La salute maschile è un argomento che spesso passa in secondo piano: molti uomini tendono infatti a ignorare i segnali del proprio corpo, ritardando visite e controlli. In questo articolo scopriamo quali sono i 10 campanelli d’allarme che ogni uomo non dovrebbe sottovalutare, dalla disfunzione erettile ai cambiamenti nei nei . Imparare a riconoscerli è il primo passo verso la cura e la prevenzione.
L’importanza della prevenzione nella salute maschile
Il benessere degli uomini è un argomento che va oltre la semplice prevenzione di malattie specifiche. Riguarda la comprensione delle problematiche mediche che il genere maschile affronta nel corso della vita e l’importanza di gestire queste specificità in modo proattivo. Gli uomini, infatti, sono biologicamente più predisposti a determinate condizioni e patologie: come abbiamo già visto sul nostro blog, ad esempio, sono più a rischio di malattie cardiovascolari e di alcuni tipi di neoplasie rispetto alle donne, come il tumore ai polmoni, al colon-retto, allo stomaco o alla vescica. Nonostante questi rischi siano ben accertati, gli uomini tendono a curarsi meno e a farsi controllare con minore frequenza, ritardando check-up di controllo o ignorando la possibilità di partecipare a programmi di screening specifici.
Non è raro che questa attitudine possa essere causa di diagnosi tardive di patologie che, se riconosciute in tempo, potrebbero essere evitabili o quantomeno trattabili.
Nei prossimi paragrafi entreremo nel dettaglio dei 10 segnali d’allarme che un uomo non dovrebbe ignorare. Sebbene molti dei sintomi di cui parleremo siano comuni per entrambi i sessi, è importante avere consapevolezza di come essi possano condurre a patologie che colpiscono in modo specifico la salute maschile.
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Dolori al petto e alla cassa toracica
Il dolore toracico costante è un segnale da non sottovalutare, spesso legato a problemi cardiaci come l’ischemia. È importante per gli uomini, in particolare, essere consapevoli di questo sintomo, poiché sono normalmente più inclini a patologie cardiache. Fattori come una pressione sanguigna elevata e una frequenza cardiaca maggiore, inoltre, aumentano questo rischio e quello di incorrere in un infarto. Tuttavia, un approccio proattivo alla salute del cuore, come controlli medici regolari e uno stile di vita sano, è un ottimo modo per prevenire problemi seri.
È utile ricordare che non tutti i dolori al petto sono necessariamente legati al cuore. Possono indicare anche condizioni polmonari come la bronchite o l’embolia polmonare, o altre situazioni come l’herpes zoster o problemi gastrointestinali.
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Sangue nelle urine e problemi nella minzione
La presenza di sangue nelle urine (ematuria) è un segnale che non dovrebbe mai essere ignorato. Sebbene spesso sia causato semplicemente da infezioni del tratto urinario o da calcoli renali – entrambe problematiche facilmente risolvibili –, potrebbe anche essere un sintomo precoce di condizioni più gravi, come il cancro alla prostata o alla vescica. L’ematuria si manifesta in due forme: macroscopica, dove il sangue è visibile a occhio nudo, o microscopica, in cui le tracce di materiale ematico sono rilevabili solo attraverso test di laboratorio.
Oltre al sangue nelle urine, difficoltà persistenti nella minzione, come bruciore, urgenza o frequenza, potrebbero indicare una prostatite, un’infiammazione della prostata. Questa condizione è causata da una varietà di fattori, tra cui infezioni batteriche, stress e problemi del sistema immunitario.
La prevenzione e la diagnosi sono fondamentali per aumentare le possibilità di trattamento efficace. Uno degli esami più importanti in questo contesto è il test del PSA, ovvero l’Antigene Prostatico Specifico. Si tratta di una proteina prodotta dalla prostata, e il suo livello nel sangue è un indicatore di varie condizioni, inclusa la presenza di tumori prostatici.
Generalmente, si consiglia agli uomini di iniziare a sottoporsi al test del PSA a partire dai 50 anni, sebbene possa essere raccomandato prima, intorno ai 45 anni, per coloro che hanno una storia familiare di cancro alla prostata. La frequenza degli esami dipende dai livelli iniziali di PSA e dai fattori di rischio individuali, ma di solito si effettua annualmente o una volta ogni due anni.
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Disfunzioni erettili
La disfunzione erettile (DE) è una condizione che molti uomini trovano difficile da affrontare, spesso a causa della vergogna che socialmente viene associata a questa situazione. Tuttavia, oltre ad avere un impatto significativo sulla qualità della vita sessuale e sulla salute mentale, la DE può diventare anche un indicatore precoce di malattie cardiovascolari, poiché le arterie dei genitali sono più piccole e si ostruiscono prima di quelle più grandi che si trovano nel cuore o nel cervello. Pertanto, problemi di erezione possono precedere sintomi cardiaci, anche di diversi anni.
Inoltre, la DE può essere collegata ad altre condizioni come il diabete, l’ipertensione, problemi ormonali e anche alcuni disturbi neurologici.
Per intervenire su questa problematica, oltre chiaramente a eseguire specifici esami per assicurarsi che non sia la punta dell’iceberg di problemi più seri, è utile adottare misure specifiche come il monitoraggio della pressione sanguigna e dei livelli di glucosio. Un’alimentazione equilibrata, ricca di frutta, verdura e cereali integrali, aiuta infatti a mantenere i vasi sanguigni in salute.
Anche un’attività fisica adatta alle proprie esigenze e capacità gioca un ruolo chiave: per gli anziani, ad esempio, sport leggeri come la camminata o il nuoto sono particolarmente benefici, mentre per chi cerca un impatto più ampio sulla salute cardiovascolare, sport che migliorano la circolazione, come il ciclismo, risultano di solito più indicati. In ogni caso, è importante scegliere attività che si adattino al proprio stile di vita e alle proprie condizioni fisiche, per trarre i massimi benefici in termini di salute e benessere.
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Affaticamento costante
L’affaticamento persistente negli uomini è un segnale di diverse condizioni, ma spesso è possibile gestirlo o prevenirlo con azioni mirate. Un fattore scatenante piuttosto comune è la sindrome dell’apnea ostruttiva del sonno (OSA), fino a 4 volte più frequente nel genere maschile, che può essere affrontata mantenendo un peso corporeo sano e limitando il consumo di alcolici prima di dormire.
Altre cause di affaticamento includono problemi cardiaci, diabete, artrite e disturbi renali o epatici. Eseguire le principali visite mediche di routine, adottare una dieta bilanciata e fare esercizio fisico regolare sono buone abitudini fondamentali, per prevenire o gestire al meglio queste condizioni.
Sul fronte psicologico, stress, depressione e ansia contribuiscono enormemente all’affaticamento. Tecniche di gestione dello stress come la meditazione, lo yoga e il supporto professionale di uno psicologo possono rivelarsi davvero utili. Prendersi cura della propria salute mentale è essenziale quanto occuparsi della salute fisica.
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Sete inestinguibile
La polidipsia è una condizione in cui si sente un bisogno persistente di assumere liquidi. Bere molta acqua è generalmente considerato salutare, ma una sete inspiegabile e costante rappresenta un segnale di problemi di salute sottostanti.
Una delle cause più comuni della sete eccessiva è il diabete che, quando è di tipo 2 – cioè la forma più diffusa –, si manifesta con una maggiore prevalenza tra gli uomini, nella popolazione giovane e di mezza età. Quando i livelli di zucchero nel sangue sono elevati, i reni lavorano più duramente per eliminarlo attraverso l’urina: questo processo porta a disidratazione e, quindi, a una sete intensa.
È importante notare che, sebbene la polidipsia possa essere un segnale d’allarme, di per sé non è motivo di allarme immediato. Diventa un indicatore più significativo di diabete solo quando si accompagna ad altri sintomi. Questi includono una frequente minzione, affaticamento, perdita di peso inspiegabile e visione offuscata.
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Problemi di memoria
La memoria è una funzione cerebrale fondamentale che ci permette di conservare e richiamare informazioni. Con l’avanzare dell’età, è normale sperimentare occasionali dimenticanze o difficoltà nel ricordare certi dettagli. Tuttavia, problemi di memoria significativi o un declino cognitivo evidente non dovrebbero essere trascurati.
Uno dei disturbi più temuti legati alla memoria è la malattia di Alzheimer, una problematica neurodegenerativa che porta a una progressiva perdita di capacità cognitive e abilità funzionali. Sebbene sia vero che l’Alzheimer colpisca in modo più significativo le donne, è fondamentale che anche gli uomini prestino attenzione a questo problema. È importante infatti che si eviti la tendenza, spesso osservata nel genere maschile come abbiamo già notato, a sottovalutare o trascurare i controlli sanitari.
Oltre all’Alzheimer, i problemi di memoria possono essere un campanello d’allarme per altre condizioni gravi. Tra queste, l’ictus, particolarmente comune negli uomini oltre i 65 anni, le infezioni cerebrali, traumi, depressione ed encefalite.
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Eccessiva perdita di capelli o peli
La perdita di capelli negli uomini, un fenomeno comune soprattutto con l’avanzare dell’età, può variare da un leggero diradamento a una calvizie più marcata. Una delle cause più comuni è l’alopecia androgenetica, un processo spesso legato a fattori genetici e ormonali che porta a un diradamento progressivo dei capelli.
Oltre all’alopecia androgenetica, la perdita di capelli deriva anche da condizioni come il lupus, problemi alla tiroide, carenze nutrizionali, stress fisico o emotivo, e l’uso di alcuni farmaci. Per gestire o prevenire questi problemi, è essenziale adottare una dieta equilibrata, ricca di nutrienti che sostengono la salute dei capelli, e gestire lo stress.
Inoltre, è importante monitorare la salute generale, in particolare la funzione tiroidea, e consultare un medico o un tricologo in caso di perdita di capelli significativa. Questo approccio non solo aiuta a mantenere i capelli sani, ma è anche un primo passo nel riconoscere e trattare eventuali condizioni di salute sottostanti.
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Perdita di peso improvvisa
Perdere peso è un obiettivo per molte persone, ma quando questo cambiamento è rapido e inspiegabile – quindi non legato a modifiche nella dieta o nell’attività fisica –, non dovrebbe essere preso alla leggera o celebrato come un successo.
Molti tipi di neoplasie portano una rapida perdita di peso, tra cui il cancro del polmone – che in Italia rappresenta il 15% di tutte le diagnosi di tumori tra gli uomini, nonché la prima causa di decesso da neoplasie per i pazienti di sesso maschile – del colon e dello stomaco. Entrambe queste patologie sono più diffuse negli uomini che nelle donne.
Altre condizioni mediche connesse alle perdite inspiegabili di peso includono l’iperattività della tiroide (ipertiroidismo), il diabete, le malattie del fegato, il morbo di Crohn e altre problematiche infiammatorie intestinali.
Per diagnosticare queste condizioni, è consigliabile sottoporsi a controlli regolari che includono esami del sangue per valutare i livelli di ormoni tiroidei, marcatori tumorali, funzionalità epatica e glicemia. Inoltre, la colonscopia è raccomandata per la diagnosi precoce del cancro del colon, mentre la gastroscopia è utile per identificare problemi allo stomaco.
Per il cancro del polmone, in particolare nei fumatori o ex fumatori, viene solitamente indicata una tomografia computerizzata a basso dosaggio (LDCT).
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Problemi digestivi e segnali d’allarme nelle feci
L’intestino svolge un ruolo cruciale nella nostra salute generale, trasformando il cibo che mangiamo in nutrienti essenziali per il corpo. Tuttavia, problemi come il dolore addominale persistente, il sangue nella materia fecale o cambiamenti significativi nella composizione delle feci rappresentano segnali d’allarme da non ignorare assolutamente.
La presenza di sangue, in particolare, può indicare diverse condizioni, dalle semplici emorroidi alla diverticolite, le ulcere gastriche – che colpiscono gli uomini con un rapporto di 3:1 rispetto alle donne – e malattie infiammatorie intestinali come la già citata malattia di Crohn o la colite ulcerosa.
Cambiamenti nella forma o nella consistenza degli escrementi, come feci molto sottili, grumose o acquose, sono anch’essi causati da una varietà di fattori, tra cui infezioni o la sindrome dell’intestino irritabile.
Per prevenire queste problematiche, è importante mantenere uno stile di vita sano, con una dieta ricca di fibre, idratazione adeguata e attività fisica regolare. Inoltre, è consigliabile sottoporsi a controlli periodici, come la già citata colonscopia, soprattutto dopo i 50 anni o in presenza di fattori di rischio specifici.
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Cambiamenti dei nei e nelle macchie della pelle
La pelle è l’organo più esteso del corpo e funge da barriera protettiva contro gli agenti esterni. Tuttavia, è anche esposta a vari fattori ambientali che influenzano la sua salute. Uno dei campanelli d’allarme più importanti legati alla pelle sono i cambiamenti visibili nei nei o nelle macchie cutanee.
Un neo che cambia dimensione, forma, colore o texture potrebbe essere un segnale di melanoma, una forma aggressiva di cancro della pelle. Altri segni preoccupanti includono sanguinamento, prurito o presenza di dolore. Anche il manifestarsi di un nuovo neo in età adulta dovrebbe essere motivo di attenzione.
È consigliabile effettuare auto-esami regolari della pelle, almeno una volta al mese, per monitorare eventuali cambiamenti. Inoltre, è buona norma sottoporsi a controlli dermatologici annuali, soprattutto se si hanno fattori di rischio come una storia familiare di melanoma o una pelle particolarmente chiara e sensibile al sole. Il dermatologo fornirà una valutazione più approfondita e consiglierà la frequenza ottimale dei controlli in base alle esigenze individuali.
Prendersi cura della propria salute significa prestare attenzione ai sintomi e consultare regolarmente un medico, ma anche proteggersi da eventuali complicazioni future.
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Fonti:
thehealthy.com
everydayhealth.com
humanitas.it
Immagine in evidenza di fizkes/gettyimages.it
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