Se pensiamo alla gioventù, siamo abituati ad associare a quel preciso periodo della vita emozioni positive come spensieratezza, felicità, leggerezza, senso di invincibilità. Eppure, al giorno d’oggi la realtà potrebbe non essere mai stata così lontana da questi concetti: tra tantissimi adolescenti e giovani adulti a essere predominanti sono soprattutto dubbi, preoccupazioni e paure riguardo il proprio futuro. Se alcune di queste sono del tutto normali e fisiologiche, legate quindi all’età, le altre invece sono causate dalla profonda instabilità e precarietà che stiamo vivendo a livello globale.
Ma da cosa deriva esattamente questa paura del futuro? Come si manifesta e, soprattutto, come provare a superarla?
Cos’è la paura del futuro
Avere timore dell’ignoto e di ciò che ci può riservare è del tutto normale: possiamo dire che una certa dose di preoccupazione per il futuro fa parte di ognuno di noi. Ma in alcuni soggetti questa preoccupazione diventa una vera e propria paura, che va a compromettere la qualità della vita. Può assumere tantissime declinazioni differenti e sono molti i fattori che la alimentano, come l’incertezza economica, la preoccupazione di non riuscire a coltivare relazioni significative, la paura di perdere quelle che si hanno, e così via.
In psicologia, la paura del futuro viene classificata come una forma d’ansia irrazionale, ma è bene specificare che ci sono differenze tra ansia e paura: la prima è un timore o una preoccupazione generica e indefinita, mentre la paura è una sensazione fisica ben definita. L’uomo la prova da sempre: la paura costituisce un’importantissima risposta istintiva che lo mette in guardia da possibili minacce che minano la sua sopravvivenza.
Ma la mente può attivare la risposta della paura anche quando non c’è una minaccia immediata o di fronte a stimoli non presenti nel qui e ora: la paura del futuro, quindi, si manifesta quando un soggetto sperimenta sensazioni di timore, evitamento e paralisi nell’immaginare e pensare a una possibile difficoltà.
Nasce all’interno nei nostri pensieri e si alimenta con:
- decisioni sbagliate
- cambiamenti difficili
- risposte negative inaspettate
- mancate promozioni
che fanno scattare la nostra immaginazione, deviandola verso eventi che devono ancora accadere e portandola a concepire gli scenari peggiori e più catastrofici. Questa preoccupazione costante verso il futuro impedisce però di concentrarsi sul presente, compromettendo la capacità di prendere decisioni razionali e ponderate.
Come riconoscere la paura del futuro? Ecco come si manifesta
La paura è qualcosa che possiamo descrivere perché la percepiamo fisicamente. Si manifesta infatti con diversi sintomi, che possono essere fisici e cognitivi.
Tra i sintomi fisici riscontriamo:
- mal di testa
- debolezza
- sensazione di nodo alla gola
- battito cardiaco accelerato
- dolori muscolari
- sudorazione eccessiva.
I sintomi cognitivi sono simili a quelli dei disturbi d’ansia, ma si caratterizzano soprattutto in:
- paura di perdere il controllo
- disturbi del sonno
- confusione
- sensazione di pericolo costante.
La paura del futuro negli adolescenti e giovani adulti: da cosa deriva e come si manifesta?
La giovinezza è quel periodo della vita che dovrebbe essere protesa verso il futuro con ottimismo e dovrebbe alimentarsi di grandi sogni e speranze. Ma il panorama attuale descrive una situazione ben diversa: i timori sono maggiori delle speranze, l’ottimismo è stato sostituito con il pessimismo, e gli adolescenti e i giovani adulti Millennials e della Gen Z sono più preoccupati, disillusi, fragili e timorosi di quanto non fossero i loro predecessori.
A preoccupare sono soprattutto i ragazzi e le ragazze di età compresa tra i 18 e i 30 anni, periodo di vita in cui si riscontra un aumento delle paure e delle incertezze: si tratta infatti di quella fascia d’età in cui non si è più ragazzini, ma si è ancora molto spaventati del doversi assumere le responsabilità, reali o presunte, che il diventare adulti richiede.
Tra la tarda adolescenza e l’inizio della vita adulta, la paura prevalente è quella del futuro, che però deriva da un’insicurezza e un’instabilità che è tutta nel presente. I ragazzi vivono ora una condizione di incertezza causata una società che non offre loro più alcun punto fermo: ad esempio, le principali tappe che conducono al “diventare adulti” – come autonomia economica, indipendenza, acquistare una casa, mettere su famiglia – si sono spostate sempre più in avanti. Questo si traduce in una perdita di energia, demoralizzazione, disorientamento e sfiducia, ma non solo: tra i giovani, si sta riscontrando un aumento di vere e proprie problematiche come disturbi d’ansia, del sonno, relazionali, alimentari e così via.
Giovani più ansiosi: lo studio dell’Ordine degli Psicologi della Toscana
L’Ordine degli Psicologi della Toscana ha condotto uno studio tra i suoi iscritti in collaborazione con il Laboratorio di Psicometria (Dipartimento Neurofarba – Università degli Studi di Firenze) per indagare lo stato di salute psicologica nel periodo compreso da marzo 2022 a marzo 2023. Il periodo preso in esame, non a caso, è stato caratterizzato da una serie di fattori esterni che hanno pesato moltissimo su una sintomatologia già esistente, derivata dalla pandemia, e che hanno contribuito a crearne di nuove. La crisi energetica, la guerra in Ucraina, gli eventi climatici sempre più estremi hanno alimentato disturbi come l’ansia e la depressione, ma non solo.
A preoccupare di più è proprio la fascia dei 20-30enni, seguita da preadolescenti e adolescenti, in cui dominano innanzitutto la paura del futuro (50%), dell’abbandono e della solitudine (48%), quello per le malattie o la morte (45%) e del presente (41%). A questo, segue un aumento preoccupante della sintomatologia ansiosa, da problemi relazionali e dalla sintomatologia depressiva, ma anche dell’abuso digitale e social, dei disturbi del sonno e del disturbo ossessivo compulsivo. Per gli adolescenti, invece, la paura maggiore è quella che riguarda le relazioni sociali e si è riscontrato un peggioramento delle fobie sociali e/o scolari, dei disturbi alimentari e dell’autolesionismo.
A colpire è anche un altro dato: la metà dei bambini ha paura della guerra. Questo dato si riscontra anche in un aumento delle richieste di prestazione psicologica (il 60%) di pazienti di questa fascia d’età, in particolare per sintomatologia ansiosa (49%) e problemi relazionali (23%). Per quanto riguarda gli adolescenti, lo studio evidenzia un 76% di crescita delle richieste di prestazione psicologica.
Costo della vita e cambiamenti climatici
Un altro studio – il Deloitte Global GenZ and Millennial Survey condotto dall’omonima azienda – ha cercato di analizzare le preoccupazioni e le aspettative delle giovani generazioni in tutto il mondo, coinvolgendo oltre 22.000 persone in 44 Paesi, tra cui oltre 800 giovani italiani.
A preoccupare i giovani del nostro Paese, con percentuali superiori alla media globale, al primo posto ci sarebbe proprio l’aumento del costo della vita: specialmente i Millennials, con il 46% che considera il caro vita come la principale preoccupazione, seguita dalla Gen Z (38%). Anche la disoccupazione preoccupa molto il 29% dei Gen Z e il 26% dei Millennials, andando a intaccare la possibilità di creare una famiglia e di acquistare una casa: il 71% dei Millennials italiani ritiene molto difficile mettere su famiglia se l’economia non migliora, contro il 63% del Gen Z.
L’altra grande preoccupazione è quella per l’ambiente e per il cambiamento climatico: il 63% della Generazione Z e il 64% dei Millennials italiani sono fortemente preoccupati per il clima, percentuali superiori alla media globale. Non a caso, negli ultimi anni si è diffusa un nuova forma di ansia, chiamata “eco ansia” o “ansia climatica”, che va a identificare la paura, la preoccupazione, il senso di colpa, ma anche la rabbia, la disperazione e l’angoscia che si sperimentano quando ci si confronta con temi riguardanti il cambiamento climatico.
Tutti fattori reali e concreti che rendono grigio e incerto il futuro delle generazioni più giovani e vanno ad alimentare, come abbiamo visto, il loro disagio psicologico.
Paura del futuro: come superarla
Come abbiamo visto, quindi, la paura del futuro comprende aspetti molto diversi tra di loro, molti dei quali esterni, che hanno a che fare con la situazione geo-politica, economica e ambientale attuale. Se è vero che molti di questi fattori non dipendono strettamente dal singolo individuo, è altrettanto vero che ciascuno di noi può però lavorare su se stesso e capire come allontanare la paura del futuro.
Se la paura del futuro diventa così invalidante da compromettere la maggior parte delle attività quotidiane e il sonno, è bene rivolgersi a un professionista qualificato, come un esperto psicoterapeuta, per acquisire tutti gli strumenti per gestire e superare le crisi in modo efficace. Sarà importante lavorare sul presente, focalizzandosi sul sentire le emozioni del qui e ora, vedendo con una prospettiva più giusta il tempo e le risorse che abbiamo a disposizione, allenare la curiosità e la pazienza.
Intanto, nel momento in cui la crisi dovesse sopraggiungere, il consiglio è di concentrarsi sul fatto che è possibile affrontarla. Come? Con una respirazione più profonda e consapevole, che aiuta a diminuire la frequenza cardiaca e a rilassare corpo e mente. Il nostro cervello, per quanto lavori a un ritmo incessante, elabora un solo pensiero alla volta: anche se il salto da un pensiero all’altro è iper-veloce, è comunque sequenziale, quindi è possibile sostituire il pensiero negativo concentrandosi sulla respirazione. Quindi, concentratevi sul vostro respiro, inspirando lentamente e profondamente dal naso ed espirando invece dalla bocca: è importante coinvolgere il diaframma, spingendo l’aria verso la parte bassa dei polmoni.
- Mettetevi seduti in una posizione comoda, oppure stesi supini con le ginocchia piegate e i piedi poggiati a terra.
- Posate la mano sinistra sul petto e la destra sulla pancia, sotto la cassa toracica.
- Inspirate profondamente dal naso, direzionando l’aria verso la pancia, poi espirate profondamente dalla bocca. Ripetete. Con un po’ di esercizio sentirete la mano destra muoversi su e giù, mentre la sinistra rimarrà ferma.
- Per aiutarvi potete anche contare mentalmente, ulteriore aiuto per sostituire i pensieri negativi e spostare l’attenzione del nostro cervello su qualcos’altro.
Le tecniche di rilassamento sono fondamentali per imparare a gestire le crisi, come anche la meditazione e lo sport possono fornire un valido aiuto nel rilassare corpo e mente. Condurre uno stile di vita il più sano possibile e iniziare un percorso terapeutico con un professionista sono il modo migliore per allontanare da sé la paura del futuro e, soprattutto, vivere con serenità il proprio presente.
Fonti:
Immagine in evidenza di imamember/gettyimages,it
Nessun commento