Giovane donna sorride seduta sul divano

Sanità pubblica e privata: l’opinione degli italiani secondo l’Osservatorio Sanità UniSalute

Qual è il giudizio degli italiani sulla sanità pubblica? Esiste ancora un rapporto di fiducia verso il Servizio sanitario nazionale, che mostra però qualche segnale di cedimento. Il problema riguarda soprattutto le liste di attesa e la disponibilità del personale. Secondo l’Osservatorio Sanità UniSalute il 57% degli italiani nutre aspettative positive verso il Servizio sanitario nazionale. Il 43% è d’accordo nel definirlo ancora uno dei migliori al mondo. Non mancano però i dubbi sulla capacità di rispondere a tutti i bisogni in fatto di salute. 

Sanità pubblica in Italia: le principali criticità percepite

Secondo il sondaggio, un italiano su tre (34%) ritiene che il Servizio sanitario nazionale sia peggiorato rispetto a 5 anni fa. Solo il 13% trova che, invece, sia migliorato. Il 52% pensa che non si siano verificati grandi cambiamenti né in positivo né in negativo. I tempi di attesa nella sanità pubblica sono il principale motivo di insoddisfazione nel campione intervistato.  Il 76% degli intervistati ritiene che i tempi di attesa si siano allungati, per il 40% c’è stato “un forte aumento”. È un problema riscontrato anche, per esempio da Cittadinanzattiva che individua nella pandemia di COVID-19 lo spartiacque tra il prima e il dopo. L’emergenza ha portato alla luce molte lacune, come pronto soccorso non in grado di corrispondere alla richiesta dell’utenza, visite ed esami anche urgenti rimandati o cancellati, pochi medici di medicina generale soprattutto in alcune zone del sud. 

Il 59% degli intervistati da UniSalute, inoltre, riscontra un aumento dei costi nella sanità pubblica; un altro problema percepito è la carenza di personale: due persone su tre (66%) tra quelle intervistate ritengono insufficiente il numero di medici e infermieri in servizio.

Gli italiani e il rapporto con la sanità privata

Il sondaggio di UniSalute riguarda anche la sanità privata. La valutazione di questo settore è leggermente meno negativo. Secondo quasi tre italiani su quattro (72%) tra gli intervistati, i servizi sanitari privati sono rimasti invariati dal punto di vista della risposta all’utenza. Una quota leggermente maggiore la giudica migliorata (17%) rispetto a chi la ritiene peggiorata (11%). Anche il settore privato, comunque, non è esente da critiche. Il 38% degli intervistati riscontra un allungamento dei tempi di attesa per le varie prestazioni. Il 72% ha percepito un aumento dei costi delle prestazioni private rispetto all’aumento che ha riguardato quelle del servizio pubblico.

Pubblico o privato? I criteri della scelta

Per quanto riguarda la decisione se affidarsi al pubblico o al privato, la maggior parte degli italiani desidera poter scegliere un certo medico o un certo ospedale. Il sondaggio di UniSalute rileva che le persone che, nell’ultimo anno, hanno effettuato visite o esami in strutture pubbliche, lo hanno fatto principalmente per il costo ridotto della prestazione (56%). Coloro che invece si sono rivolti a strutture private danno come motivazione soprattutto i tempi di attesa inferiori (72%). E sembra esserci una migliore qualità dei servizi sanitari nel settore privato che nel pubblico: nel primo caso si dice soddisfatto delle cure ricevute il 72% degli intervistati, nel secondo il 56%.

I possibili rimedi per i problemi della sanità secondo gli italiani

Per colmare le lacune nei due settori, il 59% del campione intervistato da UniSalute concorda che la soluzione sarebbe una maggior integrazione tra sanità pubblica e privata, in modo verificabile e trasparente. Il 55% degli intervistati, come soluzione auspica inoltre un più ampio ricorso a soluzioni tecnologiche per l’assistenza a distanza, come i servizi di televisita e di telemedicina in generale, che soprattutto dopo il COVID-19 ha rappresentato un modo sicuro ed efficace per tenere sotto controllo la salute. Ricorrere a soluzioni come assicurazioni sanitarie integrative offre i vantaggi di accorciare le liste di attesa e di poter disporre di specialisti con competenza a misura delle proprie esigenze.

 

Fonti:

Osservatorio Sanità UniSalute

Cittadinanzattiva


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