Donna di mezza età seduta sul divano tiene in mano un blister di pillole e un foglio illustrativo

Farmaci e alcol: un binomio da evitare il più possibile


L’interazione tra farmaci e alcol può alterare il modo in cui i medicinali vengono assorbiti e smaltiti dall’organismo. L’alcol può potenziare gli effetti sedativi di molti farmaci, aumentarne gli effetti collaterali o ridurne l’efficacia. Alcune classi – come antistaminici, antidepressivi, antipsicotici, antiepilettici e antinfiammatori – risultano particolarmente sensibili a questa combinazione e possono provocare sonnolenza marcata, problemi di coordinazione, danni gastrici o abbassamento pericoloso della soglia di attenzione.

Quando si parla di farmaci e alcol, si tocca un argomento delicato e importante per la salute. Molti di noi assumono medicine per vari motivi. Allo stesso tempo, l’alcol fa parte della vita di tante persone, sia per motivi sociali che culturali. Ma cosa comporta l’interazione tra farmaci e alcol? In questo articolo ne esploreremo quali effetti possono seguirne e quali rischi possono sorgere.

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Alcol: soglie di consumo moderato e rischi per la salute

L’alcol, pur essendo legalmente accettato e radicato nella cultura italiana, porta con sé una serie di rischi per la salute che non sempre sono evidenti. Sebbene sia normale pensare a un bicchiere di vino a cena o a un aperitivo con gli amici come a piacevoli abitudini sociali, la realtà è che l’alcol ha effetti sul nostro corpo che possono diventare insidiosi nel tempo.

Il Ministero della Salute sottolinea come non esistano livelli di consumo di alcol completamente privi di rischio per la salute. La regola “meno è meglio” diventa fondamentale quando si parla di bevande alcoliche. Anche se la pressione sociale può indurre a pensare che un consumo moderato sia accettabile, è importante ricordare che ogni unità alcolica – circa 12 grammi di alcol puro, che corrispondono a un bicchiere di vino – apporta circa 70 kcal, senza alcun beneficio nutritivo, contribuendo non solo a problemi di salute legati all’alcol stesso, ma anche a un potenziale aumento di peso.

Ma cosa si intende per consumo moderato? Le istituzioni sanitarie internazionali e nazionali lo definiscono come l’assunzione media giornaliera di alcol che non supera le 2 unità alcoliche per gli uomini e 1 unità alcolica per le donne. Questi limiti sono considerati soglie al di sotto delle quali i rischi per la salute sono minimi – ma non nulli. Tuttavia, va sottolineato che superare queste quantità regolarmente colloca nella categoria dei “bevitori forti”, esponendo a un rischio maggiore di danni correlati all’alcol e di dipendenza.

Ma se i rischi per la salute e l’esposizione a comportamenti pericolosi – guida in stato di ebbrezza, percezione alterata delle possibili minacce – sono due conseguenze già piuttosto note del consumo di alcolici, la possibile interazione che questi possono avere con i medicinali è meno nota. 

In che modo gli alcolici interagiscono con i farmaci?

Quando alcol e farmaci vengono assunti insieme, potrebbero verificarsi interazioni che possono influenzare l’efficacia del medicinale e portare a effetti indesiderati o persino dannosi

Uno dei principali problemi è che l’alcol compete con i farmaci per il metabolismo epatico, mediato dal fegato, dove entrambe queste sostanze vengono elaborate. 

In presenza di alcol, alcuni medicinali potrebbero quindi non essere metabolizzati come previsto e potrebbero accumularsi nell’organismo, con effetti collaterali potenzialmente più gravi. Questo poiché ci sono più “pezzi” del medicinale attivo in circolazione di quanto previsto. Inoltre, in chi consuma alcol regolarmente, può verificarsi un aumento dell’attività degli enzimi epatici: i farmaci potrebbero dunque essere smaltiti più rapidamente del previsto, e risultare meno efficaci.

Queste interazioni non sono però solo limitate al fegato. L’alcol può anche influenzare la risposta del sistema nervoso centrale, amplificando gli effetti di sedazione di molti farmaci e compromettendo la capacità di giudizio, la coordinazione e la reattività. 

Donna di mezza età seduta su una poltrona parla al telefono mentre tiene in mano una scatola arancio con del farmaco all'interno

blackCAT/gettyimages.it

Quali farmaci non assumere con alcol?

La relazione tra alcol e farmaci è complessa e variegata, con alcune classi di medicinali che risultano particolarmente sensibili all’interazione con le bevande alcoliche. Vediamo quali.

Antistaminici

Se correlato all’assunzione di questi farmaci, comunemente usati per trattare sintomi allergici, l’alcol può intensificare la sonnolenza e l’alterazione della coordinazione, tipici effetti secondari di molti degli antistaminici più comuni. Questo potenziale aumento dello stato sedativo rende rischioso il consumo di alcolici durante una eventuale terapia antistaminica, specialmente per chi deve guidare o svolgere attività lavorative che richiedono elevati livelli di attenzione.

Antidepressivi e antipsicotici

La combinazione di alcol con antidepressivi e antipsicotici porta spesso a un potenziamento reciproco degli effetti depressivi sul sistema nervoso centrale. L’alcol, già di per sé un depressore, aumenta la sonnolenza e rallenta ulteriormente i riflessi, amplificando in modo insidioso le conseguenze che questa tipologia di medicinali ha già sul corpo. C’è anche il rischio che l’antidepressivo o l’antipsicotico usato non agisca efficacemente. Come si è visto, infatti, questa interazione può portare a un assorbimento scorretto del farmaco, sia in termini di metabolismo sia nel suo processo di eliminazione dall’organismo. 

Antiepilettici

Nel trattamento dell’epilessia, i medicinali antiepilettici svolgono un ruolo fondamentale nel controllo delle crisi. Tuttavia, il consumo di alcolici durante il regime di trattamento potrebbe compromettere la funzione di questi farmaci e accentuarne effetti collaterali come la sonnolenza e la difficoltà di coordinazione

Antinfiammatori

Anche quando si tratta di gestire il dolore con farmaci come ibuprofene, aspirina o naprossene, la possibile influenza dell’alcol non va assolutamente sottovalutata. Le bevande alcoliche aumentano il rischio di irritazione o danni alla mucosa gastrica, un effetto già possibile con l’uso di questi medicinali e che verrebbe quindi potenzialmente “raddoppiato”. Va considerato, inoltre, che gli antifiammatori riducono la capacità del sangue di coagulare, rendendolo più fluido. L’alcol, essendo un vasodilatatore, potrebbe aggravare questa condizione, aumentando il rischio di sanguinamenti prolungati e abbondanti in caso di ferite.

La gestione simultanea dell’assunzione di farmaci e del consumo di alcol richiede una grande consapevolezza delle possibili interazioni negative, partendo sempre dalla premessa che evitare in toto il consumo di alcol è la scelta migliore. La salute dovrebbe sempre avere la priorità. Adottare un approccio prudente significa proteggere il proprio benessere e garantire che i farmaci che si assumono siano efficaci e sicuri.

 

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Le domande più frequenti dei pazienti

Si può bere alcol mentre si assumono farmaci?

In generale è sconsigliato. L’alcol può interferire con il metabolismo dei medicinali, potenziarne gli effetti collaterali o renderli meno efficaci. La scelta migliore è evitarlo del tutto durante un trattamento farmacologico.

Perché l’alcol interferisce con i farmaci?

Perché alcol e farmaci vengono metabolizzati dal fegato. Quando il fegato è impegnato a smaltire l’alcol, il farmaco può accumularsi nel sangue o, al contrario, essere eliminato troppo velocemente.

Quali farmaci sono più a rischio di interazioni con l’alcol?

Le classi più sensibili includono antistaminici (maggiore sedazione), antidepressivi e antipsicotici (effetto depressivo sul sistema nervoso centrale più intenso), antiepilettici (rischio di crisi, sonnolenza e alterazioni della coordinazione), antinfiammatori (aumento del rischio di irritazione gastrica e sanguinamento).

L’alcol può ridurre l’efficacia dei farmaci?

Sì. In chi beve spesso, l’alcol può aumentare l’attività degli enzimi epatici, accelerando lo smaltimento dei medicinali e rendendoli meno efficaci.

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