Le disfunzioni dell’ATM (articolazione temporo mandibolare) sono una delle cause più comuni di dolore alla mandibola. Queste condizioni, che raggruppano al loro interno una serie di disturbi, coinvolgono i movimenti di apertura e chiusura della bocca necessari a parlare e a masticare. Sebbene possano essere piuttosto fastidiosi, nella maggior parte dei casi è possibile risolverli con l’intervento di uno specialista.
Vediamo nel dettaglio quali sono i sintomi delle disfunzioni temporo mandibolari, da cosa dipendono e come si possono curare.
Disfunzioni dell’ATM: quali sono i principali disturbi temporomandibolari?
Le due articolazioni temporo mandibolari (in breve ATM) si trovano ai lati del viso, in prossimità delle orecchie. Sono molto complesse e congiungono le ossa temporali del cranio con l’osso mascellare inferiore, la mandibola. Al loro interno si trovano i dischi articolari, formazioni di tessuto denso fibroso che agiscono come cuscinetti, impedendo alle ossa di sfregare tra loro.
I disturbi che colpiscono l’ATM sono più comuni nelle donne intorno ai 20 anni e tra i 40 e i 50 anni di età. Possono manifestarsi singolarmente oppure in contemporanea, e si suddividono in tre classi, a seconda delle strutture che coinvolgono:
- disturbi delle articolazioni (come dolore all’articolazione, disfunzioni del disco articolare, o disturbo degenerativo dell’articolazione);
- disturbi dei muscoli masticatori (dolore localizzato in un’area oppure che si irradia verso altre parti del corpo);
- mal di testa associati a un disturbo temporo mandibolare.
I sintomi delle disfunzioni dell’ATM
Chi soffre di un disturbo dell’articolazione temporo mandibolare avverte in genere dolore durante l’apertura e la chiusura della bocca. Possono inoltre comparire mal di testa e mal di schiena, vertigini, gonfiore del volto, rumore di schiocco e difficoltà durante il movimento.
Le cause dei disturbi temporo mandibolari
Non è ancora del tutto chiaro da cosa dipendano le disfunzioni dell’ATM. Poiché sono più comuni nelle donne che negli uomini, alcuni studi hanno iniziato ad approfondire un eventuale collegamento con le differenze di struttura scheletrica tra maschi e femmine, ma è un filone di ricerca che non è ancora molto sviluppato.
Anche se è piuttosto rara, un’altra possibilità è che la malformazione sia presente già dalla nascita, e che possa poi portare a un disturbo durante lo sviluppo.
Secondo quanto scoperto finora, quindi, le condizioni dolorose che interessano l’ATM sembrerebbero legate a:
- fattori di stress psicologici
- tensioni, affaticamento e uso eccessivo dei muscoli (sindrome algodistrofica miofasciale)
- ipermobilità delle stesse articolazioni
- artrite.
Le disfunzioni dell’ATM possono dipendere, inoltre, dal bruxismo, da disturbi sistemici come l’osteopenia e le malattie autoimmuni, così come da infezioni, traumi e disallineamento dei denti.
Cos’è la sindrome algodistrofica miofasciale
Uno dei principali problemi che interessa l’articolazione temporo mandibolare è la sindrome da dolore miofasciale, che compare in genere nelle donne poco al di sopra dei 20 anni. Questo disturbo è caratterizzato da dolore e dalla limitata apertura della bocca, che derivano da un affaticamento dei muscoli o dal loro uso eccessivo.
Una lesione della testa o del collo, il disallineamento dei denti in una delle due arcate, il bruxismo, così come lo stress emotivo, possono provocare questo accumulo di tensione che sfocia in una condizione dolorosa.
Incoordinazione condilo-discale dell’articolazione temporo mandibolare
Il disco articolare, che si trova all’interno dell’ATM, impedisce alle ossa della mascella di strisciare l’una contro l’altra. Nelle persone che soffrono di incoordinazione condilo-discale, il disco si trova più avanti rispetto alla posizione che occupa normalmente: in seguito a un trauma che coinvolge i legamenti, può infatti spostarsi fuori dalla sua sede naturale.
L’incoordinazione può verificarsi con o senza riduzione. Nel primo caso, il disco si sposta all’apertura e rientra nella sua sede quando la cavità orale viene chiusa. Nel secondo, invece, non è mai al suo posto: chi soffre di questo problema, quindi, potrebbe avere difficoltà a spalancare completamente la bocca.
Entrambe le condizioni possono avere sintomi dolorosi oppure no, e dare luogo a una infiammazione dell’articolazione chiamata capsulite.
Diagnosticare e curare le disfunzioni dell’ATM
Identificare i disturbi temporo mandibolari è il primo passo per risolvere la sintomatologia dolorosa e le eventuali problematiche. Il medico o il dentista effettuano la diagnosi durante una visita approfondita, in cui esaminano bocca, testa e collo del paziente per capire quali dinamiche avvengano durante l’apertura e la chiusura della mandibola. Gli specialisti possono inoltre richiedere alcuni esami diagnostici, come radiografie, una risonanza magnetica o una TAC.
Una volta che il medico ha compreso ciò che provoca dolore, può proporre un trattamento adeguato a seconda della disfunzione dell’ATM individuata.
Le cure comprendono una vasta gamma di alternative, che vanno dalla terapia ortodontica, alla fisioterapia, e all’intervento chirurgico.
Nella sindrome algodistrofica miofasciale, per esempio, spesso la soluzione è un dispositivo orale (bite), che allevia le tensioni sulla muscolatura accumulate, per esempio, da chi soffre di bruxismo. Inoltre, il bite è efficace anche di giorno, poiché permette ai muscoli della mascella di rimanere rilassati. Nella incoordinazione condilo-discale con o senza riduzione è senza dubbio consigliata una terapia farmacologica per la riduzione del dolore, ma a volte può essere necessario intervenire chirurgicamente per riposizionare correttamente il disco all’interno dell’articolazione.
Come abbiamo visto, l’articolazione temporo mandibolare è soggetta a diverse condizioni che possono causare più o meno dolore. In caso di fastidio e di difficoltà ad aprire la bocca, rivolgersi a un medico permette prima di tutto di escludere problemi più gravi e poi di passare a una terapia efficace. Il nostro medico di base può essere un primo riferimento, in questi casi, che ci indirizzerà verso altri specialisti per comprendere meglio le condizioni di salute in cui ci troviamo.
Prenderci cura di noi stessi è importante anche quando non c’è alcuna difficoltà: la prevenzione delle patologie, infatti, ci permette di scongiurare il rischio di ammalarci. A questo proposito, è utile ricordare che esistono polizze assicurative personalizzate, come i Piani Individuali di UniSalute, grazie alle quali si può accedere a moltissime strutture sanitarie in tutto il Paese ed effettuare controlli a seconda delle proprie necessità.
Avete mai sofferto di una disfunzione dell’ATM? Come l’avete curata?
Fonti
nidcr.nih.gov
msdmanuals.com
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