Prendersi cura della salute del cuore è fondamentale per prevenire le malattie cardiovascolari. Il pericolo di soffrirne cresce con l’età e con la familiarità, ma anche il sesso gioca un ruolo importante: gli uomini, infatti, hanno una probabilità maggiore di sviluppare queste problematiche rispetto alle donne. In questo articolo approfondiremo le principali cause delle patologie del cuore e analizzeremo i fattori che aumentano i rischi per l’uomo. Illustreremo, inoltre, i comportamenti che aiutano a salvaguardare la salute cardiovascolare: fortunatamente, infatti, il benessere di questo organo dipende in larga misura da uno stile vita sano, quindi buone abitudini quotidiane e controlli periodici possono contribuire a proteggerlo.
Malattie cardiovascolari: quali sono le cause
Le patologie cardiovascolari sono un vasto gruppo di problematiche a carico del cuore e dei vasi sanguigni che include sia le malattie cardiache, come l’infarto del miocardio e l’aritmia, sia i disturbi cerebrovascolari, come l‘ictus. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in Italia come nel resto del mondo i problemi al cuore rappresentano la principale causa di morte e sono responsabili di un terzo di tutti i decessi.
All’origine di queste condizioni ci sono soprattutto fattori legati allo stile di vita, come un’alimentazione poco equilibrata, il fumo, l’abuso di alcolici e la sedentarietà: queste cattive abitudini possono provocare diabete, obesità, ipertensione arteriosa e alti livelli di colesterolo nel sangue, che a loro volta aumentano il rischio cardiovascolare. Anche altre componenti concorrono alla possibile insorgenza di patologie cardiache: tra queste, l’età, perché il pericolo di sviluppare una malattia del cuore cresce con l’avanzare degli anni, e la familiarità, perché un evento cardiaco nei genitori influisce sulla predisposizione a disturbi cardiovascolari dei figli. Infine, un ruolo importante è giocato dal sesso: uomini e donne, infatti, hanno una diversa probabilità di venire colpiti da queste malattie e la popolazione maschile rischia di più. Approfondiamo da cosa dipende questa disparità tra i due generi.
I fattori che aumentano il rischio cardiovascolare nell’uomo
Come sottolinea la Fondazione Veronesi, in età giovane e matura le patologie cardiache, come infarto e aterosclerosi, sono più comuni negli uomini: le donne, infatti, nel periodo fertile possono contare sull’azione protettiva su cuore e vasi sanguigni esercitata dagli estrogeni, uno scudo che viene meno con l’arrivo della menopausa, quando l’organismo smette di produrre gli ormoni sessuali femminili e, di conseguenza, il pericolo di soffrire di una malattia cardiovascolare aumenta sensibilmente, annullando le differenze rispetto al genere maschile. Ma perché l’uomo si ammala di più di patologie cardiovascolari? La maggiore incidenza di questi disturbi è legata al fatto che gli uomini sono naturalmente soggetti ad avere una pressione più alta e una frequenza cardiaca maggiore, due condizioni che li rendono più esposti a queste problematiche. Anche il colesterolo alto è un fattore di rischio più marcato per la popolazione di sesso maschile. Vediamo in che modo questi elementi influiscono sulla salute del cuore.
Pressione arteriosa e rischio di patologie cardiovascolari negli uomini
Come ricorda la Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA), il pericolo di sviluppare malattie cardiovascolari cresce all’aumentare dei valori della pressione, cioè della forza che il cuore esercita sui vasi per far circolare il sangue nel corpo. In particolare, il rischio è maggiore in presenza di ipertensione arteriosa, che si diagnostica con una pressione sistolica (la “massima”) pari o superiore a 140 mm Hg e/o con una pressione diastolica (la “minima”) pari o superiore a 90 mm Hg: una condizione che, come riporta un recente articolo pubblicato su The Lancet, a livello mondiale colpisce in misura maggiore gli uomini rispetto alle donne nella fascia di età compresa tra i 30 e i 79 anni. Inoltre, fa notare sempre la Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa, anche livelli di pressione considerati nella norma – per esempio una sistolica di 120 mm Hgma – comportano un rischio cardiovascolare leggermente più alto rispetto a valori di pressione inferiori. Mediamente, gli uomini tendono ad avere una pressione sistolica più alta rispetto alle donne, come confermano le statistiche relative al periodo 1998-2019 del Progetto CUORE, un’iniziativa dell’Istituto Superiore di Sanità per la valutazione del rischio cardiovascolare: una peculiarità che, per l’Italia, potrebbe essere legata al più elevato utilizzo di sale che si registra nella popolazione maschile, come emerge sempre dai dati raccolti nell’ambito della Health Examination Survey del Progetto CUORE: nel periodo 2018-2019, infatti, nella fascia di età 35-74 anni è stato riscontrato un consumo medio giornaliero di sale pari a 9,5 g negli uomini e a 7,2 g nelle donne. In generale, conferma il National Institute on Aging, ente internazionale impegnato nella promozione della salute nella terza età attraverso la ricerca scientifica, prima dei 55 anni gli uomini tendono ad avere una pressione più alta rispetto alle donne, che sono invece più a rischio dopo la menopausa: questo dato, insieme alla maggiore incidenza dell’ipertensione nella popolazione maschile, contribuisce ad aumentare la loro vulnerabilità nei confronti delle malattie cardiache.
Salute del cuore nell’uomo: l’impatto della frequenza cardiaca
Anche la frequenza cardiaca (FC), ovvero il numero di battiti, o pulsazioni, del cuore al minuto, entra in gioco nel determinare il rischio cardiovascolare nell’uomo. Come riporta il Giornale Italiano di Cardiologia, un valore più alto di quello considerato normale – che in una persona sana dovrebbe essere compreso tra i 55/60 e i 100 battiti a riposo –, ha un impatto negativo sulla mortalità per cause cardiovascolari, cioè si associa a una maggiore probabilità di un esito fatale di queste problematiche. In genere questo effetto è più forte negli uomini, per i quali la prevenzione delle malattie del cuore assume quindi un’importanza particolarmente cruciale, proprio a causa del rischio più elevato di una prognosi sfavorevole.
Ipercolesterolemia e malattie cardiache: più pericoli per l’uomo
Anche l’ipercolesterolemia, ovvero la presenza di elevati valori di colesterolo nel sangue, rappresenta un pericolo per la salute del cuore, soprattutto per gli uomini: pur essendo un fattore di rischio metabolico per entrambi i sessi, infatti, sembra essere associata a una maggiore probabilità della popolazione maschile di sviluppare una malattia cardiaca, come suggerisce uno studio condotto dall’Università di Gothenburg, in Svezia, e pubblicato sulla rivista The Lancet. Probabilmente, a parità di conseguenze negative del colesterolo alto sul cuore, le donne hanno una maggiore tolleranza, che può essere legata al già accennato ruolo protettivo svolto dagli estrogeni in età fertile.
Prevenzione cardiovascolare nell’uomo: le buone abitudini per proteggere la salute del cuore
Abbiamo illustrato perché gli uomini sono esposti, per natura, a un rischio più elevato di patologie cardiache rispetto alle donne. Il loro, tuttavia, non è un destino inevitabile: se, infatti, il sesso è un fattore non modificabile, è però possibile compensare i suoi effetti agendo sulle componenti legate allo stile di vita che possono mettere in pericolo la salute del cuore. Dalla dieta all’attività fisica, adottare alcuni comportamenti virtuosi può contribuire a ridurre l’incidenza e la gravità delle malattie cardiache nell’uomo, controbilanciando il più elevato rischio cardiovascolare che caratterizza il sesso maschile. Ecco qualche consiglio utile.
- Non fumare o smettere di farlo: come sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità, basta un anno senza fumo per dimezzare il rischio di malattia cardiovascolare.
- Limitare il consumo di alcolici.
- Seguire una dieta bilanciata, di ispirazione mediterranea, che prediliga frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce, carni magre, olio extravergine d’oliva come condimento e preveda un consumo moderato di cibi ricchi di zuccheri e grassi, in particolare di quelli animali, come carne rossa, fritti, dolci, bevande zuccherate: un’alimentazione corretta aiuta a mantenere nella norma sia il peso che i valori del colesterolo e della glicemia e a proteggersi da diabete, sovrappeso e obesità, tutti fattori di rischio cardiovascolare.
- Ridurre il consumo di sale, che come ricorda il Ministero della Salute non dovrebbe superare i 5 grammi al giorno perché il suo eccesso può favorire l’insorgenza dell’ipertensione: a questo scopo è importante sia limitare la quantità di sale aggiunto agli alimenti quando cuciniamo, sia non abusare di cibi confezionati che lo contengono, come formaggi, pane, insaccati, alimenti in scatola e conservati sotto sale, sott’olio o in salamoia.
- Condurre una vita attiva, svolgendo una regolare attività fisica soprattutto di tipo aerobico, che migliora la capacità del cuore di pompare il sangue, aiuta a tenere sotto controllo la pressione arteriosa e a diminuire la frequenza cardiaca a riposo, contribuisce a ridurre il livello di grassi nel sangue, prevenendo sovrappeso e obesità. Può essere utile correre, camminare a passo sostenuto, nuotare o andare in bicicletta almeno tre volte alla settimana per 45 minuti: è comunque opportuno chiedere consiglio al medico per individuare le attività, la frequenza e l’intensità compatibili con il proprio stato di salute e con la propria età.
Come ricorda l’Organizzazione Mondiale di Sanità, l’adozione di queste buone abitudini si è dimostrata una misura efficace nel ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.
Salute del cuore negli uomini: l’importanza dei controlli periodici
Oltre a prestare attenzione al proprio stile di vita, anche sottoporsi a controlli periodici per monitorare la salute del cuore è molto importante, sia per prevenire le malattie cardiovascolari che per individuarle tempestivamente attraverso la diagnosi precoce e impostare subito le terapie più adeguate. Un check up cardiologico completo include esami specifici per controllare la funzionalità del cuore, come elettrocardiogramma (ECG), ecocardiogramma e holter, ma all’interno di un programma di prevenzione maschile è bene prevedere anche il monitoraggio regolare dei valori del colesterolo, della glicemia e della pressione sanguigna per cogliere eventuali alterazioni: il medico, sulla base del quadro clinico e della presenza di fattori di rischio, indirizzerà il paziente verso il percorso più adatto a prendersi cura della salute del proprio cuore. Per gli uomini, un aiuto per proteggerla è rappresentato da UniSalute Uomo, la polizza sanitaria appositamente studiata per le esigenze maschili: questa assicurazione, infatti, prevede un pacchetto annuale per la prevenzione cardiovascolare che include una visita specialistica cardiologica e un ECG, oltre a dare la possibilità di effettuare gratuitamente visite ed esami di laboratorio come le analisi del sangue.
FONTI:
https://www.salute.gov.it/
https://www.epicentro.iss.it/
https://www.cuore.iss.it/
https://www.fondazioneveronesi.it
https://www.who.int
/https://siia.it/
https://www.thelancet.com/
https://www.nia.nih.gov/
Immagine in evidenza di: FG Trade/gettyimages.it
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