In realtà, il bagno nella foresta ha origini ben più antiche, tanto da essere considerato un innato bisogno dell’essere umano: abbiamo infatti traccia della profondissima connessione con i boschi già ai tempi di celti e romani, delle popolazioni di Siberia e Amazzonia, oltre che una nutrita tradizione di leggende e narrazioni che raccontano questo legame anche in Italia, dalle Alpi agli Appennini.
Oggi, il forest bathing è una pratica conosciuta in tutto il mondo. Come vedremo successivamente, gli impatti positivi sull’organismo sono numerosi e, nel 2020, il CNR – Consiglio Nazionale della Ricerca in collaborazione con il CAI – Club Alpino Italiano e il CERFIT – Centro Regionale di Riferimento in Fitoterapia presso l’ospedale Careggi a Firenze hanno pubblicato un documento dedicato proprio allo Shinrin yoku, che riporta le numerose evidenze scientifiche alla base di questa attività.
Proprio per questo, oggi dedichiamo un approfondimento al forest bathing, osservando da vicino quali sono i benefici che può portare al nostro organismo, per poi scoprire come metterlo in pratica.
I benefici dell’immersione nella foresta
Immergersi nei boschi ha impatti positivi sull’equilibrio fisico e psicologico: il contatto con il verde, e in particolare con la dimensione della foresta, è infatti in grado di portare benessere al sistema immunitario, neurologico e cardiocircolatorio, grazie all’interazione con i numerosi stimoli presenti nel contesto naturale.
Durante lo Shinrin yoku, infatti, sono coinvolti tutti e cinque i sensi che, sollecitati in modo sinergico, permettono all’organismo di attivare i processi ormonali, circolatori e metabolici che fanno bene a corpo e mente.
In particolare, uno studio scientifico pubblicato su Ecosystem Service suddivide i benefici del forest bathing in diverse aree: vediamole insieme, per comprendere al meglio come questa pratica può essere di giovamento, sia in caso di patologie e necessità specifiche, sia come attività di prevenzione e mantenimento di un buono stato di salute ed equilibrio psicofisico.
Benefici psicologici e cognitivi
Dal punto di vista del benessere mentale, si è osservato che lo Shinrin yoku porta miglioramenti dell’autostima, della resilienza, del mantenimento dell’attenzione, diminuendo il senso di frustrazione, di aggressitivtà, di tensione e di fatica. Aiuta anche l’aumento della propria creatività e felicità, favorendo la riflessione, la vitalità e i momenti di quiete e riposo.
Dal punto di vista cognitivo, inoltre, si nota che l’immersione nella foresta riduce la fatica mentale e il senso di confusione, impattando positivamente sulle presentazioni di studio e lavoro, sulla produttività e sulla capacità di eseguire compiti di diversa tipologia.
Benefici di natura fisica
Per quanto riguarda invece la salute fisica, il forest bathing porta benefici di ampio spettro:
- riduce lo stress e la pressione sanguigna, abbassando quindi il rischio di sviluppare malattie cardiocircolatorie e problematiche come ictus e infarti;
- incentivando il movimento e la vita all’aria aperta, ha un impatto positivo su problematiche fisiche quali l’obesità, e permette di tenere sotto controllo malattie metaboliche, legate per esempio a funzioni tiroidee e ai livelli di zucchero nel sangue, come il diabete;
- favorisce l’aumento delle proteine anti-cancro;
- protegge e rinforza il sistema respiratorio, grazie all’inalazione dei Composti Organici Volatili (COV) rilasciati dagli alberi nella foresta, che permettono un’azione antiossidante, antinfiammatoria e balsamica.
Impatto sociale positivo
Praticare lo Shinrin yoku ha inoltre impatti positivi sull’interazione sociale: soggetti meno stressati e maggiormente in salute riescono infatti a interagire positivamente gli uni con gli altri, riducendo quindi episodi di violenza e aggressività reciproca.
Inoltre, il benessere personale migliora l’empowerment, portando quindi benefici nella collettività, specialmente nei contesti di gruppo, come il lavoro e i contesti scolastici.
Benessere culturale e spirituale
L’equilibrio che deriva dall’immersione nella foresta favorisce inoltre dinamiche di connessione con l’armonia della natura, da cui deriva un miglioramento dell’apprezzamento estetico e dell’ispirazione creativa, elementi che agevolano il benessere spirituale e la soddisfazione di sé, oltre che incentivare una maggior produzione artistica, con indiscussi risvolti di beneficio sull’interiorità della persona.
Miglioramento generale della qualità della vita
Comprendiamo, quindi, che da tutti questi elementi può scaturire un netto miglioramento della qualità della vita, con ricadute positive sulla comunità dal punto di vista economico: una collettività più sana è infatti più sicura, più armonica e più produttiva, sia nel breve che nel lungo periodo, ed è indubbiamente presente un minor aggravio sulle spese di salute pubblica.
In sintesi, come si può osservare nel grafico sottostante presentato nel documento curato dal CNR, sono stati evidenziati alcuni indicatori che presentano in termini percentuali i benefici apportati dallo Shinrin yoku: grazie a questa pratica:
- l’ansia diminuisce del 79%,
- la depressione del 74%,
- l’ostilità del 77%,
- la fatica del 45%
- la confusione del 56%
- invece, il vigore e il benessere fisico aumentano del 13%.
Praticare lo Shinrin yoku: come si svolge questa attività?
Ora che abbiamo appurato i concreti vantaggi del forest bathing vediamo come può essere svolgere una seduta di questa pratica. È importante sottolineare che, per quanto il bagno nella foresta possa essere effettuato anche di propria iniziativa, per coglierne i benefici in modo consapevole e approfondito, è opportuno rivolgersi a un professionista esperto nella procedura.
Può trattarsi di un medico o di un operatore sanitario, oppure di una guida escursionistica o un professionista della salute e del benessere con specifica formazione in materia, che saprà consigliare il miglior percorso e l’iter più adatto al quadro di salute e ai bisogni di ognuno, specialmente se sono presenti patologie.
In generale, i consigli relativi per effettuare lo Shinrin yoku sono i seguenti:
- è opportuno trascorrere nella foresta un tempo che varia da 2 a 4 ore, camminando anche solo per pochi chilometri (da 2,5 a 5 km) al giorno;
- si consiglia di praticare un’attività leggera, come una camminata sportiva a passo ritmico, armonico e regolare, che permetta di entrare in contatto con la foresta senza affaticarsi;
- fare pause periodiche, a seconda della necessità del proprio fisico;
- non utilizzare nessun dispositivo elettronico né tecnologico durante la camminata;
- idratarsi correttamente, assumendo liquidi come acqua, tisane o anche tè aromatici;
- rimanere sempre su sentieri ben definiti e tracciati;
- indossare scarpe e attrezzatura specifica per l’escursionismo: anche se si percorre un tratto semplice e di moderata intensità, è comunque utile non sottovalutare l’importanza dell’abbigliamento tecnico;
- affidarsi alla guida di escursionisti esperti, meglio ancora se con una formazione specifica in materia di Shinrin yoku.
Possono poi essere praticate attività mirate all’interazione con la natura, come la meditazione, oppure abbracciare gli alberi, o ancora effettuare percorsi di aromaterapia, guidati ovviamente da professionisti specializzati.
Inoltre, consigliamo di tenere presente che lo Shinrin yoku, per portare un beneficio che perdura nel tempo, deve essere praticato con regolarità, e almeno una o due volte al mese, ma ciò non toglie che anche un’immersione sporadica nella foresta abbia un impatto positivo sull’organismo.
Forest bathing: dove praticare il bagno nella foresta in Italia?
Per venire incontro alle esigenze di chi desidera sperimentare il forest bathing, si può fare riferimento alla mappatura dei boschi e foreste d’italia consultabili con l’applicazione Google Earth o Google Maps, utile strumento che permette di individuare aree verdi nelle diverse regioni del nostro Paese.
Ci sono poi alcune aree che, in base alla tipologia di alberi presenti e alle proprietà naturalistiche del territorio, sono considerate particolarmente adatte per lo Shinrin yoku, tra cui ad esempio:
- in Val di Fiemme, Alpe Cimbra e Val di Rabbi in Trentino
- il Parco del Respiro, anch’esso in Trentino, nella zona della Paganella
- le Valli del Natisone in Friuli
- tra i Monti dell’Amiata e la Maremma, in Toscana
- nella zona del Casentino, nelle foreste di Camaldoli tra Emilia Romagna e Toscana
- nel Parco Nazionale d’Abruzzo
- in Lazio, nel Parco del Circeo.
Se non si abita nelle immediate vicinanze di un bosco o di una zona montuosa o collinare può risultare difficile immergersi spesso nella foresta per praticare lo Shinrin yoku: a tal proposito, le linee guida suggeriscono di sfruttare comunque le zone verdi e alberate in prossimità della propria abitazione, recandosi quando possibile all’interno di luoghi boschivi e verdeggianti.
Conoscevate questa pratica?
Fonti
www.cnr.it
bagnonellaforesta.com
2 commenti
Sono una guida di bagni di foresta ed una professionista di terapia forestale certificata F.T.Hub. L’argomento trattato è molto di più che abbracciare gli alberi o camminare scalzi; queste attività sono sporadiche e non necessarie. È indispensabile una seria e buona preparazione per condurre un’efficace e salutare pratica di questo genere. Troppe persone si improvvisano esperti per poi fare danni ai partecipanti o ai colleghi realmente preparati. Il benessere psico-fisico è al primo posto.
Consiglio, a chi vuole provare questa bellissima esperienza, di verificare che la guida sia certificata da organizzazioni serie e professionali e non da corsetti di un paio di giorni o qualche settimana. Io e i miei colleghi per essere guide certificate frequentiamo corsi che durano anche 12 mesi.
Spero che ciò che ho scritto sia utile per una scelta accurata a chi affidarsi per il proprio benessere.
Cordialità.
Ciao Sabrina, ti ringraziamo e apprezziamo molto la tua precisazione, certi che sarà di grande aiuto!