L’allergia al nichel si manifesta con sintomi come prurito, arrossamento e vescicole, soprattutto dopo il contatto con oggetti metallici o con alimenti che contengono nichel. Non esiste una cura definitiva, ma la gestione dell’alimentazione e dell’esposizione possono ridurre notevolmente i disturbi correlati.
L’allergia al nichel – o, per essere più precisi, la sensibilità al nichel – è una condizione molto diffusa tra la popolazione. Può insorgere a qualsiasi età, anche se si manifesta più frequentemente in età adulta, in seguito a un’esposizione prolungata al metallo che finisce con il provocare una reazione avversa del sistema immunitario.
Ma dove si trova esattamente il nichel? Quali sono i sintomi caratteristici dell’allergia? Come si può accertare se si è affetti da questa condizione? Esistono dei rimedi? In questo articolo proviamo a rispondere.
Dove si trova il nichel?
Il nichel è un metallo molto diffuso nell’ambiente, largamente presente in oggetti di uso quotidiano e in numerosi alimenti. Tra gli oggetti con più alta concentrazione di nichel vi sono:
- gioielli e bigiotteria
- occhiali in metallo
- chiavi
- monete
- utensili metallici come stoviglie
- cinture, bottoni, cerniere, fibbie, borchie
- orologi
- detergenti e cosmetici
- detersivi
- alcuni strumenti elettronici.
Quali alimenti contengono nichel?
Oltre agli oggetti metallici, il nichel è presente anche in diversi cibi. Ne sono ricchi specialmente:
- legumi
- cereali integrali e derivati
- frutta secca come nocciole, mandorle, noci e arachidi
- tè
- verdure quali spinaci, pomodori, cavoli, cipolle e asparagi
- cacao e cioccolato
- pesce azzurro e frutti di mare come aringhe, tonno, sgombro, ostriche
- lievito.

Tra gli alimenti più ricchi di nichel compaiono i legumi, i pomodori e i broccoli.
Quali sono i sintomi dell’allergia al nichel?
L’allergia al nichel si manifesta prevalentemente tramite una reazione cutanea nelle aree che entrano in contatto con il metallo. I sintomi più comuni includono:
- dermatite, con comparsa di screpolature, ulcerazioni e vescicole
- arrossamento, gonfiore e prurito, spesso accompagnati da sensazione di bruciore.
La sintomatologia tende a peggiorare durante l’estate e in climi caldo-umidi, poiché le alte temperature e la sudorazione favoriscono la liberazione degli ioni metallici e il loro ingresso nell’organismo.
In alcuni casi, l’allergia può avere, oltre alle conseguenze tipiche della dermatite da contatto, anche una manifestazione sistemica, dunque non circoscritta alla pelle. Si parla in questi casi di sindrome sistemica da allergia al nichel (SNAS). In queste circostanze, il consumo di alimenti contenenti nichel può indurre sintomi generalizzati:
- disturbi gastrointestinali (gonfiore, crampi e dolore addominale, nausea, vomito, stipsi o diarrea)
- mal di testa
- stanchezza
- difficoltà di concentrazione
- orticaria
- difficoltà respiratorie.
Come si diagnostica l’allergia al nichel?
L’esame di riferimento per la diagnosi dell’allergia al nichel è il patch test, una procedura che prevede l’applicazione sulla schiena di piccole quantità di sostanze allergizzanti, tra cui il nichel, tramite dei cerotti, e la successiva valutazione di eventuali reazioni avverse cutanee.
La comparsa, dopo un periodo di 72-96 ore, di arrossamento, gonfiore o vescicole in corrispondenza del punto di contatto conferma la presenza dell’allergia.
La diagnosi di SNAS non può fare affidamento, allo stato attuale, su esami diagnostici mirati. Per rilevare la sindrome si procede a sospendere per un periodo di uno-tre mesi l’assunzione degli alimenti più spesso responsabili di reazioni allergiche, per poi reintrodurli singolarmente e osservarne gli effetti sull’organismo.
Come si può trattare l’allergia al nichel?
Non esiste purtroppo una terapia definitiva per l’allergia al nichel. Le strategie di gestione prevedono i seguenti accorgimenti:
- evitare il contatto diretto con oggetti che contengono nichel, preferendo materiali alternativi
- osservare una dieta a basso contenuto di nichel, se i sintomi sono anche sistemici
- utilizzare farmaci corticosteroidi topici per ridurre l’infiammazione, qualora le misure conservative non siano efficaci.
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In alcuni casi, l’allergia al nichel può manifestarsi con sintomi sistemici, come l’orticaria.
Le domande più frequenti dei pazienti
L’allergia al nichel può comparire all’improvviso?
L’allergia può manifestarsi a qualsiasi età, dopo esposizioni ripetute al metallo. Una volta comparsa, tende a persistere nel tempo.
Cosa non deve mangiare chi è allergico al nichel?
Chi è allergico al nichel dovrebbe evitare cibi ad alto contenuto di questo metallo, come legumi, cereali integrali, frutta secca, cacao e cioccolato, alcune verdure (spinaci, pomodori, cavoli, asparagi), alcuni tipi di pesce e frutti di mare (acciughe, tonno in scatola, ostriche).
L’allergia al nichel può peggiorare nel tempo?
Sì, se l’esposizione al metallo continua, i sintomi possono intensificarsi. Per questa ragione è importante ridurre il contatto diretto con il metallo e, se necessario, seguire una dieta a basso contenuto di nichel.
Si può guarire dall’allergia al nichel?
Non esiste una cura definitiva per la sensibilità al nichel, ma rimedi per ridurne i sintomi e migliorare la qualità di vita: evitare il contatto diretto con oggetti contenenti nichel, seguire una dieta controllata (quando necessaria) e ricorrere in caso di bisogno a terapie sintomatiche.
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