La miopia è un disturbo della vista che impedisce di vedere nitidamente gli oggetti lontani. Ha origine genetica, ma molti studi suggeriscono che possa anche essere favorita o aggravata dallo stile di vita, per esempio dall’abitudine di trascorrere molto tempo in ambienti chiusi e poco illuminati, con gli occhi fissi su computer e smartphone.
In questo articolo approfondiremo cos’è la miopia, quali sono le cause e i sintomi con cui si presenta negli adulti e nei bambini, e come correggerla con gli strumenti e le tecniche più efficaci.
Cos’è la miopia
La miopia è un difetto visivo che si manifesta con una visione sfocata da lontano. Chi ha questo problema non riesce a mettere a fuoco le immagini distanti, che di conseguenza appaiono poco nitide e dai contorni sfumati: più severa è la miopia, minore è la distanza alla quale si è in grado di vedere bene gli oggetti. Questo vizio refrattivo, ovvero provocato da un difetto di messa a fuoco delle immagini sulla retina, è il più diffuso al mondo: come sottolinea l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia Onlus, dai dati disponibili risulta che, in media, la miopia colpisca una persona su tre. Ma queste percentuali sono destinate a salire: si stima, infatti, che entro il 2050 ben il 50% della popolazione globale sarà miope. Tra i fattori che, secondo gli studi condotti, potrebbero causare un aumento della diffusione di questo difetto visivo ci sono i cambiamenti dello stile di vita, per esempio una riduzione del tempo trascorso all’aria aperta e l’uso eccessivo di dispositivi elettronici, che come vedremo possono favorire l’insorgere di questo problema.
I tipi di miopia
Nel caso della miopia, il difetto visivo si misura in diottrie: il potere refrattivo (cioè la capacità dell’occhio umano di modificare la direzione dei raggi di luce per formare un’immagine sulla retina) pari a una diottria è quello necessario per mettere a fuoco un oggetto posizionato alla distanza di un metro. A seconda della sua gravità, la miopia può quindi essere:
- lieve: fino a 3 diottrie;
- media: da 3 a 6 diottrie;
- elevata: oltre le 6 diottrie.
Generalmente la miopia compare in età scolare, diventa più forte nel periodo dello sviluppo e tende a stabilizzarsi intorno ai 20-25 anni. Esiste tuttavia una forma più rara di miopia che si presenta nella forma degenerativa della retina e che causa una seria compromissione della vista: insorge nei primissimi anni di vita (tipicamente intorno ai 2-3) e progredisce con il passare del tempo provocando un deficit visivo che può arrivare anche a 30 diottrie.
Le cause della miopia
Nella persona emmetrope, cioè che non presenta difetti di rifrazione, i raggi luminosi provenienti dagli oggetti distanti vengono messi a fuoco direttamente sulla retina. In chi è miope, invece, quegli stessi raggi cadono davanti alla retina e poi divergono: sulla superficie della retina si forma quindi un’immagine sfocata che è alla base della visione offuscata tipica di chi ha questo difetto.
I motivi per cui la rifrazione subisce questa anomalia sono sostanzialmente tre:
- un bulbo oculare più lungo del normale, che rappresenta il fattore scatenante più comune;
- un’anomala curvatura della cornea (la calotta trasparente che ricopre la superficie dell’occhio) o del cristallino (la lente che si trova all’interno dell’occhio e che serve a mettere a fuoco le immagini);
- un eccessivo potere refrattivo del cristallino.
Alla miopia si associa spesso l’astigmatismo, un altro difetto della rifrazione che causa una visione sfocata a qualunque distanza, e che come la miopia può dipendere da un’anomalia della curvatura della cornea o da alterazioni del cristallino o di altre strutture interne dell’occhio. Dopo i 40 anni, oltre alla miopia compare comunemente la presbiopia, che consiste nell’incapacità di mettere a fuoco gli oggetti da vicino.
Genetica e stile di vita: i fattori che favoriscono lo sviluppo della miopia
Ma quali sono le cause all’origine della miopia? Come abbiamo accennato, la sua insorgenza è legata a una predisposizione genetica, ma da molti studi effettuati nel corso degli anni risulta che anche lo stile di vita potrebbe giocare un ruolo nella comparsa di questo difetto o nel suo peggioramento. Le persone, in particolare i bambini, che trascorrono molto tempo in ambienti chiusi e illuminati da luci artificiali, svolgendo attività, come la lettura, che richiedono l’osservazione prolungata di oggetti posti vicino agli occhi, correrebbero maggiori rischi di sviluppare la miopia e di vederla peggiorare più rapidamente.
L’epidemia di Covid-19 ha avuto forti ripercussioni anche sulla salute degli occhi: dagli studi effettuati, come quello pubblicato sulla rivista scientifica Jama Oftalmology nel 2021, che ha coinvolto un gruppo di allievi di alcune scuole elementari cinesi, risulta che durante la pandemia si sia registrato un aumento della diffusione della miopia, o un suo peggioramento, in bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 13 anni, proprio come conseguenza della riduzione dell’esposizione alla luce solare e dell’aumento del tempo trascorso davanti a uno schermo. Tra le ipotesi avanzate per spiegare questo fenomeno, ce n’è una che chiama in causa la dopamina, un neurotrasmettitore che svolge un ruolo importante nella crescita del tessuto della retina e nel corretto sviluppo della funzione visiva: la luce solare ne stimola il rilascio, proteggendo dalla miopia, mentre gli ambienti chiusi lo inibiscono, favorendone lo sviluppo o l’aggravamento. In questo senso, come sottolinea anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, trascorrere più tempo all’aria aperta può rappresentare un’utile strategia di prevenzione per proteggersi dalla miopia.
I sintomi della miopia
Il sintomo più caratteristico della miopia è la visione sfocata da lontano, che tipicamente porta chi ne soffre a strizzare gli occhi per vedere in modo più nitido. Questo difetto può causare anche altri disturbi, legati soprattutto al continuo sforzo che la persona miope compie per mettere a fuoco gli oggetti, in particolare:
- affaticamento e pesantezza degli occhi;
- bruciore agli occhi;
- mal di testa.
La miopia può, inoltre, determinare una maggiore difficoltà a vedere bene in ambienti poco illuminati.
La miopia nei bambini
La miopia è un difetto molto comune nei bambini. Per questo motivo, sottoporli con regolarità a visite oculistiche fin da piccolissimi è molto importante per individuarla e trattarla tempestivamente, evitando così che possa peggiorare.
Questo difetto, infatti, in genere non regredisce spontaneamente ma tende a progredire con la crescita, quindi diagnosticarlo e correggerlo è fondamentale per favorire il normale sviluppo visivo del bambino ed evitare che abbia difficoltà nelle attività quotidiane e a scuola. Una visita è consigliabile, in particolare, se il piccolo si avvicina molto alla televisione o strizza gli occhi per guardare da lontano, perché entrambe queste abitudini potrebbero essere segnali di miopia. Dato che questo difetto ha origine genetica, se i genitori sono miopi è probabile che anche i figli lo saranno: in questi casi, controlli frequenti della vista sono ancora più raccomandati.
Come correggere la miopia
Esistono diverse tecniche per correggere la miopia: occhiali, lenti a contatto e chirurgia refrattiva. Lo specialista valuterà la più adatta in base alla gravità del difetto e all’età della persona.
Gli occhiali sono lo strumento più diffuso e di facile utilizzo e rappresentano l’opzione a cui si fa più frequentemente ricorso. Questa soluzione è preferibile nei bambini e negli adolescenti, sia perché è di semplice gestione e non richiede particolari interventi di manutenzione, sia perché in età infantile il rischio di sensibilizzazione al materiale delle lenti a contatto è più elevato. Tuttavia, in caso di miopia molto grave, gli occhiali potrebbero non essere indicati per risolvere il problema. L’immagine che si percepisce quando li si indossa, infatti, risulta rimpicciolita e appare perfettamente nitida solo nella parte centrale della lente, mentre è distorta nella zona circostante e in quella periferica del campo visivo: questo potrebbe causare un’errata valutazione delle distanze e della profondità.
Se la salute visiva generale e la lacrimazione sono buone, l’oculista potrà quindi suggerire le lenti a contatto, che rispetto agli occhiali assicurano una qualità visiva migliore e non provocano il rimpicciolimento dell’immagine né la distorsione periferica della visione. Sono tuttavia più delicate, richiedono una pulizia accurata per evitare il rischio di infezioni e infiammazioni, come la congiuntivite, e potrebbero essere scarsamente tollerate da alcune persone.
Per il trattamento della miopia si può anche fare ricorso alla chirurgia con il laser. Questa metodica si avvale di strumentazioni, come il laser a eccimeri, che attraverso diverse tecniche permettono di modificare la curvatura della superficie oculare, quindi il potere refrattivo della cornea, ovvero la sua capacità di ingrandimento, eliminando il difetto e consentendo la corretta messa a fuoco delle immagini. La chirurgia laser assicura buoni risultati in caso di miopia lieve o media, mentre risulta meno efficace per difetti di gravità elevata. In linea generale, è possibile sottoporsi a un intervento di questo tipo se la miopia è stabile da almeno un anno e dopo un’attenta valutazione dell’occhio con esami specifici, come la misurazione dello spessore della cornea, indispensabile per verificare che non ci siano controindicazioni all’uso del laser. L’età migliore è quella compresa tra i 25 e i 40 anni: dopo, infatti, aumenta il rischio che compaiano altre problematiche visive, come la presbiopia, e disturbi come la secchezza oculare, che può favorire la comparsa di fastidio dopo l’intervento.
Come abbiamo visto, la miopia è un difetto visivo di cui tante persone soffrono in tutto il mondo e che in futuro sarà sempre più diffuso. Oltre a modificare il proprio stile di vita per prevenire problemi di vista, è quindi importantissimo sottoporsi a controlli regolari che permettano di diagnosticare un’eventuale miopia e di trattarla tempestivamente.
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FONTI:
https://www.iss.it
https://www.iapb.it
https://www.who.int/
Immagine in evidenza di shapecharge/gettyimages.it
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