Cani di piccolissima taglia: quali sono?
“Quando parliamo di cani di piccolissima taglia – spiega preliminarmente la veterinaria – facciamo riferimento ad animali di determinate razze che sono stati selezionati ad hoc per essere di taglia ancora inferiore.” Si tratta, dunque, di tutte quelle tipologie in cui troviamo, accanto alla razza “classica”, la specifica “Toy”.
Provando a generalizzare, il cane di piccolissima taglia è quello che, in linea di massima, non supera i 5 kg di peso: esempi ne sono, appunto, lo Yorkshire Toy, il Chihuahua, o anche il Barboncino nano. “In pratica quando parliamo di “piccolissima taglia” impieghiamo un’etichetta di tipo divulgativo, utile ad individuare un gruppo di cani.” Un’esigenza che risponde alla richiesta sempre crescente di animali di questo tipo.
I perché del successo dei cani di piccolissima taglia
In primo luogo, la dottoressa Caruso sottolinea come si tratti, effettivamente, di animali mediamente più facili da gestire e da portare con sé, anche sui mezzi di trasporto, aereo compreso. “Inoltre, hanno spesso meno esigenze anche dal punto di vista dell’attività motoria: molti cani “toy” fanno una vita più simile a quella del gatto”. È importante, però, non sottovalutare le esigenze dell’animale, che resta pur sempre un cane, per cui ha bisogno di muoversi per mantenersi in salute.
In molti apprezzano e scelgono i cani “toy” anche per ragioni estetiche: la fisionomia di queste razze, infatti, fa sì che sembrino degli eterni cuccioli. “Anche in questo caso – sottolinea l’intervistata – è importante non farsi ingannare dalle apparenze: talvolta c’è il rischio di considerare il cane come un bambino. Un errore che può essere anche grave perché non tutti questi cani hanno, per indole, un carattere affabile. Al contrario, alcuni sono molto decisi e, se si trovano di fronte ad una persona troppo permissiva, possono anche diventare mordaci quando non ottengono ciò che vogliono.”
Non sempre, infatti, scegliere un cane di piccolissima taglia significa adottare un animale mansueto. “Questa associazione viene spesso fatta dalle persone – chiarifica la dottoressa Caruso – ma è falsa, così come non è vero che tutti questi cani siano adatti ai bambini. Da un lato, si tratta di cuccioli che non si fanno manipolare volentieri, dall’altro lato sono fragili per cui un bimbo può, involontariamente, far loro anche molto male.”
Cani di piccolissima taglia, adatti alla vita in appartamento
Al di là delle ragioni che portano molti italiani a scegliere i cani “toy”, esistono anche altre motivazioni per cui questi animali sono più adatti di altri alla vita di appartamento. “Hanno – spiega l’intervistata – esigenze fisiche sportive inferiori rispetto ad altri cani e sono spesso cani molto timidi per cui il contatto con animali di grossa taglia può essere addirittura sgradito.”
Per queste ragioni, è il cane stesso a vivere con più serenità l’appartamento e una dimensione più casalinga. Sono ottimi come animali da compagnia per persone statiche che non hanno tempo o possibilità di uscire spesso o di passeggiare a lungo all’aria aperta.
“Ci sono poi alcune razze di piccola ma non piccolissima taglia che vengono scelte con questa stessa idea”, continua la veterinaria. L’errore è, tuttavia, appena dietro l’angolo: ci sono, infatti, cani piccoli che hanno bisogno di tantissimo movimento. “Il suggerimento è quello di parlare con il proprio veterinario per capire se il cane che vorremmo adottare è effettivamente adatto al nostro stile di vita.”
Quali esigenze di salute?
Sebbene non richiedano lunghe passeggiate all’aperto, i cani di piccolissima taglia hanno bisogno ugualmente di alcune attenzioni specifiche. Per esempio, spiega la dottoressa Caruso, è importante non lavare eccessivamente il cane perché ciò può portare a dei problemi cutanei o irritazioni.
“Non dimentichiamo che siamo di fronte ad un cane anche quando lo educhiamo al cibo: in certi casi, questi cani possono essere anche prepotenti e intelligenti per cui, se si viziano troppo concedendo spuntini o cibo a tavola, può capitare che disdegnino il loro pasto.” Uno strappo alla regola può trasformarsi, quindi, in una questione che si rivolta contro il padrone che poi fatica molto a far riprendere al cane un’alimentazione normale.
Fondamentale, dal punto di vista medico, è l’igiene dentale: “spesso i cani di piccolissima taglia vanno incontro a problemi ai denti poiché la selezione li ha trasformati in modo quasi eccessivo.” In pratica, i denti spesso tendono a formare più tartaro rispetto agli altri cani. Cosa si può fare? “Tenere da subito sotto controllo questo aspetto e pulire spesso i denti.” La questione è cruciale perché da infezioni dentali possono derivare problemi più gravi, anche di tipo cardiaco in media e tarda età.
Infine, caratteristica comune dei cani di piccolissima taglia a cui prestare attenzione è la fragilità: “attenzione alle cadute o a pestare le zampette – sottolinea la veterinaria – le ossa sono più deboli.”
Non dimenticare che sono animali sociali
Chi ha adottato un cane di piccolissima taglia già sa, probabilmente, quanto questi animali possano essere gestibili, ma la dottoressa Caruso ci tiene a richiamare il fatto che si tratta pur sempre di cani: “hanno bisogno di una vita di relazione, per cui suggerisco di fare un imprinting quando sono cuccioli, passaggio fondamentale affinché possano accettare anche gli altri cani.” Sono, infatti, sempre animali sociali e sarebbe importante che avessero rapporti anche con altri simili.
Ancora una volta, è fondamentale fidarsi e ad affidarsi al proprio veterinario che saprà guidare e supportare la famiglia che vuole adottare un cane di piccolissima taglia in tutti i passaggi cruciali. La polizza DoctorPet di UniSalute è perfetta proprio per garantire un supporto costante e continuo per il nostro animale domestico e per tutta la famiglia. Avete ancora dei dubbi a proposito dei cani di piccolissima taglia?
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