Proprietà del Ravanello e caratteristiche nutrizionali
Con il termine ravanello si indica la radice di svariate sottospecie della pianta erbacea raphanus raphanistrum, appartenente alla famiglia delle crucifere: si tratta di un ortaggio a polpa bianca e di consistenza croccante, dal gusto lievemente piccante. È possibile distinguere le varietà di forma tonda, in superficie di colore rosso, talvolta con striature bianche, delle dimensioni di una ciliegia, e quelle di forma allungata, che presenta invece la superficie di colore rosso o bianco e ha dimensioni molto variabili, che possono raggiungere mezzo metro di lunghezza e 2 chili di peso. Il ravanello rosa è certamente il più diffuso, in numerose varietà distinte per forma, colore e tempi di maturazione. Il ravanello nero, invece, è caratterizzato da radice di media grossezza, estremamente scura e internamente bianca.
Dal punto di vista della composizione, in 100 grammi di ravanello troviamo:
- 95 g di acqua
- 3,5 g di carboidrati
- 1,6 g di fibre
- Minerali: potassio (molto abbondante), calcio, fosforo, sodio, magnesio, fluoro.
- Vitamine: C, J, A, K, B1, B2, B3, B5, B6.
Nel complesso, sottolinea la dottoressa Evangelisti, “i grassi e le proteine sono presenti in piccolissima parte, mentre è buono il contenuto di folati e antiossidanti.” L’apporto calorico è molto basso: solo 16 calorie per 100 grammi di prodotto edibile.
Il ravanello, un alleato di stomaco e intestino
Il ravanello stimola appetito e digestione: “facilita in modo particolare – spiega la biologa nutrizionista – le funzioni di colecisti e fegato, contribuendo alla depurazione dell’organismo.” Infatti, sostiene l’eliminazione delle tossine, ma non soltanto: “ha proprietà disintossicanti, utili per la salute dello stomaco. Nello specifico, il ravanello facilita l’eliminazione della bilirubina, pertanto è consigliato in caso di ittero.”
Grazie al buon apporto di fibra, che oltre a favorire la motilità intestinale esercita anche un effetto saziante, e al basso apporto calorico, il ravanello è utile per chi sta seguendo un regime alimentare ipocalorico.
Inoltre, grazie al buon contenuto di fibra, anche chi soffre di stitichezza può trarre giovamento dal consumo dei ravanelli, poiché stimolano la motilità intestinale.
Un ortaggio che fa bene a cuore e polmoni
La dottoressa Evangelisti aggiunge, poi, come il ravanello abbia effetti benefici anche sull’apparato respiratorio, grazie alle proprietà disinfettanti, mentre il buon contenuto di potassio e di antiossidanti mantiene il cuore in salute. “Molto note – spiega l’intervistata – sono anche le proprietà antimicotiche, soprattutto nei confronti del fungo candida albicans.”
Inoltre, il ravanello possiede caratteristiche diuretiche, grazie al ricco contenuto di acqua, che aumenta la produzione di urine, favorendo la funzionalità renale. Utile, dunque, in caso di infiammazioni dell’apparato urinario e di bruciori all’atto della minzione.
Una questione di prevenzione
Secondo recenti studi, il ravanello sembra in grado di prevenire e contrastare il diabete di tipo II, riducendo l’assorbimento di glucosio e lo stress ossidativo, ma non è la sola patologia rispetto alla quale svolge una preziosissima azione preventiva.
Infatti, è utile per alcune malattie della pelle, ma anche in caso di punture di insetti: “ciò accade in virtù delle proprietà antipruriginose. Il consiglio è quello di adoperare il succo di ravanello.” Come tutte le crucifere, infine, anche questa radice possiede importanti proprietà antitumorali, grazie alla presenza di isotiocinati che causano la morte di diversi tipi di cellula cancerogene.
Quali controindicazioni?
Sebbene il ravanello abbia buone proprietà digestive, in alcuni soggetti può comunque risultare difficile da digerire, dato che il contenuto di acqua tende a diluire i succhi gastrici, per cui è bene fare attenzione. Allo stesso modo, la dottoressa Evangelisti consiglia di consumarlo consumato con moderazione in caso di calcoli renali, perché contiene acido ossalico, pertanto “può essere responsabile di irritazione al colon e aerofagia.”
Come usare il ravanello in cucina
Sebbene nella grande distribuzione sia possibile acquistare il ravanello tutto l’anno, troviamo il prodotto nostrano solamente in primavera, estate e l’inizio dell’autunno. Per scegliere un buon prodotto, la biologa nutrizionista suggerisce di prediligere quelli con fogliame di colore verde acceso e radici sode. “Meglio evitare, invece, ravanelli con radici morbide, molli o rugose al tatto, appassite o giallastre.” Quando si acquistano è bene inoltre prendere in considerazione le loro dimensioni, scegliendo sempre quelli più piccoli, dato che i più grandi potrebbero essere troppo legnosi alla masticazione.
Per quanto riguarda la conservazione, il ravanello chiaro o rosa si mantiene per circa 5 giorni in frigorifero, nello scomparto verdure, ma quello nero può durare anche di più. La conservazione può comunque essere ottimizzata avvolgendoli in un panno umido, da riporre all’interno di un sacchetto aperto. “In questo modo – spiega la dottoressa Evangelisti – il ravanello può essere conservato fino a 10 giorni.”
In cucina, i ravanelli vengono usati principalmente crudi, da soli in pinzimonio, oppure aggiunti a insalate fresche: “in questo caso, possono essere consumate anche le foglie, a patto che siano ancora verdi e fresche.”
Conoscevate i ravanelli e le loro proprietà?
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