e la cura di disturbi specifici dell’apprendimento, fino al completamento della scuola secondaria di secondo grado);
  • l’educazione formale, che comprende, per esempio, l’acquisto dei libri scolastici o di beni e servizi informatici;
  • l’educazione non formale dei figli (iscrizione e abbonamento ad associazioni sportive, palestre, piscine, corsi di lingua straniera, di arte e di musica; biglietti per spettacoli teatrali e cinematografici, mostre ed eventi culturali).

La legge, inoltre, interverrà per garantire che in tutto il territorio nazionale siano istituiti servizi socio-educativi ed educativi per l’infanzia, e assicurerà la parità nelle condizioni di accesso agli stessi.

Congedo parentale e sostegno alle neo mamme

L’articolo 3 del Family Act ha delegato il Governo ad adottare, entro ventiquattro mesi dal 12 maggio 2022, uno o più decreti legislativi per l’estensione, il riordino e l’armonizzazione della disciplina relativa ai congedi parentali, di paternità e di maternità. Ad agosto è infatti entrato in vigore il decreto legislativo 30 giugno 2022 numero 105, che stabilisce nuove regole in questo ambito. 

Tra le novità, c’è l’introduzione del congedo obbligatorio per i neo padri (anche affidatari o adottivi) lavoratori dipendenti, che potrà essere di massimo 10 giorni lavorativi, retribuiti al 100%, che si aggiungono a quelli previsti per la neo mamma. Il periodo diventa di 20 giorni in caso di parto gemellare. Il congedo facoltativo, invece, si potrà richiedere per tutti i figli entro i 12 anni (rispetto ai 6 della legge precedente): si tratta di un’aspettativa di massimo di 3 mesi per ciascun genitore lavoratore dipendente, retribuita al 30%, non trasferibile sull’altro genitore. 

Per le neo mamme lavoratrici autonome è prevista, in caso di complicanze della gravidanza, un’indennità giornaliera anche per i due mesi prima del parto.

Incentivi al lavoro femminile 

Il Family Act sosterrà e incentiverà l’impiego femminile, attraverso modalità di lavoro flessibile e la possibilità di usufruire di un permesso retribuito per consentire ai genitori lavoratori di partecipare ai colloqui scolastici.

Sostegno agli under 35

Le misure che saranno incentivate attraverso i provvedimenti legati al Family Act prevedono anche il sostegno ai giovani under 35, che nel nostro Paese spesso hanno difficoltà a sganciarsi dal nucleo familiare dei genitori per questioni economiche. Verrà quindi promossa l’autonomia, attraverso benefici che riguarderanno le spese universitarie, l’affitto dell’immobile adibito ad abitazione principale o l’acquisto della prima casa per le coppie i cui componenti abbiano meno di 35 anni. 

Family Act e welfare aziendale

L’articolo 2 del Family Act, che riguarda il riordino e il rafforzamento delle misure di sostegno all’educazione dei figli, prevede infine un impegno istituzionale per individuare “specifici benefici fiscali aggiuntivi per le forme di welfare aziendale” che riguardano la contrattazione aziendale. In particolare, si parla di misure a sostegno dell’educazione e della formazione dei figli, così come alla tutela della loro salute, sotto forma di agevolazioni fiscali, di contributi erogati direttamente oppure “mediante appositi strumenti assicurativi”. 

Alla promozione di una maggiore stabilità a livello sociale ed economico delle famiglie, quindi, si somma l’attenzione al benessere psico-fisico, un tema ormai sempre più urgente, come è emerso durante e dopo la pandemia di Covid-19. Oggi le soluzioni di welfare sono pensate per rispondere ai bisogni più attuali, sia per quanto riguarda il settore pubblico che quello privato. 

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