Controlli consigliati e prevenzione in caso di esposizione
L’amianto, materiale ampiamente utilizzato in passato nell’edilizia e nell’industria, è oggi riconosciuto come una grave minaccia per la salute. L’inalazione delle sue fibre aerodisperse può provocare patologie gravi, tra cui asbestosi, mesotelioma e tumore del polmone.
Questo articolo fornisce informazioni fondamentali su come riconoscere l’amianto, valutare la distanza di sicurezza, comprendere i rischi sanitari e sapere quali controlli medici effettuare in caso di esposizione.
Riconoscere l’amianto e valutare il rischio
L’esposizione all’amianto può avvenire in ambienti lavorativi e domestici. Chi ha lavorato in settori come l’edilizia, la cantieristica navale o l’industria automobilistica, specialmente prima degli anni ’90, potrebbe essere stato esposto ad alte concentrazioni di fibre.
Anche la presenza di amianto in casa o la vicinanza a siti contaminati può comportare dei rischi, come tumori e mesoteliomi.
Il pericolo non dipende solo dalla distanza, ma dalla presenza di fibre nell’aria. I materiali contenenti amianto in buono stato e non friabili hanno un rischio più basso. Tuttavia, attività come demolizioni o ristrutturazioni possono disperdere le fibre, rendendo indispensabili misure di sicurezza e l’intervento di personale specializzato.

L’esposizione all’amianto rappresenta un rischio significativo per lo sviluppo del mesotelioma, una grave malattia polmonare.
Controlli medici per chi è stato esposto all’amianto
In caso di esposizione, è fondamentale rivolgersi al proprio medico o a uno specialista in medicina del lavoro. Dopo una valutazione della storia clinica e dell’entità dell’esposizione, il medico potrà prescrivere esami mirati.
- Radiografia del torace: utile per individuare alterazioni come placche pleuriche o fibrosi polmonare.
- TAC del torace ad alta risoluzione: consente un’analisi più dettagliata, utile nei casi sospetti.
- Spirometria: misura la funzionalità polmonare e può rivelare difficoltà respiratorie legate a malattie da amianto.
- Broncoscopia: esame più invasivo, consigliato in presenza di sintomi persistenti come tosse, dispnea o dolore toracico.
Diagnosi precoce e prevenzione: come proteggersi
La diagnosi precoce è fondamentale per aumentare le probabilità di trattamento efficace delle malattie da amianto. Per questo motivo, sono raccomandati controlli periodici, anche in assenza di sintomi, soprattutto per chi ha avuto un’esposizione prolungata.
Anche uno stile di vita sano è un altro elemento essenziale di prevenzione.
- Smettere di fumare: il fumo amplifica il rischio di tumore nei soggetti esposti all’amianto.
- Seguire una dieta equilibrata e praticare attività fisica regolare: contribuiscono a mantenere i polmoni in buona salute.
Vi ricordiamo che questo articolo ha solo scopo informativo e non sostituisce un consulto specialistico.

L’inalazione di amianto può provocare tumore del polmone e altre patologie polmonari.
Fonti
Ministero della Salute
Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
Glossario informativo
Amianto: minerale naturale composto da fibre sottili e resistenti, usato in passato per le sue proprietà isolanti e ignifughe.
Asbestosi: malattia polmonare cronica causata dall’inalazione di fibre di amianto, caratterizzata da fibrosi progressiva.
Mesotelioma: tumore maligno che colpisce il mesotelio, il rivestimento di polmoni, cavità addominale e cuore.
Fibre aerodisperse: particelle di amianto sospese nell’aria, che possono essere inalate.
Friabile: materiale che si può facilmente sbriciolare, aumentando il rischio di dispersione di fibre.
TAC: tomografia assiale computerizzata, tecnica radiologica che genera immagini dettagliate.
Spirometria: test che misura la capacità e la funzionalità respiratoria.
Broncoscopia: esame endoscopico che esplora le vie respiratorie attraverso una sonda flessibile con telecamera.
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