Calcoli biliari: i sintomi, le cause e i rischi per chi soffre di obesità

Sotto al fegato, nella parte destra dell’addome, si trova una piccola vescica chiamata cistifellea, la cui funzione principale è quella di trattenere e concentrare la bile, un prodotto di secrezione delle cellule epatiche,  per eliminarla poi nell’intestino tenue, quando è necessaria per favorire la digestione dei cibi.

La colelitiasi, conosciuta maggiormente con il nome di calcoli biliari (ovvero i calcoli della cistifellea), è una patologia piuttosto diffusa, collegata a una molteplicità di fattori, tra i quali anche la condizione di obesità e che, in alcuni casi, può presentarsi con sintomi molto dolorosi.

Ne abbiamo parlato con il Professor Pier Roberto Dal Monte, gastroenterologo e Presidente del Comitato Scientifico di UniSalute, per approfondire quali sono i sintomi, le cause e i rischi di questa patologia, in particolare per chi soffre di obesità.

Come funziona e a cosa serve la cistifellea?

cistifellea

“La cistifellea è connessa con il fegato da una parte e con l’intestino dall’altra attraverso una serie di tubi di diametro crescente, detta albero o sistema biliare. La bile, un fluido giallo – bruno prodotto dal fegato, è composta da acqua, colesterolo, altri grassi, sali biliari (con effetto detergente che facilita l’emulsione e l’assorbimento dei grassi nell’intestino) e bilirubina (che è il pigmento proveniente dalla trasformazione dell’emoglobina dei globuli rossi e conferisce la caratteristica colorazione alla bile e quindi alle feci quando è trasformata dai germi intestinali)”, spiega il gastroenterologo.

Attraverso un piccolo tubo, il dotto cistico, la bile proveniente dai capillari, dotti intra ed extraepatici, passa nella cistifellea, che la concentra, per poi eliminarla attraverso il condotto cistico, che si unisce ad un altro tubicino di maggiore diametro detto coledoco, nel momento in cui i cibi passano dallo stomaco all’intestino: “quando si trova nel piccolo intestino, la bile facilità con il succo pancreatico l’assorbimento dei grassi. Normalmente la bile eliminata viene in gran parte assorbita nell’intestino e, ritornando attraverso il sangue al fegato, è riciclata e nuovamente eliminata nelle vie biliari”, chiarisce il professore.

Calcoli biliari: che cosa sono?

calcolo biliare

Il prof. Dal Monte ci spiega che i calcoli biliari sono una specie di piccoli sassolini che si costituiscono in seguito alla cristallizzazione e agglomerazione con solidificazione di alcuni dei componenti della bile, soprattutto il colesterolo per l’80% dei casi ed i pigmenti biliari per il 20 % dei casi circa. “Le dimensioni dei calcoli, così come la loro consistenza, variano moltissimo: possono, infatti, essere piccolissimi e formare la cosiddetta sabbia biliare che può riempire la cistifellea, oppure raggiungere la grandezza di un uovo di piccione”. 

Le principali cause

“I calcoli biliari si formano quando nella cistifellea vengono riversati da parte del fegato o troppo colesterolo o pochi sali biliari, i quali, invece, contribuiscono a mantenerlo solubile e a non separarlo dalla bile”, spiega il Presidente del Comitato Scientifico di UniSalute.

Si possono aggiungere altri due fattori che concorrono alla formazione della colelitiasi, ovvero:

  • scarso svuotamento della cistifellea, che concentra troppo la bile
  • secrezione da parte del fegato di sostanze proteiche che facilitano od inibiscono la solubilità del colesterolo.

Si tratta di modificazioni della composizione della bile generalmente di natura congenita, per cui possiamo affermare che la formazione dei calcoli biliari necessita una certa predisposizione naturale.

L’obesità come fattore di rischio per i calcoli biliari

obesità calcoli biliari

Anche un rapido dimagrimento per dieta ipocalorica o un digiuno prolungato possono facilitare la formazione di calcoli, per scarso svuotamento della cistifellea o a causa di rare malattie infiammatorie dell’intestino, come la colite ulcerosa e il morbo di Crohn; ma anche la gravidanza ne può essere la causa.

Tuttavia, oltre la gravidanza, l’obesità è tra i fattori di rischio principali nella comparsa dei calcoli alla cistifellea. In particolare, il gastroenterologo ci spiega che “numerosi studi hanno dimostrato che il rischio di colelitiasi aumenta con l’aumentare del peso, in particolare nelle donne, poiché il soggetto obeso o in sovrappeso tende a secernere più colesterolo e meno sali biliari, con un minore svuotamento della cistifellea”.

Le donne che presentano un peso corporeo doppio rispetto a quello ideale hanno una prevalenza di calcoli biliari superiore di circa 8 volte, mentre è 2 – 3 volte maggiore nelle donne con un indice di massa corporea maggiore di 30. Inoltre, “chi soffre di obesità non solo sviluppa più frequentemente la calcolosi, ma è anche maggiormente esposto alle sue complicanze (coliche, colecistite, pancreatite).

Quali sono i sintomi dei calcoli biliari e le loro complicanze?

dolore coliche biliari

“In un terzo dei casi i calcoli biliari si manifestano con forti dolori nella parte alta dell’addome – afferma il prof. Pier Roberto Dal Monte – ma la maggior parte dei pazienti con la calcolosi non accusa sintomi, per cui si parla di “calcoli silenti”, che possono rimanere tali tutta la vita, oppure possono essere scoperti in maniera occasionale a seguito di un controllo ecografico per altra malattia”.

Colica epatica

Tra i sintomi e le complicanze più gravi compare la colica epatica caratterizzata da un violento dolore a carico dell’addome superiore destro, che può protrarsi per circa 30 minuti e irradiarsi anche al torace anteriormente e posteriormente tra le scapole, associato spesso a vomito e nausea.

Itterizia, colecistite, colangite e pancreatite acuta

Talvolta i calcoli vengono spinti fuori dalla cistifellea nel cistico bloccando il flusso della bile e provocandone un’infezione, detta colecistite, che infiamma la parete della cistifellea. Infine, “nei casi più gravi e fortunatamente più rari, i calcoli vengono spinti nel coledoco e provocano un arresto del flusso della bile dal fegato all’intestino con reflusso della bile nel sangue ed itterizia e talvolta un’infezione di tutte le vie biliari anche all’interno del fegato. Questo può coinvolgere anche lo sbocco del flusso dei secreti pancreatici dando così luogo a pancreatite acuta”.

colecisti calcoli

Attualmente, l’intervento chirurgico di colecistectomia è quello che risolve definitivamente il problema, tuttavia il prof. Dal Monte specifica che in alternativa all’asportazione chirurgica della cistifellea, “l’unica terapia che si è dimostrata efficace nello sciogliere i calcoli biliari è la somministrazione di particolari sali biliari che “fluidificano” la bile e sciolgono il colesterolo che si è aggregato. Il più efficace è l’acido ursocolico, tuttavia bisogna tenere presente che agisce sui piccoli calcoli, quando la cistifellea funziona ancora bene e generalmente scioglie i calcoli dopo mesi o anni di somministrazione. Il suo uso, oltre che per contrastare piccoli calcoli, dovrebbe essere prescritto in soggetti che non possono o non vogliono essere operati”.
Poiché, come abbiamo visto, l’obesità rappresenta un importante fattore di rischio per lo sviluppo dei calcoli alla cistifellea, il gastroenterologo sottolinea che ogni trattamento per questa patologia deve andare di pari passo con una dieta povera di grassi, come avviene anche in caso di insufficienza renale. In particolare, l’attenzione all’alimentazione è fondamentale per i soggetti in sovrappeso o obesi, i quali devono evitare recidive, possibili anche dopo colecistectomia nelle vie biliari”, conclude Pier Roberto Dal Monte.
Come sempre, per mantenersi in salute alimentazione e stili di vita giocano un ruolo importante, soprattutto nel contrasto alle malattie metaboliche come l’obesità, sempre più diffuse, le quali possono comportare pericolosi rischi per lo sviluppo di altre patologie.  Per questo UniSalute ha sviluppato una gamma completa di polizze sanitarie individuali, per affiancare le persone in ogni esigenza, dalla prevenzione alla diagnosi, fino alla terapia, offrendo professionalità, tempi veloci per esami e visite, risparmio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post

    Nessun commento