Incontinenza negli anziani: ecco cosa sapere

L’incontinenza è un disturbo comune tra gli anziani che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita, dal punto di vista fisico, psicologico e sociale. Si tratta dell’incapacità di controllare la fuoriuscita di urina, un problema che può generare forte disagio, imbarazzo e limitazioni nelle normali attività quotidiane. Spesso, infatti, questo tipo di disturbo porta la persona a isolarsi per timore di bagnarsi in pubblico, causando stati emotivi negativi e depressione. Tuttavia, è importante sapere che questo tipo di problematica non è una parte inevitabile dell’invecchiamento: è spesso sintomo di una patologia non diagnosticata, per cui esistono soluzioni e trattamenti efficaci. 

Ecco perché è fondamentale individuare le cause dell’incontinenza negli anziani, i diversi tipi, i segnali d’allarme e i possibili rimedi per poter affrontare questa situazione adeguatamente e riportare la serenità.

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Tipi di incontinenza

Esistono vari tipi di incontinenza che possono interessare gli anziani, uomini e donne, ognuno con caratteristiche specifiche.

  • Incontinenza da sforzo (o da stress): si verifica quando la pressione sulla vescica aumenta, come durante uno sforzo fisico (come il sollevamento di pesi), la tosse, o anche un semplice starnuto. È più comune nelle donne, specialmente dopo il parto o la menopausa, a causa dell’indebolimento della struttura muscolare nell’area pelvi-perineale che controlla la continenza.
  • Incontinenza da urgenza: è caratterizzata da un improvviso e forte bisogno di urinare, accompagnato da una perdita involontaria di urina. La persona non è in grado di controllare lo stimolo, specie durante la notte. 
  • Incontinenza mista: combina i sintomi dell’incontinenza da sforzo e da urgenza, e può essere particolarmente difficile da gestire.
  • Incontinenza da rigurgito: la persona che ne soffre ha spesso un ridotto stimolo alla minzione e si manifesta quando la vescica non si svuota completamente e correttamente, in presenza di un ostacolo al normale flusso di urina o nei casi in cui il muscolo detrusore non può contrarsi in maniera efficace. La perdita involontaria di urina avviene perché la vescica è troppo piena ed è stata superata la capacità massima di trattenimento della stessa, causando gocciolamento post minzionale. 
  • Incontinenza funzionale: in questo caso la perdita di urina è direttamente collegata a un disturbo cognitivo o fisico che impediscono di raggiungere il bagno in tempo. Non è un problema quindi associato al controllo della minzione. Facciamo un esempio: una persona costretta a letto potrebbe non essere in grado di recarsi in tempo alla toilette o di raggiungere la padella.

Quali sono le cause dell’incontinenza?

La perdita involontaria di urina, in quantità più o meno abbondanti, è un problema che riguarda moltissimi anziani, ma è considerato ancora un argomento tabù e soggetto a stigmatizzazione. L’incidenza è più alta appunto tra persone anziane: tra i diversi cambiamenti che il nostro corpo subisce, c’è quello dell’indebolimento del pavimento pelvico, fondamentale per il controllo della vescica, o dello sfintere urinario e delle pareti vescicali. Ma è bene specificare che, nonostante alcuni parti anatomiche con il tempo si indeboliscano, l’incontinenza non è una conseguenza tipica e “normale” del processo di invecchiamento: può essere causata da una serie di fattori, alcuni dei quali temporanei e facilmente trattabili, mentre altri possono richiedere un’attenzione medica più approfondita.

  • Ostruzione del collo vescicale, soprattutto negli uomini di mezza età
  • Vescica iperattiva: un’attività in eccesso della muscolatura delle sue pareti, riscontrabile specialmente nei pazienti più piccoli o giovani
  • Aumento del volume delle urine
  • Scarsa coordinazione tra muscolatura della parete vescicale e sfintere urinario
  • Problemi neurologici: condizioni come il morbo di Parkinson, l’Alzheimer o l’ictus possono interferire con i segnali nervosi che controllano la vescica.
  • Malattie croniche come il diabete, per esempio, possono danneggiare i nervi e compromettere la funzionalità vescicale.
  • Effetti collaterali di alcuni farmaci, come i diuretici o gli antidepressivi, che possono aumentare il rischio di incontinenza.
  • Problemi alla prostata: negli uomini, l’ingrossamento della prostata può ostacolare il flusso urinario e causare incontinenza.

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Quando preoccuparsi: i segnali d’allarme

Sebbene l’incontinenza sia comune, come abbiamo visto le cause possono essere molteplici e di diversa gravità. Per questo, è bene riconoscere i segnali che indicano la necessità di un intervento medico: se riscontrate uno dei seguenti sintomi, vi consigliamo di consultare un medico.

  • Dolore o bruciore durante la minzione: questi sintomi potrebbero indicare un’infezione delle vie urinarie o altre condizioni che richiedono un trattamento tempestivo.
  • Perdita di peso inspiegabile: se l’incontinenza è accompagnata da un calo ponderale senza apparente motivo, potrebbe essere segnale di una patologia sottostante più grave.
  • Difficoltà improvvisa a iniziare la minzione: questo potrebbe essere un segnale di un blocco o di un problema neurologico.
  • Modifiche nella frequenza della minzione: un aumento o una diminuzione drastica può indicare un problema che necessita di valutazione.

Rimedi e gestione dell’incontinenza urinaria negli anziani

Essendo un argomento tabù, sono in molti a credere che l’incontinenza sia un disturbo che faccia parte del normale processo di invecchiamento. Non è detto che sia così: la gestione dell’incontinenza può avvalersi di diverse strategie, a seconda della gravità e della tipologia del problema, migliorando la qualità della vita e lo stato emotivo di chi deve fare i conti con questa condizione. 

Per chi soffre di incontinenza da sforzo, ad esempio, gli esercizi del pavimento pelvico, noti anche come esercizi di Kegel, rappresentano una soluzione efficace. Questi esercizi mirano a rafforzare i muscoli responsabili del controllo della minzione, migliorando la tenuta della vescica. Oppure, con l’aiuto di un professionista sanitario ci si può sottoporre a una terapia comportamentale, che prevede sempre un allenamento della vescica e un’idratazione corretta tramite la costruzione di un programma giornaliero per la vescica.

Non solo: modificare lo stile di vita può fare una grande differenza nella gestione dell’incontinenza. Ad esempio, ridurre il consumo di caffeina e alcol, che possono irritare la vescica, è spesso consigliato. Allo stesso modo, regolare l’assunzione di liquidi, soprattutto in prossimità delle ore notturne, può aiutare a limitare gli episodi di incontinenza. Per le persone in sovrappeso, perdere qualche chilo può alleviare la pressione sulla vescica.

Per quanto riguarda i farmaci, se è un medicinale a causare il problema, il medico potrebbe essere in grado di proporre al paziente uno diverso o cambiare la posologia in modo da alleviare i sintomi. In altri casi, il medico può prescrivere farmaci specifici che agiscono rilassando la vescica o aumentando la forza muscolare del pavimento pelvico: questi possono essere una valida opzione, specialmente quando le altre strategie non sono sufficienti. 

In situazioni più complesse, può essere necessario ricorrere a interventi chirurgici per correggere eventuali problemi strutturali che causano l’incontinenza. Per chi invece affronta sintomi particolarmente gravi, l’uso di dispositivi medici come cateteri o tamponi assorbenti può offrire un sollievo significativo, permettendo una gestione più serena della condizione, soprattutto durante la notte. 

In ogni caso, è importante discutere con un professionista sanitario per indagare le cause sottostanti all’incontinenza e, quindi, le opzioni più adatte alla vostra situazione specifica, per trovare la soluzione che meglio risponde alle vostre esigenze.

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Prevenzione e mantenimento della salute vescicale

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: prevenire è sempre meglio di curare. Mantenere una vescica sana è quindi essenziale per prevenire l’incontinenza e migliorare la qualità della vita, soprattutto con l’avanzare dell’età. 

Una corretta idratazione è il primo passo: bere a sufficienza durante il giorno aiuta a mantenere la vescica attiva e a prevenire infezioni urinarie. È importante però dosare bene l’assunzione di liquidi, evitando di bere troppo poco, che può causare concentrazione dell’urina e irritazione della vescica, o troppo vicino all’ora di andare a dormire, per ridurre il rischio di episodi notturni di incontinenza.

Anche l’alimentazione gioca un ruolo chiave. Ad esempio, può essere molto utile limitare cibi e bevande che possono irritare la vescica, come quelli ricchi di caffeina, spezie piccanti e agrumi. Al contrario, una dieta ricca di fibre può prevenire la stitichezza, che è un noto fattore di rischio per l’incontinenza.

Gestire lo stress è un altro aspetto cruciale. Lo stress e l’ansia possono esacerbare i sintomi dell’incontinenza, quindi praticare tecniche di rilassamento come la meditazione o lo yoga può contribuire a migliorare il controllo della vescica. Inoltre, l’attività fisica regolare, che include esercizi per il pavimento pelvico, aiuta a mantenere i muscoli coinvolti nella minzione in buona salute.

Infine, sottoporsi a visite mediche regolari è fondamentale per monitorare la salute del sistema urinario e intervenire subito in caso di anomalie. La prevenzione è il primo passo per rimanere in buona salute, e adottare queste abitudini nella quotidianità può fare una grande differenza nel mantenere una vescica sana e funzionante.

 

Fonti:

msdmanuals.com

terzaeta.com

gvmnet.it


Immagine in evidenza di: Boris Jovanovic/gettyimages.it

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